Tang Yau Hoong è un giovane malese, non ancora trentenne, che ha reso la sua immaginazione il suo lavoro. Nato a Kuala Lumpur e laureatosi in Ingegneria Meccanica, Tang Yau Hoong ha cominciato per gioco l’esperienza del Graphic Design partecipando ad alcuni concorsi per la progettazione di t-shirt, aiutato da un suo compagno di studi dell’università. Da hobby l’illustrazione ben presto si è trasformata in un’occupazione a tempo pieno, e attualmente è la sua unica attività.
La maggior parte del suo lavoro, anche se non lo si direbbe, è su commissione: il suo campo spazia dalla illustrazione editoriale a quella pubblicitaria, fino a poster, locandine, abbigliamento. Il suo stile però non si lascia influenzare dagli obblighi di marketing e rimane sempre molto libero e soprattutto semplice. La semplicità è uno dei fattori determinanti per l’artista, ritenendolo uno dei modi di comunicazione più chiari ed efficaci.
Totalmente autodidatta Tang Yau Hoong si è sempre lasciato ispirare da ciò che lo circonda, soprattutto dalla sua terra natale, la Malesia, con i suoi paesaggi, la frenesia della quotidianità, le contraddizioni tipiche della cultura orientale, e ovviamente gli animali, quasi sempre presenti nelle sue opere.
Non si è fermato però a questo: non volendo delimitare i suoi lavori nei confini della sua cultura, ha adoperato internet come importante fonte di approfondimento e studio che gli ha permesso la conoscenza di moltissimi artisti. Tra questi spesso ha citato il notevole ascendente che hanno avuto su di lui i lavori di: Frank Chimero, Nick Dewar, James Joyce, Josh Keyes, Pietari Posti, The Small Stakes, Emiliano Ponzi e molti altri.
Le sue opere sono un percorso di idee in cui i concetti vengono espressi in maniera stilizzata e molto rarefatta, ma rimane sempre pura e lineare. L’illustrazione su cui lavora è quasi sempre bidimensionale e si presenta come un gioco di luci e ombre. Colori freddi e caldi si alternano per creare contrasti che permettono di affacciarsi su due mondi differenti ma collegati tra loro: realtà e finzione si intrecciano lasciando spaesati proprio per la mancanza di quei confini a cui ci si è abituati. Questo è proprio il fascino racchiuso nelle sue illustrazioni sempre delicate, naturali, leggere, con tracce sognanti e illusorie. La nettezza con cui Tang Yau Hoong tratta il reale rende la rappresentazione enigmatica e trasmette allo spettatore la sensazione del doversi soffermare, perché quello che si ha davanti agli occhi non è un semplice gioco, ma un messaggio visivo.
Michela Sellitto