Cosa succedebbe se un comico si catapultasse dai cabaret televisivi al mondo dei fumetti? Questo è il risultato di Pecché, il fumetto edito da Nicola Pesce Editore e nato dalla mente di Carmine Faraco, comico noto al pubblico per le sue apparizioni a Colorado Café e Made in Sud come “l’uomo dei pecché“, dopo aver recitato in film di culto come L’allenatore del pallone e Così parlò Bellavista.
Noi de La Cooltura abbiamo incontrato Faraco durante il Napoli Comicon 2016, dove ha presentato la sua opera fumettistica, e l’abbiamo intervistato per saperne di più.
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Com’è nata l’idea del fumetto?
Questa situazione è nata dal mio amore per il fumetto, per i personaggi e dei supereroi, dalla voglia dell’inconscio e di ognuno di noi di essere un supereroe, e quindi già vederlo stampato è stata una soddisfazione. L’idea è nata concretamente da un cortometraggio già realizzato da me tempo fa e che poi ho deciso di trasformare in fumetto.
Qual è la trama di Pecché?
A volte ci si ferma per strada soffermandosi su un particolare e ci si ritrova nella storia senza neanche accorgersene: senza andare nei dettagli, il protagonista si ritrova nel posto di Dylan Dog, ma al posto dei suoi incubi, gli zombie, il protagonista si ritrova di fronte i cantautori [ndr che sono stati al centro degli sketch di Faraco nelle sue apparizioni televisive].
Quali sono, quindi, i personaggi che compaiono nella storia?
La dimensione del fumetto è quella dei cantati che trapassano, che, come nella Livella di Totò, si ritrovano tutti insieme in un medesimo luogo, da Jimi Hendrix a Little Tony, da Mario Merola a Lucio Dalla, da Califano a Rino Gaetano.
Il fumetto cosa ti ha permesso di fare in più rispetto ai tuoi sketch di ogni giorno?
Il fumetto ti consente di fare qualsiasi cosa, anche di andare sulla Luna o su Marte per incontrare gli extraterrestri, come succede in Zagor, che vive nel Far West dell’Ottocento, ma a che fare con marziani, scienziati pazzi ed invenzioni che ancora oggi non potrebbero essere costruite.
Un’ultima domanda sulla kermesse: cosa pensi del Comicon?
È la prima volta che vengo al Comicon, dopo esser stato l’anno scorso a Lucca e quest’anno al Romics di Roma. È bello passare qualche giorno così, in un contesto dove tutto sembra irreale e fantastico ma tutti quanti ci credono.
Davide Esposito