Vajrayana è un appellativo conferito al Buddhismo che conduce al termine “Buddhismo del veicolo adamantino o del diamante”. Tale termine ha origini sanscrite ove Vajra significa diamante, folgore ed indica l’infrangibilità, l’immutabilità e l’autenticità della Verità ultima mentre yāna indica ciò che conduce verso l’illuminazione.
Il Buddhismo del veicolo del diamante si rifà alla tradizione estremo orientale in cui, attraverso tale appellativo, venivano identificati i particolari insegnamenti segreti e mistici appartenenti all’esoteria del filone indiano del VI secolo. L’insieme di tali discipline, dottrine, linguaggi o scuole nel maggiore dei casi, allude ad una fonte fortissima di conoscenza pura che rende più semplice l’ingresso dell’uomo verso la conoscenza e la saggezza assoluta come se l’uomo stesso, servendosi di tali insegnamenti, riuscisse ad entrare in una dimensione soprannaturale prossima all’illuminazione. La trasparenza del diamante indica per tale ragione la mente illuminata, chiara, limpida e vuota (cioè trasparente).
Al termine Vajrayana è riconducibile anche Mantrayāna in quanto Veicolo dei Mantra segreti o anche Tantrayāna in quanto Veicolo dei Tantra ove il Tantra rappresenta proprio il principio, l’essenza, il sistema, la dottrina e la tecnica.
Oggigiorno si può riscontrare una tale forma di Buddhismo in Mongolia, Nepal, Cina, Giappone e Tibet. I seguaci ovviamente risultano essere una minoranza: si parla di circa 20 milioni di persone.
Buddhismo Vajrayana: le differenze rispetto alle origini
Il Vajrayana si allontana molto dalle origini della parola Buddhista poiché si focalizza principalmente sulle tematiche che il Buddha aveva criticato come ad esempio la magia, il ritualismo e il misticismo. In primis ci si pone l’obiettivo di analizzare nello specifico queste correnti esoteriche per comprendere l’importanza dell’Essere e il come si arriva all’Essere supremo in quanto Illuminato. Attraverso il Mantrayana si attribuisce importanza alla ripetizione continua di formule sacre, nonché mantra, che permettono il raggiungimento dell’Illuminazione. Oltre il Mantrayana ovviamente sono due i percorsi principali attraverso cui il tutto ha origine: il Lamaismo e lo Zen.
Il Lamaismo fa riferimento ad una corrente nata ne 750 in Tibet diffusasi poi in Mongolia e in Siberia. È l’unica corrente strutturata in maniera gerarchica ove si pone particolare attenzione al Lama che, in tibetano, significa: Essere con qualità straordinarie, maestro di Dharma.
Il Lama per eccellenza è un monaco che consegue tre anni, tre mesi e tre giorni di ritiro in completa solitudine in montagna. Per i suoi seguaci, il Tibet, rappresenta una terra promessa. Lhasa, la capitale, è considerata città sacra insieme alla sua lingua.
Essendo il prodotto di una fusione di Buddismo e religioni animistiche e sciamaniche, il Lamaismo dà notevole importanza agli scongiuri magici, alla conoscenza della natura e alla musica, con l’aiuto dei quali esso è convinto di poter raggiungere il Nirvana in tempi molto più brevi rispetto al percorso naturale.
Storicamente i monaci riuscirono a costituire un governo ierocratico ove il potere civile apparteneva agli imperatori cinesi ed erano appunto i monaci a prendere in considerazione le scelte più importanti, a governare e i loro dirigenti venivano scelti tra le famiglie feudali più influenti.
L’ultimo Dalai Lama, non avendo accettato l’unificazione del Tibet con la Cina comunista, decise di espatriare in India insieme a 100.000 rifugiati.
Quando il Dalai Lama muore è solito pensare che egli possa incarnarsi immediatamente in qualche parte del paese e così si dà il via ad una minuziosa ricerca tra tutti i neonati maschi nell’eventualità che possano rilevare alcuni segni particolari negli occhi, nelle orecchie o nella pelle. Come da tradizione, i loro nomi vengono introdotti in un’urna d’oro e poi ne viene estratto uno a sorte che sarà definito il prescelto e che condurrà un’esistenza privilegiata, educato dai monaci, astenendosi da qualunque forma di impurità e di rapporto sessuale.
L’attuale Dalai Lama (XIV Incarnazione) è stato insediato nel 1940. Nel 1990 gli è stato conferito il Premio Nobel per la pace.
Sabrina Mautone
Fonti
Fonte Immagini Vajrayana: Google
Curiosità: Om – Origine di tutti i mantra, Zen