Litha, la festività pagana del solstizio d’estate

Litha è la festività dell’antica religione, che coincide con il Solstizio d’Estate. Si dice di Litha come di un tempo fuori dal tempo, un momento in cui ogni cosa si capovolge.

L’universo è un reticolo di energie positive e negative che fluttuano in un tempo e in uno spazio “esterni” alla nostra esperienza. Secondo alcuni fisici, il tempo non rappresenta un flusso continuo, scandito in passato, presente e futuro; il tempo è, semplicemente. Le scienze antiche come l’astrologia e la magia affidavano ai sacerdoti il compito di interpretare il tempo attraverso alcuni segni rivelatori: le viscere degli animali sacrificati, il volo degli uccelli, l’allineamento dei pianeti, la luna, rappresentavano gli elementi forniti dall’universo per comprendere i messaggi inviati all’uomo.

Litha: il ritorno della luce e i rituali

Nelle antiche religioni precristiane e neopagane il concetto di ciclicità della natura è centrale: le stagioni sono la metafora dell’esistenza e vengono celebrate attraverso otto Sabbat, o giorni del potere. I Sabbat sono riti solari, che scandiscono il ciclo annuale del Sole e sottolineano la relazione tra il Dio/Dea e la Terra. Litha è uno dei sabbat minori e coincide con il Solstizio d’Estate, come leggiamo da Scott Cunningham:

La Mezza Estate, il Solstizio d’Estate (circa il 21 giugno), conosciuto anche come Litha, arriva quando i poteri della natura raggiungono il loro punto più alto. La Terra trabocca della fertilità della Dea e del Dio. In passato, si saltava oltre i falò per incoraggiare la fertilità, la purificazione, la salute e l’amore. Il fuoco ancora una volta rappresenta il Sole, festeggiato in questo giorno con il maggior numero di ore di luce. La Mezza Estate è un classico giorno per tutti i tipi di magie.

Lithia: il giorno più lungo dell’anno

lithaLitha è il giorno più lungo dell’anno, quando cioè il Sole raggiunge il punto più alto rispetto all’orizzonte, determinando il trionfo della luce sulle tenebre. Per gli antichi, la festa di mezza estate rappresentava l’inizio di un nuovo periodo di vita e veniva celebrato con diversi festeggiamenti. Ancora oggi, l’attesa dell’alba del giorno più lungo dell’anno è propiziata con diverse iniziative.

A Stonehenge, migliaia di persone accorrono ogni anno per festeggiare l’alba di Litha; inoltre, secondo alcune teorie, la disposizione delle pietre del sito archeologico rispetta i movimenti del sole. In questo giorno la magia raggiunge la sua più alta espressione: l’invisibile si rende visibile, assottigliando quella linea di demarcazione tra le diverse forze dell’universo. La magia di Litha è celebrata in una delle più famose opere letterarie: Sogno di una notte di mezza estate rappresenta l’intersezione tra mito, fiaba e realtà, in un movimento circolare e indistinto, oscillando tra verità profonde sul senso della vita ed eventi inspiegabili.

A Litha si celebra la fertilità: la Madre è pregna come la Terra del prossimo raccolto. Si raccolgono erbe e si lasciano essiccare per l’inverno, i sogni in questa notte sono presagi. Si dice che le fate possono essere visibili nella notte del solstizio, così come a Samhain gli spiriti vagano indisturbati su questa Terra. Osservare i Sabbat e compiere rituali è un modo per entrare in connessione con le divinità. Durante il solstizio d’estate gli amanti erano soliti stringersi le mani su un falò, mentre le fanciulle mettevano sotto al cuscino dei fiori per accogliere nei loro sogni l’amore.

Il fuoco è l’elemento simbolo in quanto rappresenta il Sole, che in questo giorno raggiunge la sua massima energia. La vita viene celebrata anche con la danza, un linguaggio universale che ha lo scopo di attingere ai misteri dell’anima e della conoscenza. Da Il praticante solitario di Scott Cunningham riportiamo un rituale molto particolare da praticare per Litha, che consiste nel preparare un sacchetto con le erbe tipiche della Mezza Estate, nel quale bisogna riversare mentalmente le proprie afflizioni. Dopo averlo chiuso con un nastro rosso, si richiede la presenza di un altare e di un calderone, o, se il rituale avviene all’aperto, basta un fuoco, dentro il quale far bruciare la supplica, pronunciando diverse formule e invocazioni alla Dea. L’obiettivo è quello di purificarsi ed entrare in connessione con l’energia divina.

La simbologia del Cancro

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Il segno del Cancro

Il solstizio d’estate coincide con l’avvento del segno del Cancro. Si tratta di un segno legato all’inconscio, alla dimensione dei sogni, alla fertilità e alla gestazione. La dualità dell’Universo, particolarmente percepita durante questo avvenimento, si manifesta nel significato simbolico del cancro: il segno è costituito da due semicerchi contrapposti, che contengono un proprio nucleo; nella parte superiore c’è la positività, l’attaccamento alla famiglia, la sensibilità, mentre in quella inferiore vige la parte oscura dell’individuo.

Inoltre, il simbolo richiama l’aspetto femminile della Natura, in particolare i seni e il ventre, da cui germoglia la vita. Il segno del cancro è rappresentato simbolicamente dal granchio, un animale strettamente connesso alle fasi lunari, che vive in forte simbiosi con la natura e si muove al suo ritmo. Nella mitologia il segno del Cancro è spesso legato al mito delle tre Parche: Cloto, Atropo e Lachesi simboleggiano le tre fasi della Luna in rapporto al ciclo vitale di nascita, crescita e morte.

Giovannina Molaro

Bibliografia:

  • C., Hammond, Il mistero della percezione del tempo, Einaudi, 2013
  • S., Cunningham, Wicca, Armenia Pan Geo Editore, 2011

Sitografia: