Nonno scatenato, nelle sale italiane dal 16 aprile 2016, è un film di Dan Mazer con Robert De Niro, Zac Efron, Zoey Deutch e Julianne Hough. Il titolo originale Dirty Grandpa è stato tradotto in italiano Nonno scatenato per ricordare il famosissimo film con De Niro Toro scatenato, diretto da Martin Scorsese.
Una scelta lievemente azzardata e infelice poiché, chiaramente, le due trame, le due regie e i due generi di film sono completamente diversi e in più, il Robert De Niro degli anni ’80, protagonista di Toro scatenato, audace, scontroso, scostante e enigmatico, ha ben poco a che vedere con il nonno scatenato dei nostri tempi.
Che sia stato fatto in segno di omaggio o semplicemente per divertire attraverso questo gioco di parole, l’allusione al film di Scorsese sembra solo una tattica pubblicitaria per attirare più pubblico, puntando i riflettori sulla presenza di De Niro, grandissimo attore (riconosciuto da tutti come tale) che, da solo, rende allettante la visione del film. In poco più di una settimana, infatti, la pellicola è stata vista da migliaia di persone, ponendosi al secondo posto nella classifica settimanale del box office italiano.
La trama del film è semplice: dopo la morte della moglie, Dick Kelly (Robert De Niro), ormai vecchio e solo, decide di godersi la vita fino a quando potrà permetterselo, un pensiero suggeritogli dalla stessa moglie, che gli avrebbe rivolto come sue ultime parole: “Ributtati nella mischia!”. Così, il nonno, decide di andare a Miami e di farsi accompagnare da quello che, una volta, era il suo nipote prediletto, Jason (Zac Efron).
È ormai molto tempo che il nonno e il nipote non si frequentano più, Jason è diventato il tipico bravo ragazzo, bacchettone e noioso, laureato in legge e devoto al suo lavoro di avvocato. La sua vita è perfetta e monotona, nulla sembra essere fuori posto o lasciato al caso, non ci sono incertezze sul suo futuro, anzi, tutto è già stato deciso: sta per sposarsi con una bellissima donna ricca e precisina, ha un lavoro importante e un’immagine rispettabile da mantenere di fronte ai colleghi dello studio e di fronte alla famiglia. Questo è quanto gli aspetta dopo il matrimonio: un futuro lineare, privo di esperienze esilaranti e fuori dalle righe. Il giovane sembra essere già invecchiato dentro, nel modo di parlare, nei suoi hobby, anche in come si veste, e accettare di accompagnare il nonno in Florida, sembra essere anche per lui l’ultima spiaggia per godersi la vita.
Così, nonno e nipote si mettono in viaggio e imparano a conoscersi a vicenda, insegnando l’uno qualcosa all’altro. Paradossalmente, gli insegnamenti del nonno non sono quelli saggi e teorici che di solito vengono trasmessi da nonno a nipote, ma sono delle vere e proprie dimostrazioni pratiche e temerarie, il nonno fa a botte con chi lo intralcia, frequenta discoteche e festini a base di alcool e droga e cerca di sedurre le ragazze più giovani. Tutte situazioni paradossali ma divertenti, in cui Dick (il nonno scatenato), riesce a integrarsi perfettamente, mentre è proprio Jason ad avere più difficolta a far parte di quello che dovrebbe essere il suo mondo. Fra mille avventure, i due protagonisti, riusciranno a raggiungere il loro obiettivo: godersi la vacanza e, soprattutto, recuperare il rapporto che avevano perso negli anni.
Nonostante il film voglia essere innovativo e “rivoluzionario” per quanto riguarda questa immagine di nonno moderno, c’è qualcosa di dolce e di antico nel rapporto fra Dick e Jason: un’empatia che spesso manca fra padre e figlio, ma che si trova solo nel rapporto unico fra nonni e nipoti. Nonostante la distanza generazionale, Jason e Dick, sono come migliori amici e la loro affinità non si misura in base al tempo che passano insieme, ma in base a come anche una sola esperienza condivisa, possa cambiare la vita di entrambi.
Questo è decisamente l’aspetto più indovinato del film, ciò nonostante, nell’insieme la trama si dilunga troppo, le battute non sono sempre comprensibili o divertenti, e, per finire, le situazioni esagerate ed assurde, si alternano con momenti più seri, in cui si vuole trasmettere una sorta di lezione di vita, e questo finisce col confondere e disturbare un po’ lo spettatore, come se si guardasse una scena divertente che cerca, al tempo stesso, di apparire seriosa e significativa.
Un film da guardare piacevolmente una sera a casa in TV, ma che non vale la pena vedere al cinema!
Francesca Rybcenko