Maschio o femmina? Il folklore risponde

Maschio o femmina? E’ questa la domanda rituale che ogni donna in gravidanza si pone e che sente ripetersi nei mesi prima del fatidico momento della verità!

C’è chi vuol conoscere da subito il sesso del nascituro e, ricorrendo ad una semplice ecografia l’arcano è svelato; ma c’è anche chi, invece, preferisce affidarsi al Caso e farsi sorprendere resistendo alla tentazione di “sbirciare”: “Maschio o femmina, l’importante che stia bene!”

A tal proposito, la tradizione popolare dà le sue risposte a chi vuole divertirsi nell’attesa di un nuovo inizio che, come dicono, ti cambia la vita.

Scrutando negli angoli del folklore e delle credenze più antiche, un mondo si apre su aneddoti e simpatici stratagemmi (per certi versi assurdi), secondo cui sarebbe possibile dare un approssimativo responso al dilemma: fiocco blu o fiocco rosa?

L’argomento si intreccia e si perde, un po’ per gioco, un po’ per tradizione, tra gli usi, i costumi locali e la sapienza sacra delle nonne. I nove mesi diventano un viaggio, per tanti aspetti, affascinante, e per altri, dilettevole; con dentro il senso di storia e radici, ed il gusto pieno della leggenda antica.

Maschio o femmina? Metodi tradizionali per scoprirlo

maschio femmina
Donna in attesa

Sin dal passato, è usanza trastullarsi con modi originali e talvolta stravaganti per indovinare il sesso del nascituro. Per chi è in dolce attesa o spera di esserlo un giorno, è normale lasciarsi andare alla curiosità di sapere se un maschio o una femmina verrà alla luce e, nell’interrogarsi, c’è l’esigenza di creare un contatto ed un’empatia con la creatura che si ha in grembo.

Accantonando per un attimo i comuni esami clinici scientificamente attendibili, vediamo insieme l’aspetto più “pacchiano” e singolare dell’argomento. Scopriamo quali sono le consuetudini e i curiosi criteri che la tradizione propone, trasformando l’attesa della gravidanza in un momento anche goliardico e di divertimento.

Vi presentiamo qui alcuni metodi e dicerie popolari per passare il tempo durante quei mesi di eterna attesa.

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Il mistero della vita

Tra i più conosciuti, ricordiamo:

  • La prova della forcella: un metodo vecchissimo che si attua prendendo lo sterno di un pollo spezzato; se viene fuori il pezzo più corto, sarà maschio, mentre se uscirà la cd. “cuffia” sarà femmina.
  • Fede e catenina: tra le tradizioni più esoteriche vi è questa che prevede di appendere la fede ad una catenina facendola ruotare; se si muove formando dei cerchi, si avrà un maschio, se invece passa da un lato all’altro sarà una bimba.
  • Mani sporche: in questo caso, si sorprende la futura mamma dicendole di avere le mani sporche; se la donna si guarderà i palmi aprendo le mani è facile sia femmina, mentre se osserverà le mani con i palmi verso il basso e i dorsi all’insù, dovrebbe essere un maschio. C’è anche la probabilità del maschietto se la donna incinta ha le mani secche durante la gravidanza.
  • La forma della pancia: è la prova più leggendaria, secondo cui se la pancia appare tonda con fianchi larghi, sarebbe “femmena”; se la pancia è più alta ed appuntita si avrà un maschio.
  • La moneta: se si lancia una moneta ed esce testa, si dice sia maschio; al contrario sarà una bimba.
  • Le fasi lunari: bisognerebbe fare il conteggio e risalire al giorno del concepimento e, se questo è avvenuto con luna crescente, potrebbe venir fuori che è un maschio; mentre luna in fase calante preannuncerebbe femmina.
  • Fratelli o sorelle: se si è nell’ambito di una seconda o successiva gravidanza, si può osservare l’attaccatura dei capelli del primo o precedente figlio; se questo ha una specie di codino sulla nuca, con molta probabilità il nascituro sarà maschio.
  • Calcolo degli anni: si sommano gli anni della madre e il numero del mese del concepimento; se il risultato è un numero pari, potrebbe trattarsi di un maschio, se dispari una femminuccia.
  • La chiave: posizionando una chiave davanti al pancione, si deve osservare da che parte la donna in stato interessante la prenderà; se da sopra sarà femmina, se da sotto sarà un maschietto.
  • Le “R”: questa prova rientra tra i giochetti meno diffusi e si fa addizionando le “R” eventualmente presenti nel nome e cognome dei futuri genitori, che vanno aggiunte alle “R” presenti nei mesi a seguire dall’inizio della gravidanza; se il numero è pari sarà femmina, altrimenti il contrario.
  • Forma e colore del seno: se il seno diventa abbondante (che poi è normale in proiezione dell’allattamento) sarebbe in arrivo una bimba; se, poi, i capezzoli sono diventati più scuri, potrebbe invece essere in arrivo un ometto.
  • Se all’inizio della gravidanza si presentano nausee o, come attesta credenza remota, i capelli della mamma assumono riflessi di colore rossastro, sarebbe femmina.
  • Se si ha voglia di cibi salati o si ha i piedi freddi, è maschio; le voglie di dolci e frutta sono, invece, attribuite alle bambine.
  • Altra curiosità è il viso: se si è incinte di un maschio la donna diventerebbe più attraente con un viso più spigoloso; se si è in attesa di una bimba, il viso tende ad arrotondarsi ed essere meno luminoso.
  • Infine, si crede che aspettare un maschio renda più serene anche se più sensibili agli odori, mentre aspettare una femmina mette più a dura prova gli umori e scatenerebbe stati d’animo altalenanti.

Insomma, si potrebbe continuare all’ infinito con queste che possono apparire leziose frivolezze, ma una cosa certa è che da queste credenze viene fuori una mentalità retrograda sottilmente maschilista, la quale, ai tempi, prediligeva in qualche modo la tendenza verso il maschio a discapito delle femmine, non sempre accolte con grande gioia nella famiglia di allora, dove spesso erano addirittura percepite come una sciagura.

Gravidanza: dalla stregoneria alla naturopatia

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Donna-Terra

La gravidanza è da sempre stata concepita come l’evento naturale strettamente femminile, legato al pianeta “Donna” e alla fertilità dell’Universo.

Durante il Cristianesimo, questo tema si riempì di mistero e superstizione, fu trasformato in tabù dalla morale dominante e le ostetriche venivano controllate dalla chiesa, in quanto le “curatrici” divennero stereotipo di pratiche magiche e, per questo, demonizzate.

Le levatrici erano viste come streghe, depositarie di una medicina antica che andava criminalizzata. Solo nel ‘600, la gravidanza cominciò ad essere considerata un processo biologico dove “il cerchio nel cerchio” si compie.

La donna divenne sintesi di stato corporale ed emozionale in uno scenario ricco di miti ed archetipi che si estendono nella moderna naturopatia, dove la traditio incarna semplicemente un momento di spasso e passatempo!

Pasqualina Giusto