Ernest Pignon-Ernest è uno street artist francese che ha un rapporto speciale con Napoli. Fin dagli anni Ottanta dona alla città le sue opere e di recente il ritratto di Pierpaolo Pasolini sul muro della Chiesa di Santa Chiara ha fatto parlare di lui.
Ernest Pignon-Ernest: L’artista
Nato a Nizza nel 1942, lavorò per l’architettura e si fece un nome nella sua città natale sia per i suoi interventi urbani che per le sue mostre. Artista impegnato come molti altri street artist in tematiche sociali, lottò contro l’apartheid con le sue opere.
Il suo modo di lavorare è unico: riesce a usare una tecnica finissima, costruendo allegorie formate da soggetti estremamente realistici, ed espone le sue opere in un paesaggio urbano. Così riesce a far riflettere il passante e a farlo godere della bellezza dell’arte in luoghi inusuali. Il suo impegno artistico l’ha portato a New York, in India e in Sudafrica. Ernest Pignon-Ernest viaggia ovunque ci sia bisogno di un segnale forte, ovunque ci sia bisogno di sensibilizzare le persone riguardo temi scottanti. Vuole creare attraverso le sue opere una sensibilità collettiva che unisca tutti.
Il Pasolini di Ernest Pignon-Ernest
Il ritratto di Pasolini, opera di Ernest Pignon-Ernest, si trova sulle mura del centralissimo monastero di Santa Chiara. Probabilmente l’artista ha scelto quel luogo perché lì il grande regista girò il suo Decameron. L’opera risulta danneggiata dai vandali, che hanno strappato parte della carta che la componeva. Il ritratto raffigura Pasolini, in piedi, che tiene in braccio se stesso da morto. La visione del ritratto ricorda qualche Pietà rinascimentale. Pasolini è ben saldo sulle sue gambe mentre regge il cadavere di se stesso, che invece risulta sfinito e quasi denudato.
Purtroppo il volto del “Pasolini cadavere” non è ben visibile sempre per colpa degli atti vandalici. Al passante l’opera appare come un fantasma, che torna dal passato scavando nella memoria.
Il Pasolini di Ernest Pignon-Ernest guarda fisso negli occhi tutti i passanti, con uno sguardo che invita a non essere indifferenti. Questo Pierpaolo Pasolini che l’Italia ha dimenticato fin troppo presto viene riportato fra la gente che tanto amava da un artista francese. Forse i vandali erano solo curiosi di capire come si componesse l’opera, ma noi non siamo curiosi. L’immagine di Pasolini viene vandalizzata quotidianamente da chi lo etichetta troppo frettolosamente senza comprenderne la grandezza, sia come regista che come scrittore. Le sue analisi, le sue opinioni sono ancora attuali, nonostante egli sia morto nel 1975. A un bambino che osserva l’opera, la scena può sembrare presa da un fumetto di un qualsiasi supereroe.
Forse è proprio questo il messaggio che vuole trasmetterci l’artista francese: in questo mondo c’è bisogno di eroi. E riportare dal passato un eroe come Pasolini, sempre contro tutto e tutti ma sempre mosso da un immenso amore per l’umanità, è un dovere.
Luigi De Maria