Si racconta che in ogni città si nasconde un luogo affascinante, un piccolo angolo che contenga tutti i segreti della storia. Anche nell’intricato dedalo di stradine del centro storico di Napoli esiste questo piccolo angolo di città in cui il tempo sembra essersi fermato: conosciuta da tutti come la strada dei libri, Port’Alba rappresenta il luogo in cui la storia e l’arte prendono forma e colorano di magia e mistero il passato della città.
Port’Alba, un’antica porta angioina
Port’Alba è un’antica porta della città di Napoli, situata nei pressi di Piazza Dante. Conosciuta anche come Largo Mercatello, la porta prende nome da Don Antonio Alvarez de Toledo, duca d’Alba e discendente di Don Pedro de Toledo, il viceré spagnolo a cui si deve l’edificazione della porta nel 1625. Situata ed edificata al posto di una torre di vedetta, la porta fa parte della cinta muraria angioina. Fin dall’antichità serviva per facilitare ed agevolare il transito e il passaggio da una parte all’altra della città.
Port’Alba fu costruita dall’architetto Pompeo Lauria per commissione del Duca d’Alba e fu decorata con tre antichi stemmi, rappresentanti rispettivamente Filippo III, la città di Napoli e la famiglia del Viceré. Nel 1656 il pittore Mattia Preti si occupò di decorare e tinteggiare la parte superiore della porta, raffigurando affreschi della Vergine con San Gennaro e San Gaetano, mentre risale al 1781 la collocazione della statua di San Gaetano. Risalgono poi al 1797 i lavori restauro e di rifacimento della porta che ha assunto un aspetto decorativo diverso rispetto ai lavori di edificazione; durante il rifacimento viene inoltre demolita l’iscrizione che menzionava Ferdinando IV di Borbone.
In questa strada è collocata la storica Libreria Guida, simbolo di Port’Alba, dichiarata dal Ministero dei beni Culturali dal 1983, un bene culturale dello Stato, per l’intensa attività libraria. Svoltando a sinistra per Piazza Bellini, è collocata un’antica targa del 1796 che comunicava ai cittadini le sanzioni pecuniarie e le ammende da pagare se avessero causato l’ostruzione del passaggio della Porta.
La targa era rivolta in particolar modo a venditori ambulanti. Recita le seguenti parole:
« Bando da parte degli eccmi signori deputati del tribunale della fortificazione ed acqua di questa fedelissima città convenendo al comodo e buon servizio pubblico che l’atrio di porta suscella sia sgombro e sbarazzato affatto di tal che sia sempre libero il passaggio dé cittadini delle carrozze, e delle altre vetture perciò avendo avuta notizia ch’esso atrio continuam venga ingombrato da venditori de commestibili, quindi ciè paruto di fare il presente bando col quale ordiniamo a tutt’ e qualsivog persone che non ardiscano da oggi in avanti tenere nel suddetto atrio posti, sporte ed altri simili imbarazzi, sotto pena di dvc da esigersi irremisibilm da controventori ed acciò l’ordine venga a notizia di tutti, né possa allegarsi causa di ignoranza, vogliamo che il presente nostro bando si pubblichi in o’ luogo, e poi si affigga in s. Lorenzo li 19 gennaio 1796.
Li deputati del tribunale della fortificaz. mattonata, ed acqua di questa fedelis. città
il duca di Bagnoli
Vincenzo Spinelli
Giuseppe Serra
Gio Lonardo Mascia. »
L’angolo dei libri senza tempo
Oltre gli accenni storici e le monumentali decorazioni magistralmente eseguite nella parte superiore dell’arco, Port’Alba rappresenta ancora oggi nell’immaginario collettivo popolare un luogo affascinante. La strada, che prende nome dall’omonima porta, è ricca di antiche librerie che risalgono al Settecento.
L’inizio del Decumano maggiore che unisce Piazza Dante a Piazza Bellini, è il luogo in cui letterati e artisti, studenti e appassionati di letteratura, trovano da sempre rifugio ed evasione dal trambusto della vita quotidiana. Come per magia, superata la porta, sembra quasi accedere in un luogo senza tempo, dove poter ritrovare nel silenzio, che avvolge la stradina scarsamente illuminata da sole, la storia del passato.
I libri delle bancarelle e delle librerie di Port’Alba sono ingialliti e consunti dal tempo, raccontano di personaggi famosi, artisti e poeti che hanno fatto la storia. Nomi famosi ed illustri, accompagnati da altri nomi meno noti, ma ugualmente importanti, sono incisi sulle copertine dei libri di Port’Alba. Ogni libro che viene sfogliato, letto e osservato nasconde frammenti di ricordi e memorie del passato.
Comprare o soltanto sfogliare i tantissimi libri impolverati può rappresentare un’esperienza insolita ma anche ricca del fascino dell’antichità. Spesso, si trovano piccoli testi rari ed introvabili, piccoli capolavori a poco prezzo dimenticati dietro pagine ingiallite di testi più famosi. Eleganti, talvolta, sono le copertine rigide dei libri, volumi enormi e da collezione che nascondono nomi come Virgilio, Ovidio, Dante, Sterne e Osca Wilde, solo per citarne alcuni.
Un libro deve essere un’ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi.
(Franz Kafka)
Un luogo molto conosciuto e frequentato da giovani e turisti attirati dalle montagne di libri. Sembra un piccolo paradiso di epoche antiche, luogo e angolo di città in cui i libri rappresentano la vita e il mondo del passato. A volte, a Port’Alba si va non soltanto perché attirati dal potere seduttivo del libro ma per trovare quel sentimento di antica bellezza, che restituisce all’animo tormentato dal misero vuoto del mondo circostante, il sentire delle proprie passioni e dei propri piaceri troppo spesso dimenticati.
I genitori ti insegnano ad amare, ridere e correre. Ma solo entrando in contatto con i libri, si scopre di avere le ali.
(Helen Hayes)
Valentina Labattaglia
Sitografia: