Carlo Cerciello dirige “Animali Notturni” di Mayorga
Dall’1 all’11 dicembre 2016, il teatro Elicantropo ospita continue repliche di “ Animali Notturni ”, piecè teatrale già proposta all’edizione di quest’anno del Napoli Teatro Festival. La drammaturgia di Juan Mayorga viene interpretata da Imma villa, Lello Serao, Sara Missaglia e Luca Saccoia, per la regia di Carlo Cerciello.
Estremizzazione di comportamenti che caratterizzano quattro differenti tipi di personalità, perché in meno di un’ora il pubblico possa percepire un dato aspetto dell’essere umano e della sua natura terrena e quindi in qualche modo pur sempre infima e debole, il testo di ” Animali Notturni ” si concentra su determinati aspetti.
Primo fra tutti, la solitudine che attanaglia bene o male tutti gli esseri umani e i differenti modi che questi hanno di reagirvi. Ognuno colma i propri inevitabili vuoti come meglio riesce: c’è chi si trastulla in fantasie amorose di misteriosi uomini fantasma, e prepara anche le valigie per partire su di un treno che chissà se passerà; e c’è chi, imbrigliata dalla paura di costruirne una propria, idealizza la realtà altrui o magari si rinchiude in un mondo falso e inesistente come quello della televisione e somatizza il tutto in un’ipocondriaca invenzione di malattie mai contratte, lasciandosi vivere e mai vivendo davvero, tanto per fare un paio di esempi.
Ma ci sono modi ancora peggiori di reagire alla solitudine: soluzioni che non si risolvono in sé stessi, ma si riversano sugli altri e tendono a vittimizzarli. Si può forzare anche un rapporto semplice e spontaneo quale l’amicizia? Certo. L’uomo afflitto dalla solitudine e dalla frustrazione, quando ha il coltello dalla parte del manico non sa porsi limiti.
I rapporti umani nel complesso, da qualsiasi prospettiva si vogliano osservare, che siano di parentela, di lavoro, d’ amore, d’amicizia o di semplice compagnia, celano sempre quella sottile vena di meschinità che questo spettacolo lascia strisciare agli occhi degli spettatori.
Ma l’autore vuole palesare anche un aspetto specifico della sua società, in rimandi velati ma intuibili: la dipendenza che la figura dell’intellettuale sviluppa nei confronti del potere, emblematicamente inteso come quello politico ed economico, va ad infierire sui caratteri fondamentali dell’arte e della letteratura, quali la libertà di espressione, di pensiero, di opinione, di essere ed esistere.
L’ “uomo basso“, laddove sesso e altezza sono i tratti distintivi di tutti e quattro i personaggi senza nome, non è un uomo d’affari né di politica, ma un uomo debole che infierisce su un uomo ancora più debole per condizione quanto per scelta. La condizione è quella della clandestinità, e qua si apre un altro squarcio di riflessione al riguardo della difficile integrazione dello straniero nelle società; la scelta, è quella della non ribellione. L’ “uomo basso” rappresenta l’uomo che ha il potere, non perché lo meriti ma perché è circondato da persone che glielo lasciano esercitare, e gioca con fatti, cose e altri uomini come fossero pedine, pupazzetti di una grande città che lui possiede, gestisce e “ripara”, stando attento che tutto funzioni sempre alla perfezione, come sembra di evincere dalla sola scenografia. Un teatro di comportamenti e debolezze umane, ovvero, un teatro.
Letizia Laezza
Animali Notturni- Teatro Elicantropo – Sito ufficiale