Il mondo visto da una persona comune è policromatico, il mondo visto dall’obiettivo di Rupert Vandervell (qui il sito personale) è bicromatico, esistono solo il bianco ed il nero.
Fotografo londinese con formazione autodidatta Rupert Vandervell dopo un lungo periodo lavorativo all’interno del mondo della moda ha scelto di farsi nuovamente emozionare dalla potenza che può derivare da uno scatto suburbano, metropolitano.
La geometria di una città, l’architettura urbana che contemporaneamente cela e svela spazi nascosti o angoli ormai dimenticati è il palcoscenico preferito di questo fotografo avventuriero. Come si distribuisca la luce sul cemento dei palazzi, come si riflettano le ombre di passanti o di alberi che costituiscono l’arredo urbano o come vengano riflesse le immagini dalle vetrine dei negozi sono tutti dettagli che Rupert Vandervell analizza prima di schiacciare il suo pulsante magico.
E a proposito di magia, l’effetto si crea nel momento in cui tutta la molteplicità di variazioni cromatiche viene annullata per sottoporre allo sguardo dell’osservatore una scena in bianco e nero, in grado così di mettere in evidenza forme, caratteristiche e dettagli che visti in una scenografia complessa e ricca di colori forse scomparirebbero.
La fotografia di Rupert Vandervell ha un atteggiamento analitico, pone sotto la lente d’ingrandimento, in questo caso l’obiettivo, l’essere umano durante la sua quotidianità, quando è intento ad assumere comportamenti naturali e privi di qualsiasi inibizione che permettono di comprendere quanto sia difficile relazionarsi reciprocamente senza costruire anche minimamente una maschera.
L’uomo è il soggetto protagonista delle rassegne dal titolo Urbanites e Man on earth che Rupert Vandervell ha realizzato tra il 2013 e il 2014. Questo progetto ha avuto lo scopo di mettere in evidenza la relazione che esiste tra il cittadino e l’ambiente urbano che va ad abitare, attraversare, vivere quotidianamente. In strada tutto e tutti sono posti l’uno di fronte all’altro, tutti hanno una propria storia ma spesso la frenesia urbana implica che nessuno si renda conto dell’altro ma passi oltre senza accorgersi di chi gli è accanto.
L’interruzione dello scorrere del tempo è segnata da uno scatto che Rupert Vandervell propone dal proprio punto di vista. La città inoltre cela al proprio interno una conformità di linee e di forme che volontariamente o involontariamente creano una sorta di panorama artistico e geometrico che diffcilmente ci si accorge di avere intorno.
Geometrix è il terzo progetto che Rupert Vandervell ha elaborato tramite la sua tecnica fotografica, cercando di raccontare quanta linearità sensuale, sinuosa, modellante esiste nel mondo quotidiano che molti sfruttano anche inaspettatamente. Lo stesso Vandervell sottolinea come la sua fotografia rifletta la sua personalità, il suo modo d’essere e la sua indole.
Il fotografo londinese ha uno stretto legame con il presente nonostante conservi molte ambizioni ed aspettative, determinato nell’ottenere il miglior risultato da qualsiasi progetto intraprenda, difficilmente si sbilancia su eventuali imprese future volendo mettere tutto se stesso in ogni cosa che realizza al momento.
Rupert Vandervell costruisce storie, racconta emozioni mediante lo strumento della macchina fotografica e dello scatto in cellulosa.
Vincenzo Morrone
Fonti: seamlessphoto.com