Luna: l’occhio della notte

Luna deriva dal greco “Σελήνη”, ovvero “La Risplendente”, la dea che illumina la notte, il simbolo alchemico dell’argento.

Da sempre stata fulcro di miti e leggende, il suo fascino ha ammaliato ed ispirato l’Uomo di ogni epoca; dalla letteratura alla musica, dalle arti figurative ai contesti più disparati, essa è uno dei temi più ricorrenti in assoluto.

Basti pensare all’ Astolfo di Ariosto che si ricollega alla follia, da cui deriverebbe anche il senso del comune aggettivo “lunatico”, per indicare stati d’animo mutevoli come le fasi lunari; al grande Giacomo Leopardi che la cita in tantissimi componimenti sino a dedicarle un idillio in cui la definisce “ graziosa” e “diletta” trattando il tema del ricordo; “La luna e i falò” di Cesare Pavese, o , volendo fare esempi più moderni, “La luna blu” di Massimo Bisotti e, tra autori emergenti, Armando Trodella con “Dopo sette lune”, dove la luna fa da costante sottofondo e, in un certo senso, resta la protagonista del romanzo trans-onirico.

Inevitabile citare, poi, la grande luna con il cannocchiale della canzone “Because the night” di Patti Smith scritta da Bruce Springsteen, nella sigla di “Fuori Orario”, icona famosissima che fa riferimento ad un film muto del ‘900 con pieno rimando al romanzo di Verne.

Nell’arte pittorica, da Van Gogh a Mirò, a Magritte c’è piena ispirazione e richiamo all’ “astro lucente” e …si potrebbe proseguire all’infinito!

Eternamente concepita come un’entità mistica, una presenza necessaria, una meta da conquistare o verso cui elevarsi, il satellite dai grandi poteri, la rappresentazione della Donna, del Mistero aldilà di ogni qualsivoglia interesse astronomico.

Lo stesso Albert Einstein attesta: “Mi piace pensare che la luna è lì, anche se io non guardo”. Tanti sono i racconti e le storie leggendarie che la dipingono sotto luci diverse e, non mancano le singolari interpretazioni del folklore.

Luna: leggenda sudafricana

Luna
Fasi lunari

Tra le innumerevoli leggende che interessano la luna, ve ne sono alcune molto suggestive come quella indiana, filippina, ebraica ed il mito egizio; noi abbiamo scelto di presentarvi quella legata alla cultura africana. Presso i Boscimani, tribù nomade che vive nel deserto del Kalahari, è nota una storia sacra attraverso cui si cerca di spiegare l’origine del mondo in relazione all’ Universo Infinito.

Il mito, nella prima parte, narra di un gruppo di ragazzi intenti a sollevare il Sole e “catturarlo” durante la notte per fare in modo che esso illumini la Terra ed asciughi il riso coltivato dalla popolazione.

Nella seconda parte, la leggenda si concentra sull’ alternarsi delle albe e dei tramonti in relaziona alla Luna che viene trafitta dai raggi del giorno fino a divenire uno spicchio sottile, il quale rappresenterebbe la sua spina dorsale. Questi cicli continui di Luna piena che va a decrescere e poi a riempirsi ancora, secondo un andamento perpetuo ed ininterrotto, consentono la vita sulla Terra.

Luna: curiosità e superstizione

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Luna e superstizione

Nelle sue fasi di nascita, crescita e morte, essa ha nei secoli influito sulle paure umane e l’immaginario folkloristico popolare, tanto da generare diffuse credenze e superstizioni a riguardo.

Nel “Malleus Maleficarum”, la luna viene considerata uno dei massimi fattori diabolici della pazzia e complice delle più perfide magie.

In passato, molte patologie come l’epilessia, definita anche “mal della luna”, erano associate agli influssi lunari e, ancora oggi, siamo soliti dire “avere la luna storta” se si è di cattivo umore.

La tradizione contadina prevede che in stato crescente favorisca lo sviluppo delle piante, mentre in stato calante, al contrario, sono previste la concimazione e la potatura poiché in questo periodo la vita vegetale subisce un rallentamento.

Negli anni ’50, le donne credevano che appendere i pannolini di stoffa dei neonati al chiar di luna portasse sfortuna e, dormire sotto la luce lunare rendesse ciechi, folli o, se in una notte di venerdì, trasformasse in lupo mannaro.

I superstiziosi pensano che indicarla a dito porterebbe male e che, se si vede la falce sottile sopra la spalla sinistra, un desiderio espresso al primo sguardo della luna nuova si realizzerà.

In questa fase sarebbero favorevoli anche: il corteggiamento, il viaggiare, iniziare nuovi progetti, tagliare i capelli etc. La stessa Storia narra che l’imperatore Tiberio si facesse tagliare i capelli dopo la luna nuova per timore di diventare calvo. Si crede che tutto debba essere fatto in fase crescente per ciò che è destinato ad evolversi e, in luna calante, per ciò che riguarda i cicli tendenti a chiudersi.

Infine, pieno riferimento all’argomento fa anche la durata del ciclo mestruale che corrisponde esattamente ad un ciclo lunare, dov’ è marcato il simbolismo della fertilità e della donna gravida.

Insomma, ci sono tantissime versioni: la luna nel fosso, la luna nel pozzo, la luna rossa, le eclissi lunari, canzoni, proverbi, teorie filosofiche e scientifiche a tal proposito ma, da qualsiasi prospettiva la si voglia guardare, essa resta comunque la più antica, costante compagna dell’Uomo, nelle notti del Mondo!

Pasqualina Giusto

Bibliografia:

  • “Miti e leggende dell’Africa nera” di Gilberto Mazzoleni.
  • “Alla Luna”, “Idilli” Raccolta di Giacomo Leopardi.
  • “Orlando Furioso” di Ludovico Ariosto.
  • “Dopo sette Lune” di Armando Trodella, Arduino Sacco Editore.