Recenzione della prima dello spettacolo di Emma Dante, Odissea a/r , in scena dall’8 al 13 Novembre 2016 presso il Teatro Bellini di Napoli.
Emma Dante porta la sua Odissea al Teatro Bellini
La storia dell’Odissea è la stessa da secoli, la conosciamo tutti, e l’abbiamo vista in tutte le salse. Abbiamo un eroe, Odisseo, che parte alla conquista di Troia e non fa ritorno da ormai vent’anni. Abbiamo un gruppo consistente di principi maleducati che invadono la reggia di Odisseo pretendendo la mano della regina Penelope, che, incurante , continua a tessere e sciogliere un’infinita tela nell’attesa e nella speranza del ritorno del marito.
La differenza, in questo caso, sta nella regia di Emma Dante, che parte della storia originale dell’Odissea e la rispetta per grandi linee, ne trae i contenuti basilari ma li rinnova e li rimodella con una ventata di freschezza. Il mezzo principale sta nella materia prima, conseguenza di una stessa scelta di regia: gli attori sono quasi tutti giovani, freschi freschi del biennio presso la “Scuola dei mestieri dello spettacolo” del Teatro Biondo di Palermo, e la regista ha riadattato e ricucito su di loro il drappo originale del poema di Omero ottenendo uno spettacolo divertente, simpatico, movimentato, spregiudicato rispetto all’originale epico, che si adatta perfettamente alle loro potenzialità. La scelta mirata del dialetto siciliano come lingua ricorrente in alcuni momenti dello spettacolo, oltre che ricalcare le origini della regista, riesce a rendere sprazzi di brillante simpatia e a sconsacrare, insieme ad altri fattori, intrisi nella drammaturgia stessa, un opera storica, senza però mancarle di rispetto o mortificarla nelle sue nobili origini. Quello che trapela, è che nonostante l’energica revisione del tutto, la cifra principale dell’Odissea resta invariata nel rispetto di secoli di storia: l’analisi dell’uomo, dei suoi comportamenti, della sua natura, delle sue paure.
La regista è riuscita con pochi dettagli a ricostruire sul palco la grandezza di elementi quali il mare, il tempo e l’attesa di anni; rendono bene questi significati la scena delle ancelle in costume che saltellano fra onde fatte di striscioni di carta o la tessitura di una chilometrica tela che sembra portare con se un alone di morte e di dolore.
La scenografia di per sé appare essenziale, sono gli elementi scenici e i costumi, curati da Emma Dante con il supporto rispettivamente di Antonino Ficarra e Italia Carroccio, a supportare l’interpretazione e a suggerire gli svariati significati, come nella scena del ritorno di Odisseo, che vede festeggiare proci e ancelle in stile capodanno anni novanta.
L’energia dei giovani attori trova il suo sfogo nel costante e frenetico movimento scenico che caratterizza i 90 minuti dello spettacolo, secondo direzione della regia, supportata da Sandro Maria Campagna in qualità di assistente alle coreografie. L’entusiasmo del cast diventa cifra stilistica dell’intera rappresentazione, ma non trascura di riuscire a trasmettere la gravità di eventi quali la morte, il massacro, la tragedia, come nella simbolica scena finale.
Originale, fra le altre scelte, l’inserimento di canzoni inedite, firmate da Serena Ganci e Bruno Di Chiara, alcune in siciliano, che vedono il cast impegnato in momenti corali che animano la scena e sottolineano la perfetta intesa artistica fra i ventitre allievi, armoniosamente amalgamati sulla scena per l’ottenimento di un unico risultato: un piacevole prodotto, in scena fino al 13 novembre 2016 presso il teatro Bellini.
Letizia Laezza
Teatro Bellini – sito ufficiale