Tutto parte da un’opera d’arte. Un quadro, un’installazione o un graffito. Esposta in un museo dell’area torinese o in una mostra temporanea o sul muro di un capannone abbandonato.“
Si immagini di avere tempo, di non essere di fretta e di osservare meglio il mondo al contorno. Osservare con attenzione ogni graffito oppure ogni quadro che frettolosamente si è guardato in un museo durante una vacanza lampo, una di quelle vacanze organizzate per sfuggire dalla fretta e dallo stress cittadino.
Questo è quanto ha fatto un gruppo di giovani artisti torinesi dell’Accademia Albertina delle Belle Arti: ha, senza fretta, soffermato la propria attenzione su di un’opera d’arte qualsiasi, quadro, graffito o installazione elettronica che sia ed ha immaginato cosa ci fosse dietro, cosa ci fosse oltre la tela, cosa pensassero i personaggi e quale fosse la storia di quel momento immortalato dall’autore.
Da ciò ne è uscito fuori una graphic novel : Novel.
Novel: cos’è?
Novel è un progetto ben curato da Daniele Gay e Federico Jahier che ha prodotto nove storie a cura di diciotto autori ( uno sceneggiatore ed un disegnatore per storia) diversi, con stili e modus scrivendi differenti.
Apparentemente sembra di leggere un lavoro scollegato, una raccolta di storie separate tra loro in quanto ogni autore imprime la propria caratteristica, in materia grafica o scrittoria, rendendo ogni storia diversa dall’altra: atmosfere noir, personali, sarcastiche si articolano tra le pagine dell’opera.
Qual’è dunque il fil rouge tra le storie? Ogni storia è ispirata ad un’opera d’arte, ogni storia ha principio dalla calma e lunga contemplazione di un opera attorno alla quale la fantasia dello sceneggiatore ricama e l’abilità del disegnatore riempie i piccoli spazi vuoti tra punto e punto.
La fantasia la fa chiaramente da padrone e molti dei racconti hanno carattere descrittivo e lasciano così immergere il lettore nella trama anche se peccaminosa è la consistenza temporale di ogni racconto che non supera le sei-sette pagine facendo dei racconti delle short story.
La scrittura è comunque, per quanto diversa, intensa e piacevole.
Anche il rapporto tra scrittura e immagini è diversamente calibrato in ogni storia:qualcuna ha un approccio fumettistico, altre più vicino a quello di una graphic novel.
I tratti stilistici dei disegnatori sono tutti completamente diversi, anche se c’è da sottolineare la prevalenza di uno stile noir, fumoso e nero, quest’ultimo colore prevalentemente usato nei tratti che si scontrano solo con il bianco e in qualche occasione con il grigio, calibrando bene esteticamente la convivenza tra i colori.
Il titolo non è casuale: Novel sta a richiamare il numero delle storie contenute nel libro ( per l’appunto nove) e la tipologia che si è scelto di trattare, ovvero quella della graphic novel.
Un’opera interessante, il cui principio sembra essere valido ma il contenuto diretto e tangibile ha solo valore fortemente soggettivo.
Inoltre, per concludere, è necessario sottolineare che ad essere premiato più di ogni altro aspetto è il principio del lavoro che promuove non solo l’importanza di osservare con calma e cognizione ogni espressione artistica ma come sia possibile lasciar andare la fantasia alla vista di un’opera apparentemente silenziosa.
Corinne Cocca