Nella giornata del 22 giugno 2015, il cinema Modernissimo di Napoli ha ospitato un evento molto particolare e di élite: la proiezione del film documentario ispirato alla vita del maestro Tiziano Sclavi (creatore del personaggio Dylan Dog) Nessuno siamo perfetti per la regia di Giancarlo Soldi.
Il film, presentato a Torino lo scorso novembre, è stato vincitore del Nastro d’argento nel 2015.
Nella pellicola è raccontata parte della vita di Sclavi, che non adora parlare di sé come svela il regista, presente alla proiezione, che ha tanto dovuto lottare con l’amico trentennale per strappargli qualche intervista e per lasciarsi raccontare qualche stralcio intimo di vita.
Tiziano Sclavi ed il suo affascinante animo
Le testimonianze di amici e colleghi ma soprattutto quelle di Sclavi disegnano più che il suo profilo professionale, sicuramente celebrato nel migliore dei modi, quello emotivo lasciando emergere gli aspetti più privati della sua anima così sottile e così profonda.
Il racconto della sua vita professionale non si ferma agli aspetti tecnici del suo lavoro, che in realtà non sono mai freddamente tecnici.
Anche questo aspetto trasuda emotività e soprattutto fa da specchio al carattere di Tiziano Sclavi.
“Scrivevo storie a blocchi di pagine (…) le iniziavo ma o non avevo una minima idea di come finirle oppure ne avevo una, ma molto vaga” racconta l’autore lombardo che in questa dichiarazione veste i panni del genio creativo, che non resta sterilmente legato alle regole scolasticamente dettate ma dà egli stesso a sé delle regole “sgangherate”.
Ma l’aspetto più coinvolgente ed emozionante è sicuramente il male di vivere che trapela da ogni parola di Tiziano, da ogni sguardo vivo e a tratti assente. Quel dolore angoscioso e quella timidezza disarmante mista ad una vera irrequietezza paralizzante. Il modo di scindere il mondo in “teppisti e me”, quella sua diffidenza nei confronti di ciò che è fuori e la totale disponibilità verso chi ha lavorato con lui.
A tal proposito, si racconta di un episodio in cui appena incontrato il disegnatore che avrebbe messo “nero su bianco” una delle sue sceneggiature come prima cosa gli chiese: “cosa ti piace disegnare?” e l’altro rispose: “la storia, i costumi storici”.
Il disegnatore, che era Giampo Casertano, credette di aver fatto una gaffe ma qualche tempo dopo trovo sulla sua scrivania una piacevole sorpresa: “divertiti” c’era scritto.
Era la sceneggiatura di quello che sarebbe stato Dylan Dog-Attraverso lo specchio che apriva l’albo con un ballo in maschera, occasione in cui Casertano avrebbe potuto dare ampio sfogo alla propria creatività.
Tutti gli aspetti emozionali ed emotivi che abitano l’animo di Tiziano Sclavi sono tutti rintracciabili all’interno del personaggio di Dylan Dog. Dylan è il figlio che ha ereditato tutto da suo padre, è il suo alter ego è questo fa di lui un uomo reale, un personaggio su carta ma con paure, emozioni e sentimenti veri e reali. Ciò fa di Dylan l’amante che ogni donna avrebbe voluto stringere tra le proprie braccia o semplicemente l’amico che qualcuno ha avuto: le sue caratteristiche sono talmente umane e reali che hanno portato l’indagatore dell’incubo al successo e all’universalità.
Umberto Eco, infatti, definisce Dylan Dog un capolavoro pari alla Divina Commedia: se da ognuno di questi capolavori ne venisse estratto un passaggio, scelto casualmente, questo da solo “reggerebbe”, questo da solo godrebbe si un carattere universale.
Ma Tiziano Sclavi prende questa osservazione con molta umiltà e continua a definirsi un artigiano.
Le ambientazioni del film sono molto suggestive: la Milano dei nostri giorni, tinta da un cielo bianco e grigio popolato da galeoni e balene. Anche le riprese effettuate all’interno di spazi chiusi destano particolare suggestione, tra le musiche in sottofondo e le ombre dipinte di inchiostro che li popolano.
La fotografia è magistrale, non a caso diretta da Luca Bigazzi (La grande bellezza).
L’alternarsi tra una testimonianza e l’altre con le tavole di Dylan Dog è stato un ottimo modo per sdrammatizzare così come la scelta della musica per i titoli di coda. Un grande grazie a Giancarlo Soldi che ha filmato e dunque lasciato traccia di una personalità controversa, speciale e particolarissima come quella di Tiziano Sclavi grazie al quale molti hanno sognato e sognano ancora tra una pagina ed un’altra del celeberrimo indagatore dell’incubo.
Corinne Cocca