עזר כנגדו, “Non è bene che l’uomo sia solo!”

עזר כנגדו (‘ēzer kenegdô) è un’espressione ebraica che compare nel libro della Genesi, precisamente in 2, 18. 20, ed indica l’archetipo della relazione fra uomo e donna. Interessanti sono le varie traduzioni moderne di questa locuzione. Esse lasciano trasparire la concezione del rapporto tra l’uomo e la donna che il traduttore aveva in mente.

עזר כנגדו
La ‘sposa ebrea’ di Rembrandt è un ottima raffigurazione della teologia del עזר כנגדו

עזר כנגדו: come tradurre?

L’espressione ebraica עזר כנגדו può essere tradotta in vari modi. Come detto sopra, poiché le possibilità sono molteplici, entra in gioco anche la precomprensione dell’interprete, la sua visione del rapporto tra l’uomo e la donna. In עזר כנגדו, (‘ēzer kenegdô), עזר ‘ezer significa ‘aiuto’ e questo termine di per sè non presenta particolari difficoltà.  kenegdô   כנגדו è invece una preposizione od un avverbio e può assumere diverse valenze. Questa particella esprime l’idea di un’alterità che si (contrap)pone di fronte a, che corrisponde ad, che è opposto ad.

L’attuale traduzione della Bibbia CEI 2008, quella utilizzata nella liturgia in Italia, traduce עזר כנגדו in questo modo:

E il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un ( עזר כנגדו ) aiuto che gli corrisponda».

 עזר כנגדו

‘Un aiuto che gli corrisponda’ è l’espressione scelta. Essa rende l’idea della reciprocità, della parità fra uomo e donna. עזר כנגדו in questo caso ci parla di partners, di soggetti in mutua relazione.

Interessante è confrontare varie traduzioni di Gn 2,18 per osservare le scelte dei traduttori nel rendere  עזר כנגדו   .

La NRV propone: «Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui».

La LND invece ha “Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto conveniente a lui“.

La IER sceglie: «Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto a lui corrispondente».

Alcune traduzioni optano invece per un distacco dalla letteralità del testo, in favore di una chiarezza concettuale maggiore: ovviamente diventa centrale la scelta ermeneutica contratta. Secondo NVB עזר כנגדו sarebbe da rendere in questo modo: «Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto degno di lui».

Oppure R. David Freedman propone: “un potere uguale”.

 עזר כנגדו

עזר כנגדו L’errore di Calvino

Storicamente עזר כנגדו di Gn 2,18 è stata spesso utilizzata per suffragare e legittimare l’inferiorità della donna rispetto all’uomo. In questo caso le precomprensioni degli autori e della loro cultura influenzarono la ricezione del testo che di per sé asserisce l’esatto contrario, ovvero la reciprocità e la parità fra l’uomo e la donna. Calvino deduce da עזר כנגדו una condizione di inferiorità della donna che considera alla stregua di un’appendice dell’uomo o di un collaboratore di rango subalterno.

Le traduzioni moderne inglesi hanno reso la questione di nuovo attuale. In esse עזר  cioè ‘aiuto’ è di solito tradotto come ‘helper’. Questo participio inglese, così come l’italiano ‘aiutante’, racchiude in sé una velata sfumatura negativa. ‘L’aiutante’ è in fondo qualcuno di subordinato ed inferiore. Alcuni traduttori sono stati fuorviati da questa precomprensione arrivando a proiettare sul testo le loro idee. L’errore è stato quello di voler ascrivere al termine ebraico עזר  cioè ‘aiuto’ la condizione di inferiorità.

Colui che è ‘aiuto’ per questi traduttori, sarebbe inferiore e quindi la sfumatura negativa di ‘helper’ diventerebbe pienamente azzeccata. In realtà si tratta appunto di una tesi senza fondamento, di una proiezione sul testo della propria mentalità. Nella Bibbia, per la quasi totalità, è Dio stesso ad essere descritto come עזר  ,‘aiuto’, per cui sarebbe assurdo pensare ad uno status di inferiorità connaturale allo stesso termine ebraico.

Sebbene sia un termine abbastanza desueto e poco idoneo ad una traduzione che voglia essere scorrevole, alcuni traduttori italiani hanno scelto di rendere כנגדו come ‘dirimpetto’. L’espressione ‘dirimpetto’ rende bene il senso del testo ebraico. Qualcuno che si pone ‘dirimpetto’, si (im)pone di fronte a, accade nella sua alterità irriducibile, non può essere svalutato in dignità e valore.

עזר כנגדו Una Teologia del Matrimonio

La dialettica suggerita dall’espressione di Genesi עזר כנגדו rispetto alla relazione tra l’uomo e la donna, mostra l’archetipo di una teologia sponsale. La donna e l’uomo vengono posti di fronte, quasi contrapposti, nella loro singolarità inalienabile. La differenza irriducibile che li (contrap)pone, è allo stesso tempo la condizione di possibilità del loro incontro.

 עזר כנגדו

L’uomo come ‘immagine di Dio’ viene spesso pensato o in senso individuale o collettivo. Genesi sembra invece pensare ‘l’immagine di Dio’ come coppia. A dire che l’uomo da solo non basterebbe a ‘rappresentare Dio’, a renderlo ‘visibile’ nel mondo. È il mistero dell’alterità e della comunione tra il maschile e il femminile a dischiudere la presenza di Dio. Possiamo notare in conclusione, che עזר כנגדו è una finestra aperta sulla ricchezza dell’incontro tra l’uomo e la donna, la cui attrazione reciproca ed alterità non possono essere certamente ridotte al mero piano biologico o culturale.

Christian Sabbatini

Fonti

Immagine in evidenza: artesplorando.blogspot.com,

Immagini media: artesplorando.blogspot.com, blog.tagliaerbe.com, donna.nanopress.it, www.lemienozze.it

Software utilizzati: BibleWorks 8

Bibliografia

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