La sesta stagione di Game of Thrones si è distinta per l’epicità e l’attenzione ai dettagli ma anche per l’aver dato ai fan ciò che desideravano, forse a scapito dell’imprevedibilità a cui eravamo abituati.
Fin dalle prime puntate, infatti, si è proposta di dare risposte ai quesiti aperti dallo scrittore e di portare a compimento le situazioni lasciate in sospeso.
Ciascun personaggio ha fatto numerosi passi avanti e i protagonisti, sia quelli positivi che quelli negativi, hanno riconquistato ciò che era stato loro tolto.
Game of Thrones 6: gli Stark
I primi a imporsi sulla scena e ad andare proprio nella direzione in cui il pubblico desiderava che andassero sono gli Stark rimasti.
La sesta stagione di Game of Thrones, infatti, è iniziata con il tanto sperato ritorno in vita di Jon Snow, uno dei personaggi più amati della saga, grazie all’intervento, previsto dai più, di Melisandre. Questa ha però perso buona parte della baldanza e appare qui insicura, schiacciata dal peso del sangue innocente che ha sacrificato in nome del Signore della Luce che, comunque, continua a venerare.
Di nuovo tra i vivi e deciso a lasciare i Guardiani della Notte, Jon riescie a ricongiungersi con Sansa.
Quest’ultima, provata dalle lunghe sofferenze, è ormai una donna determinata e intelligente, decisa a riprendersi Grande Inverno. Protetta dal fratello, si dimostra una vera stratega, pronta a trattare duramente Ditocorto e a usarlo per i suoi scopi, pronta a godersi una vendetta cruenta e imporsi come protagonista, non più come pedina.
Insieme, infatti, i due fratelli sconfiggono Ramsay Bolton e riconquistano la loro casa, durante l’epica Battaglia dei Bastardi, destinata a rimanere nella storia della serie TV.
Anche qui, però, nonostante le riprese mozzafiato e la spettacolarità generale, c’è un fondo di prevedibilità che rovina la sequenza. A cominciare da Rickon che, guarda caso, viene trafitto proprio quando è ormai a due passi da John e a finire con Sansa che arriva proprio al momento giusto, quando tutto sembra ormai essere perduto.
Anche gli Stark più giovani, comunque, hanno fatto notevoli progressi nelle loro storyline.
Arya, riacquistata la vista e apprese nuove tecniche per uccidere, smette di ripetere l’irritante mantra “a girl has no name“ e di fingersi quindi Nessuno, per tornare finalmente a Westeros e riprendere a spuntare nomi dalla lunga lista di coloro dei quali si deve vendicare.
Bran è riuscito a diventare il Corvo a Tre Occhi, portando a compimento il proprio destino o almeno una parte di esso.
La scena che ha davvero commosso i telespettatori e che si è distinta per originalità e effetto sorpresa, però, è quella in cui si fa luce su Hodor.
Condannato da una visione del futuro a conoscere il proprio destino, il tenero aiutante di Bran era stato vittima di forte crisi epilettica da ragazzo proprio a causa di questa visione. La parola che ripete e che è finita per diventare il suo nome, inoltre, non è altro che una contrazione della frase “Hold the door“, cruciale nel suo sacrificio per salvare Bran.
Il finale di stagione, poi, ci ha riservato una sorpresa (per alcuni non così tanto sorprendente) riguardo alle vere origini di Jon. Cresciuto pensando di essere il figlio bastardo di Ned Stark, scopriamo che è invece figlio della sorella Lyanna e di Rhaegar Targaryen. Jon sarebbe quindi il nipote di Daenerys, sua zia.
Targaryen e Lannister
Intanto, proprio Daenerys, dopo aver riassoggetato i Dothraki, è finalmente riuscita a salpare verso Westeros, supportata dai fratelli Greyjoy, dai suoi immancabili draghi e dal fedele Tyrion Lannister. Anche qui, il pubblico è stato soddisfatto: la tanto rimandata partenza è avvenuta, l’amato Tyrion ha ricevuto il riconoscimento negatogli da tutti gli altri e Daenerys si è confermata sovrana sensibile e giusta.
Ma Game of Thrones è noto anche per il fascino dei suoi irresistibili villain.
La terribile Cercei, infatti, dopo una stagione in sordina, quasi schiacciata dai nemici, ha riaffermato prepotentemente la sua forza, sconfiggendo in un sol colpo l’Alto Passero e Margaery ma perdendo, questa volta inaspettatamente, il figlio.
Una stagione al femminile, dunque, la sesta di Game of Thrones, celebrata da una spettacolare ultima puntata, ben curata per musica e scenografia, che ci ha regalato delle ultime inaspettate sorprese.
Chiara Martino