“Da quando mi sono innamorato di te, ho capito che il mondo si sbagliava (The Pride)”.
Luca Zingaretti giunge sul palco del teatro Bellini di Napoli nel duplice ruolo di regista e attore nello spettacolo “The Pride”, testo del drammaturgo Alexi Kaye Campbell, insieme a Valeria Milillo, Maurizio Lombardi e Alex Cendron.
Tenero, disarmante, crudo. The Pride è un testo potente, graffiante e attuale. Narra due storie lontane nel tempo eppure vicine nelle idee. La prima negli anni ’50: Philip (Zingaretti) è un uomo frustrato; vive del suo vuoto lavoro di agente immobiliare e dell’amore infantile di Sylvia, donna apparentemente debole ma intelligenze e da animo coraggioso. È un uomo che faticosamente fa i conti con il proprio essere, fin quando, grazie ad una cena per farli conoscere organizzata dalla consorte, conosce Oliver (Lombardi), datore di lavoro di Sylvia. Il trasporto fra i due è lampante, evidente, fatto di pause che celano sentimenti talmente forti che Philip è costretto a guardare in faccia la propria natura, la propria omosessualità. Ma il tempo costringe Oliver e Philip ad inibire il loro amore, costringendo quest’ultimo ad intraprendere la via per la “guarigione”.
Cosa sarebbe successo se Philip ed Oliver si fossero incontrati oggi? Se il timido Oliver che viveva nella Londra anni ’50, fosse stato un Oliver malato di sesso nella metropoli del ventunesimo secolo? E se avesse perso per sempre Philip? Su questa scia si sviluppa la seconda storia, che tra un drink e gay pride, si srotola nella bellezza e nella semplicità dell’amore e dell’essere amati.
La chiave dello spettacolo è proprio questa: l’amore verso sé stessi, e verso i nostri “difetti”, ma anche il coraggio di scegliere, a volte, di percorrere la strada più difficile.
The Pride: la recensione
I quattro attore viaggiano da un personaggio all’altro con una semplicità disarmante; spicca la bravura di Maurizio Lombardi e la versatilità di Valeria Milillo, quasi irriconoscibili nei panni di due personaggi che non potrebbero essere più diversi fra loro. Si muovono nel tempo senza perdere l’integrità e l’onestà che li caratterizza ed il motivo della scelta tematica : se non parlare ora di giustizia ed onestà, quando? The Pride è un testo complicato ed è proprio grazie alla sua brutale sincerità che va messo in scena. Interpretato in maniera superba, potrebbe essere la rivincita che molti aspettano. Il merito è tutto di Luca Zingaretti, non nuovo a testi così complessi nel panorama scenico italiano, che con coraggio ha preso le redini di un progetto che va inevitabilmente promosso.
Alessia Thomas