La Puglia, per la sua posizione geografica e per la sua storia, fu notoriamente aperta a molteplici influssi. Dopo la caduta dell’impero romano d’Occidente, lungamente contesa da bizantini, longobardi, franchi e saraceni la regione entrò a far parte dell’impero orientale passando nel XI secolo, sotto il dominio normanno. Ovviamente, ai rapporti politici vanno aggiunti quelli commerciali che portarono numerosi cambiamenti culturali lungo le sponde dell’Adriatico attraverso i viaggi marittimi.Ebbene, tutto ciò ebbe una forte ripercussione dal punto di vista dell’arte e dell’architettura romanica. A Bari la celebre Basilica di San Nicola è il prototipo più importante delle chiese pugliesi.
Essa ha una struttura verticalistica probabilmente di influenza normanna, ed esprime la potenza della massa per la presenza nitida dei volumi privi di superflui ornamenti. La chiesa riprende alcuni caratteri fondamentali dell’architettura romanica padana: la tripartizione della facciata mediante altri semipilastri sostenuti da colonne in corrispondenza della divisione delle tre navate, le finestre che l’alleggeriscono, la loggetta che corre lungo la fiancata. Contrariamente a quanto accade nella valle padana, in San Nicola più che il contrasto chiaroscurale vale la netta profilatura dei volumi e delle superfici. Le torri incompiute che affiancano la facciata non sembrano collegarsi alla tradizione normanna perché costruite in momenti differenti successivi e, comunque sono indipendenti sia reciprocamente sia dal corpo di fabbrica.
A Trani il Duomo, pur riprendendo le caratteristiche dell’architettura romanica comuni a San Nicola di Bari ed altre chiese pugliesi, accentua la sua superficie perché sorge sopra una grande cripta, ricevendone uno slancio inusitato da ogni sua parte.
Costruito in prossimità del mare, quasi sull’estrema punta del promontori, la sua massa è notevole e ricorda quasi una nave. Questa vicinanza al mare ne esalta ancora di più l’elevazione che culmina dal campanile alleggerito, in basso, da un grande arco sormontato via via che si sale da finestre ampie( bifore, trifore, quadrifore, pentàfore). Nella parte posteriore, il transetto taglia trasversalmente l’edificio con la sua mole possente ma snella.
Nel contesto della molteplicità dei rapporti culturali si trovano influssi pisani, pervenuti non solo in seguito alla dominazione bizantina ma anche alle immigrazioni di religiosi sfuggiti alle persecuzioni degli iconoclasti.
Serena Raimondi