Sonniferi: aiutano ad indurre il sonno fisiologico?

Il sonno costituisce una pausa per riposarsi e per recuperare le energie necessarie per l’adempimento delle azioni quotidiane; a volte, però la normale regolarità del sonno può essere compromessa da preoccupazioni e ansie, per cui si ricorre all’uso di sonniferi.

Cosa sono i sonniferi?

Sonniferi

Il termine sonnifero deriva dal latino e significa letteralmente “portatore del sonno”: infatti sono farmaci ipnotici, ovvero capaci di indurre il sonno alleviando le difficoltà di chi soffre di insonnia. In generale i sonniferi non sono in grado di riprodurre il sonno naturale e fisiologico, provocando effetti collaterali più o meno gravi. Inoltre ci sono alcuni tipi di insonnia che vanno curati con altri mezzi e non rispondono alla loro azione.

Classificazione dei sonniferi

A partire dall’Ottocento sono stati prodotti e messi in commercio diversi tipi di sonniferi, ecco i principali:

  • Cloralio: è il prodotto intermedio della preparazione del cloroformio. L’idrato di cloralio è stato uno dei principali farmaci utilizzato come sonnifero; oggi non viene più prescritto come tale, ma si trova miscelato con il cloralfenazone. Questo farmaco è indicato per chi soffre di ulcera peptica o per chi ha uno stomaco delicato. Inoltre tutti i derivati del cloralio associati a bevande alcoliche generano assuefazione e dipendenza.
  • Barbiturici: sono farmaci tossici e pericolosi perché lasciano un senso prolungato di intontimento, danno assuefazione, dipendenza e alle alte dosi provocano la morte. Vengono utilizzati per prevenire crisi epilettiche e somministrati come additivi e anestetici negli interventi chirurgici.
Sonniferi
Formula chimica del diazepam
  • Benzodiazepine: detti comunemente tranquillanti, sono relativamente innocui anche ad alte dosi e non provocano gravi effetti collaterali; tuttavia causano il rischio di dipendenza tanto da far insorgere l’insonnia se sospesi bruscamente.

Sono presenti altri sonniferi come il difenidramine che è molto efficace, ma anche pericoloso perché ha le proprietà ipnotiche del metaqualone e quelle sedative di un antistaminico. I sonniferi meno nocivi sono i sedativi antistaminici come le prometazine e le trimeprazine, utilizzati in genere per i bambini, mentre per gli anziani è utilizzato il clormentiazolo.

Meccanismo di azione dei sonniferi

Il meccanismo con il quale si passa dalla veglia al sonno è sotto il controllo di vari circuiti nervosi situati in diversi centri del cervello (in modo particolare della formazione reticolare) e un intreccio di cellule nervose presenti nel tronco cerebrale che si diramano dalla fine del midollo spinale fino alla corteccia. La sua disattivazione coincide con lo stato di sonno. I sonniferi provocano nel cervello processi chimici che sfociano nella disattivazione del sistema reticolare, generando il sonno.

Effetti collaterali dei sonniferi

Sonnifero

Diverse sono le controindicazioni che questi farmaci determinano, come sonnolenza e incapacità di concentrazione. Questi effetti permangono a lungo rendendo pericoloso guidare l’automobile o svolgere attività che richiedono coordinamento e prontezza dei riflessi. Inoltre molti sonniferi deprimono l’attività respiratoria  e sono controindicati per chi soffre di disturbi polmonari. Deprimendo l’attività cerebrale molti sonniferi e sedativi causano uno stato di confusione mentale dopo poco la loro ingestione. Un altro problema, relativo ai barbiturici  e dei derivati del cloralio, riguardano l’interazione con altre medicine e con gli alcolici: infatti la pericolosità dell’associazione barbiturici-alcool è testimoniata da numerose notizie di cronaca, per questo il medico, prima di prescrivere sonniferi, deve sapere se il paziente assume altri farmaci.

Roberta Miele

Bibliografia

S. Roked –  Mai più stanchi: come sconfiggere la fatica e sentirsi pieni di energia ogni giorno –  Piemme Editore.