Il Bosco di Capodimonte: accenni storici
Il Bosco di Capodimonte è uno dei più importanti tesori della città di Napoli. Il Parco definito anche, Real Parco di Capodimonte, è un “giardino immenso” collocato nel quartiere di Capodimonte, costruito nei pressi della Reggia da cui prende il nome. La realizzazione del Bosco di Capodimonte è da datare nel 1742, quando il sovrano Carlo III di Spagna ne commissionò la costruzione sotto la guida dell’architetto Ferdinando Sanfelice.
L’area, nel 1745, comprendeva già ben 124 ettari di terreno, in cui venne edificata anche la Reggia di Capodimonte, circondata da uno dei più grandi parchi d’Italia. Il real Parco venne edificato e progettato seguendo i gusti e le mode architettoniche e scenografie tra il tardo Barocco e l’Illuminismo classico, occupandosi anche della ristrutturazione e del restauro di altri edifici presenti nel parco, come piccole fabbriche, chiese, abitazioni di contadini.
Dopo la breve parentesi francese, con il ritorno sul trono dei dinasti spagnoli, il Bosco di Capodimonte venne aperto, alcune volte durante l’anno, per permettere ai cittadini di Napoli di raggiungere facilmente l’Eremo dei Cappuccini, durante i giorni delle festività religiose, situato dall’altro lato della città.
Nel 1837, il Parco venne sottoposto ad un nuovo progetto di riqualificazione e i lavori furono affidati al botanico Friedrich Dehnhardt, che introdusse una nuova scenografia, basata sul modello del giardino inglese: aiuole segmentate e geometriche, sistemazione delle piante esotiche e di erbe particolari, seguendo uno stile regolare e ordinato. Interessante fu la trasformazione di alcuni dei Belvedere, che permettevano ai cittadini di ammirare Napoli e il golfo limitato dal Vesuvio.
Nel corso del secondo cinquantennio dell’Ottocento, la dinastia reale dei Savoia utilizzò il Bosco di Capodimonte come luogo per la caccia, per fare lunghe passeggiate private ed elitarie. Intorno alla fine del secolo XIX furono apportate altre novità, come palme e piante orientali, la costruzione della fontana situata sul belvedere situato ad Ovest e la sistemazione di statue in marmo bianco.
Gli ultimi anni
Durante la Seconda Guerra Mondiale il parco e il Bosco di Capodimonte vennero fortemente danneggiati dal conflitto mondiale e il nuovo restauro avvenne soltanto nel biennio del 1966/67.
Durante l’organizzazione dell’inaugurazione del Museo Nazionale del parco, il Bosco di Capodimonte venne aperto come giardino cittadino pubblico e numerosi furono gli interventi nel decennio 1990-2000.
Il parco ancora oggi è delimitato da una cinta muraria realizzata negli anni venti del secolo XIX e dispone di due ingressi, Porta Grande, situata in via Ponti Rossi, e Porta Piccola con garitte laterali, poste come guardia. Tra il 1834 e il 1835 venne costruita una terza porta, Porta Caccetta, restaurata nei primi anni 2000.
Deliziosi e grandiosi sono i giardini posto dinanzi alla Reggia, situati davanti all’ingresso del Museo, conosciuti anche con il nome di giardini di Spianato, aiuole immense e curate che poi hanno ospitato palme orientali, palme delle Canarie, Phoenix reclinata, Cycas revoluta, Livistona chinensis, con fiori come rose, camellie japoniche e fiori di eucalipto.
Il quarto ingresso è Porta di Santa Maria dei Monti, oggi in disuso e chiamata con lo stesso nome di un monastero situato al limitare del bosco. Nel parco si contano quattrocento esemplari di alberi secolari, come querce, lecci, tigli, olmi, alberi da frutta come agrumi, e ha sempre ospitato specie animali come fagiani, lepri, conigli, cervi.
Oggi, come allora, nel centro del Bosco di Capodimonte si trovano i sette vialoni con panchine, rovine, statue, tra cui la più importante è quella del Gigante fatta in marco e i Mesi. Ogni viale ha una lunghezza di oltre centoventicinque metri e si collega a quello principale mediante numerosi vialetti e sentieri tortuosi, formando un dedalo di viottoli comunicati.
All’interno del Bosco di Capodimonte ci sono ancora oggi alcuni edifici, un tempo funzionanti ed attivi: ad esempio, il Casino dei Principi, nel 1826 residenza dei figli del re, la Fabbrica della Porcellana, trasformatasi in un istituto professionale per la lavorazione della ceramica, l’Eremo dei Cappuccini, realizzato nel biennio 1817-1819, il Casino della Regina, utilizzato come luogo di sollazzo durante le battute di caccia e poi abbellito con particolari e rare specie di piante.
Questi edifici erano circondati fino a circa cinquanta anni fa da orti e frutteti, disposti da formare un giardino delle delizie. Nel vialone centrale, restaurato nel 1999, c’è il giardino Torre, diviso in zone dedite a colture, agrumi, piante aromatiche e io giardino segreto con alberi da frutta.
Recentemente, nel 2012 è stato avviato un progetto di recupero dell’orto, che presenta coltivazioni con prodotti come il pomodoro di San Marzano, la papaccella napoletana e affini.
All’interno del Bosco si trovano anche viali secondari, zone limitrofe più abbandonate, piccoli prati poco coltivati o selvaggi dalla natura incontaminata, ci sono 4 valloni, rovine di piccole chiesette nascoste e antichi depositi e magazzini, un tempo adibiti alla conservazione della cacciagione e della selvaggina fresca.
Eventi, manifestazioni e passeggiate culturali
L’incantevole bellezza di questo immenso parco cittadino fa da sfondo, oggi, ad interessanti progetti che hanno come obiettivo finale la sensibilizzazione tra i cittadini del prestigio del Bosco di Capodimonte, l’arte del Museo delle Ceramiche e del Museo Nazionale che contiene importanti dipinti di autori come Caravaggio, Raffaello, Tiziano, Luca Giordano, o collezioni private, e, più in generale, l’importanza della cultura locale.
Finalizzato a tale obiettivo è il lavoro, svolto con grande impegno e precisione, dal nuovo Direttore del Bosco di Capodimonte, Sylvain Bellenger, la cui intenzione è quella di celebrare continuamene il prestigio e il decoro del parco di uno dei Musei più importanti d’Europa.
Nelle prime settimane del 2016 durante un incontro avuto con il Direttore, il Comitato “Tiziana Amato – Insieme per i Ponti Rossi”, il cui presidente è Gabriele Petagna, ha proposto un interessantissimo progetto di riqualificazione attiva del territorio, delle strutture sociali ed artistiche con il fine stimatissimo di creare un ponte di collegamento tra la zona di Capodimonte e la limitrofa zona dei Ponti Rossi.
Il progetto si compone di un ricco programma di eventi e manifestazioni culturali gratuiti e aperti a tutti i cittadini, con lo scopo di sensibilizzare ed informare al corretto utilizzo del Parco. Durante il periodo di marzo-maggio si sono svolte moltissime visite guidate gratuite, passeggiate culturali e campagne per inaugurare la nuova apertura di alcuni siti, situati all’interno del parco.
I membri del Comitato “Tiziana Amato – Insieme per i Ponti Rossi” operano sul territorio per diffondere, tramite depliant, libricini informativi e guide turistiche alcune normative e regole circa il rispetto del territorio e del Bosco di Capodimonte.
Organizzano visite guidate ed eventi culturali gratuiti per coinvolgere in particolar modo, i giovani a prendere parte alla salvaguardia del parco. Durante la primavera sono stati organizzati incontri artisti e culturali per inaugurare il Cellaio e la chiesa di San Gennaro, siti importanti ma poco conosciuti, come l’Eremo dei Cappuccini.
L’iniziativa del Comitato continua, appoggiata dal consenso del nuovo Direttore del Bosco, e per la prossima stagione culturale, posticipata alla fine del periodo estivo, sono previsti eventi con attività ludiche, educative e didattiche per i più piccoli, con l’intento di rende il Bosco di Capodimonte un giardino amato e rispettato dai bambini; eventi con attività sportive ed eventuali aree adibite a campetto, iniziative culturali con l’Istituto Caselli per la promulgazione e diffusione dell’arte della ceramica e un progetto interessante che riguarda la possibile apertura della quarta porta, Porta di Santa Maria ai Monti, per organizzare visite all’Eremo.
Quelle elencate sono soltanto alcune delle meravigliose iniziative proposte e ideati da Gabriele Petagna e dal Comitato “Tiziana Amato – Insieme per i Ponti Rossi”, il cui obiettivo è riqualificare il Bosco di Capodimonte e restituirgli splendore e prestigio internazionali. Manifestazioni, eventi, attività simili hanno come scopo ultimo quello di rivalutare dal punto di vista culturale una delle aree più belle della città, offrirla a tutti e insegnare a tutti di rispettarla e di contribuire a promuoverne la bellezza, l’arte e la storia.
Valentina Labattaglia
Per ulteriori informazioni relative ad eventi e manifestazioni consultare il sito del Comitato “Tiziana Amalfi – Insieme per i Ponti Rossi”