La pertosse è un’infezione delle vie aeree molto contagiosa, il cui agente eziologico è un batterio Gram negativo,
chiamato Bordetella pertussis. La trasmissione avviene attraverso goccioline di muco e saliva espulse con l’aria espirata e i colpi di tosse. Comunemente viene anche chiamata tosse canina per il particolare timbro sonoro del colpo di tosse. La pertosse colpisce soggetti di tutte le età, ma in modo particolare i bambini, che sono esposti al contatto con i loro coetanei. L’eta di insorgenza della pertosse è tra 1 e 4 anni, anche se le principali complicazioni insorgono in età inferiore (al di sotto di un anno). Si possono verificare ondate epidemiche, ma nelle grandi città la pertosse ha un andamento endemico e l’immunità ottenuta con la vaccinazione non è completa e non persiste, per cui molto spesso capita che i soggetti vaccinati possono ammalarsi da adulti; tuttavia si tratta di forme lievi e prime di complicazioni.
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Caratteristiche della pertosse
Il periodo di incubazione della malattia si aggira tra i 6 e i 20 giorni e il paziente è infettivo a partire dalla fase catarrale; durante questo periodo il soggetto deve essere sottoposto ad isolamento. I sintomi della pertosse sono molto simili a quelli di un raffreddore: scolo nasale, arrossamento delle mucose, tosse leggera e febbre.
Questi sono tipici della fase catarrale, la cui durata è di 7 – 10 giorni; a questa fase segue quella dei perossismi, caratterizzata da tosse violenta che dura da 2 settimane fino a qualche mese. Durante l’attacco di tosse il soggetto affetto presenta un colore cianotico a causa dell’arresto respiratorio; il colpo di tosse cessa quando viene espulso un tappo di muco aderente. Una complicazione della pertosse è la possibilità di convulsioni per la mancanza di ossigeno al cervello e in alcuni casi seguono conati di vomito.
Diagnosi e terapia della pertosse
La malattia viene riconosciuta da diverse caratteristiche cliniche, ma è confermata da una coltura del muco prelevato nella faringe con un tampone. Al contrario gli esami del sangue non hanno alcuna utilità. Per quanto concerne la terapia, gli antibiotici non sono utili quando la pertosse è già sviluppata, ma risultano utili per la chemioprofilassi. La stessa funzione è data dalle immunoglobuline anti – pertosse, che non hanno efficacia sul germe in causa, ma agiscono contro le tossine prodotte dal batterio. L’iniezione delle immunoglobuline è efficace nelle prime fasi dell’infezione e rende meno gravi gli attacchi di tosse. Da non dimenticare sono i sedativi insieme a tutti i presidi terapeutici utili per le malattie infettive.
Pertosse e vaccinazione
E’ disponibile un vaccino realizzato con una sospensione di microrganismi uccisi che stimolano il sistema immunitario del soggetto a produrre anticorpi. Inoltre esistono vaccini trivalenti (tetano, pertosse, difterite) ugualmente efficaci, ma essi possono comportare effetti collaterali a carico del sistema nervoso centrale, provocando encefaliti.
Roberta Miele
Webgrafia:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK7813/
Bibliografia:
W. Goebel, M. Glockler – La salute del bambino: Consigli medico – pedagogici, malattie, condizioni per un sano sviluppo, educazione come terapia, Armando Editore.