L’arte di Firenze è chiara e definita poiché esprime una concezione profondamente originale, tutta propria, conservando la sua razionalità e la pulizia delle forme e tutto ciò si nota nel Battistero di Firenze, ovviamente intitolato a San Giovanni. Esso è posto nel cuore religioso e civile e infatti il cronista Giovanni Villani ne racconta la funzione di primo ovile, dove tutti i cittadini la domenica facevano riparo e usanza di cittadinanza.
Il Battistero di Firenze: la fondazione
Costruito nella prima metà del XI secolo, forse ristrutturando un edificio precedente del V secolo, consacrato nel 1059, è a pianta ottagonale, secondo la consuetudine battisteriale. Ogni lato è poi diviso dalle strutture architettoniche, orizzontali e verticali in nove settori regolari; non è una novità ma un motivo già presente in San Vitale a Ravenna e anche molti esempi di architettura paleocristiana e tardo-romana presentavano questa particolarità. L’esterno è caratterizzato da semipilastri, semicolonne, paraste, sovrapposti l’uno all’altro e sormontati da capitelli, le ultime anche scanalate e rudentate. Queste strutture hanno una funzione portante, tipica della concezione romanica e ai semipilastri, che in basso ornano le pareti esterne, corrispondono, all’interno, le colonne dell’ordine inferiore; agli archi intermedi corrispondono le loggette.
Ancora più interessante è capire la decorazione a tarsie marmoree giacché generalmente la decorazione costituisce qualcosa di superfluo qui, invece, contribuisce a rendere ancora più chiara. Il serpentino verde di Prato è disposto a strisce sul marmo di Carrara determinando segni geometrici non casuali ma in stretto legame con l’architettura e con la sua eleganza. In basso le tarsie sono quadrangolari, al centro, sormontati da archi, sono arcuate e all’apice sono quadrangolari. Il disegno geometrico dell’esterno fa comprendere che il romanico non esista solo nell’evidenza materiale ma l’idea della forma geometrica è il suo vero principio.
Il Battistero esprime l’idea di romanico ricalcando l’architettura antica e il razionalismo della città si esprime nella forma e nel disegno geometrico: non esiste in natura ma è una creazione intellettuale, il mezzo attraverso cui l’uomo razionalizza l’idea in qualcosa di unico e perfetto nei secoli.
Serena Raimondi