Amo ciò che faccio. Sono molto orgoglioso di ciò che faccio. E non riesco a fare qualcosa a metà, a tre quarti, a nove decimi. Se inizio a fare qualcosa, vado fino in fondo.
Nato a Syracuse, nello stato di New York, il 3 luglio 1962, Tom Cruise è apparso sul grande schermo sin dal 1981 con il film Endless Love. Da allora, la sua carriera non si è mai arrestata.
Poco tempo dopo il suo primo film, ottiene il ruolo di protagonista in alcuni dei migliori film del decennio, come Top Gun (1986), di Tony Scott, e Rain Man – L’uomo della pioggia di Barry Lavinson (1988), e nel 1985 guadagna una stella sulla Walk of Fame di Hollywood, Los Angeles.
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«Voglio sfidare me stesso»
Durante la lavorazione alla pellicola I colore dei soldi (1986) di Martin Scorsese, ha alcune conversazioni con il suo collega e idolo Paul Newman. Newman era noto per il suo attivismo politico, che si concretizzava nel sostegno al partito democratico statunitense, tale che l’attore fu una delle celebrità inserite nella Lista dei Nemici di Richard Nixon. Grazie alle conversazioni con Newman, Tom Cruise decide di prendere parte al film Nato il quattro luglio (1989) del regista Oliver Stone, dai toni decisamente antibellici e pacifisti. Lo scopo era bilanciare la partecipazione a Top Gun, considerato fra i film celebrativi delle azioni militari compiute durante la presidenza di Ronald Reagan, come le serie cinematografiche degli anni Ottanta Rambo e Rombo di Tuono (Missing in Action).
Nato il quattro luglio è basato sull’omonima autobiografia di Ron Kovic – Tom Cruise nel film – il quale, dopo aver partecipato alla guerra in Vietnam, condannato alla paralisi, inizia a impegnarsi in favore dei diritti umani e della pace. È grazie all’interpretazione di Ron Kovic che l’attore vince il Golden Globe e ottiene la sua prima candidatura agli Oscar.
Interpretando i ruoli più disparati, dal barman in Cocktail (1988) al brillante avvocato ne Il socio (1993), Tom Cruise continua a dimostrare la sua versatilità. «Mi interessa fare diversi tipi di film» dichiara Cruise nel 1992 «Il mio percorso è molto semplice: voglio sfidare me stesso, trovare qualcosa che mi faccia alzare e desiderare di andare là fuori e lavorare».
Dopo aver recitato in Codice d’onore (1992) con Jack Nicholson, ne Il socio e in Intervista col vampiro (1994) assieme a Brad Pitt, nel 1996 Tom Cruise impersona per la prima volta l’agente segreto Ethan Hunt in Mission: Impossible, saga cinematografica proseguita nel nuovo millennio con quattro sequel, l’ultimo dei quali nelle sale cinematografiche italiane dal 19 agosto 2015.
Tom Cruise e Stanley Kubrick
Nel 1999, Tom Cruise lavora assieme a Nicole Kidman, all’epoca sua moglie, in Eyes Wide Shut, ultimo film di Stanley Kubrick, interessato a Cruise sin dalla sua interpretazione ne Il socio. La lavorazione della pellicola impegna l’attore per tre anni e gli impedisce di prendere parte ai film Nemico Pubblico (1998) e Matrix (1999), per cui Tom Cruise era stata originariamente scritturato – al posto rispettivamente di Will Smith e Keanu Reeves.
Tom Cruise e Nicole Kidman, nei ruoli di William e Alice Harford, sono una coppia di coniugi che vivono una sorta di alienazione e spersonalizzazione, «crisi» evidenziata da «un uso distorto del tempo e dello spazio, che perdono la loro neutralità per diventare espressione della soggettività ed emotività dei personaggi», in un’ambientazione che sfrutta i contrasti fra colori rosso e blu per sottolineare il «conflitto tra realtà psichica e realtà materiale tra giorno e notte».
«Sapevamo che sarebbe stato difficile», dice Cruise in un’intervista al Time Magazine nel 1999, «Ma mi sarei sicuramente preso a calci da solo se non l’avessi fatto».
Negli anni Duemila, Tom Cruise ha ormai lavorato con diversi registi di talento, come Francis Ford Coppola, Ridley Scott e Brian De Palma, oltre ai già citati Kubrick, Stone e Scorsese. Grazie ai due film di fantascienza Minority Report (2002) e La guerra dei Mondi (2005) Cruise può annoverare nella lista anche Steven Spielberg.
Operazione Valchiria, le polemiche in Germania
Nel 2008 intrepreta il colonnello Claus von Stauffenberg nel film Operazione Valchiria (Valkyrie) di Bryan Singer, che racconta del piano per uccidere Hitler ideato da alcuni ufficiali tedeschi – fra cui von Stauffenberg – nel 1944. In questa occasione Tom Cruise è oggetto di un alto numero di critiche in Germania per vari motivi. Innanzitutto, in quanto americano, l’attore è ritenuto inadatto a ricoprire il ruolo di von Stauffenberg, baluardo della resistenza antinazista. La critica coinvolge anche l’appartenenza dell’attore alla Chiesa di Scientology, non riconosciuta come religione in Germania, ma considerata una organizzazione a fini commerciali. Un esponente della Chiesa evangelica di Berlino ha persino accusato Tom Cruise di fare propaganda per Scientology come Joseph Goebbels faceva propaganda per il nazismo.
Nonostante tutto, nel 2007, l’attore vince il Bambi Award – un importante riconoscimento tedesco – per la categoria Coraggio, creata appositamente per lui dagli organizzatori in quanto ha affrontato una storia che non era mai stata raccontata prima da Hollywood.
Nel 2012 si classifica primo nella lista degli attori più pagati dell’anno, grazie a Mission: Impossible – Protocollo fantasma, quarto capitolo della saga, Rock of Ages e Jack Reacher – La prova decisiva.
Francesca Santoro
Fonti
Internet Movie Database – Tom Cruise
Traiettorie sociologiche – Eyes Wide Shut
Film, Politics and Ideology – Douglas Kellner
il Giornale.it – Germania contro film sull’eroe anti-Hitler