Artigiano, scultore ed artista, i termini giusti per delineare Li Hongbo. La carta non è certamente il materiale che un comune scultore penserebbe di usare, ma Li Hongbo invece si. Sicuramente si tratta di una personalità molto creativa capace di creare vere e proprie opere d’arte tridimensionali e di varia forma.
Tutti da bambini avranno costruito le tradizionali barchette di carta, i ragazzi forse gareggiato con gli aeroplanini dalle sembianze sempre più aerodinamiche e coloro dotati di una maggiore manualità si saranno cimentati nel realizzare qualche semplice origami, ma oggi pochi possono paragonarsi a questo giovane artista di Pechino.
All’apparenza le opere sembrano essere dei normalissimi lavori derivati da monumentali blocchi marmorei, ma avvicinandosi ed interagendo con le stesse ci si rende conto di come si tratti di una pluralità di strati di carta l’uno sopra l’atro. L’interazione diretta con l’opera è una caratteristica importante, l’osservatore diventa parte stessa dell’installazione o della scultura e riesce a comprenderne tutte le caratteristiche.
I soggetti rappresentati nella maggior parte dei casi sono busti di natura classica, spesso riproposizioni di grandi capolavori della scultura antica, e questa simbologia persuade ancora di più chi non conosce l’arte e le doti di Li Hongbo. Un interrogativo che in molti si pongono è legato alla fragilità e duttilità della carta, ma è lo stesso artista a smentire questo timore sottolineando che la disposizione e la struttura a fisarmonica di ogni opera genera spessore e resistenza garantendo solidità ma allo stesso tempo lo speciale effetto elastico.
Nella produzione artistica di Li Hongbo esiste una sintonia tra varie epoche del passato e varie zone del mondo. il classicismo della tradizione scultorea del continente Europa si incontra con la plurimillenaria tradizone d’uso della carta, diffuso in tutto l’oriente. Esempi simili a quelli proposti in questo caso si sono visti negli ultimi anni in esposizioni legate al mondo del Design, dove si proponevano al pubblico innovazioni di arredamento, divani e poltrone, realizzate probabilmente con uno schema molto simile a quello proposto dall’artista cinese.
Alcuni erronenamente avrebbero potuto gridare all’uso di strumenti di ultima generazione come le innovative stampanti 3D, in questo caso non si tratta di tecnologia ma di vera e propria Arte. Queste realizzazioni dimostrano una notevole conoscenza della tradizione antica scultorea ed un piacere volontario nel riproporre in maniera diversa quello splendore.
Una cosa importante da precisare che spesso in molti sottovalutano: queste sculture di carta derivano da un lavoro di rifinitura scultorea estenuante quanto lo è il lavoro del marmo. Centinaia e centinaia di fogli l’uno sovrapposto all’altro generano spessore e durezza, se non paragonabili ad un blocco di marmo comunque molto simili.
Vincenzo Morrone
Fonti: thecreatorsproject.vice.com, newyorkarttours.com, culturescribe.com