Il Saif Ghobash Banipal Prize for Arabic Literary Translation è un premio annuale tenuto nel Regno Unito e conferito all’autore della miglior traduzione di un’opera letteraria dall’arabo in inglese. Primo al mondo per il suo genere, esso è stato indetto nel 2006 dalla rivista londinese Banipal. Tale periodico si occupa di promuoverne la diffusione della letteratura araba contemporanea traducendola in lingua inglese.
Il riconoscimento viene amministrato, inoltre, dalla Society of Authors, che tende ad unire gli autori, illustratori e traduttori di varie parti del mondo.
La cerimonia del premio si dividerà in due fasi: la prima si terrà in concomitanza con premiazioni di altre traduzioni (dall’italiano, dal francese, dallo spagnolo e dal tedesco), la seconda, invece, consiste in un incontro faccia a faccia tra il traduttore e l’autore. In tal modo essi potranno confrontarsi sulla bontà della comprensione del testo. Il tutto sarà poi seguito da una discussione e dalla successiva lettura di alcuni estratti.
Quest’anno, il riconoscimento per il miglior lavoro andrà a Jonathan Wright (già vincitore dell’edizione del 2014) per la traduzione del romanzo di Saud Al- Sanousi, intitolato The Bamboo Stalk, prossimamente pubblicato in italiano per Athmosphere Libri e già vincitore di un prestigioso premio internazionale nel 2013. L’evento si terrà a Manchester il 23 Febbraio presso l’International Burgess Foundation.
Il premio è stato conferito all’unanimità dai giudici del concorso, i quali hanno definito il lavoro di Jonathan Wright una traduzione appassionante e “in grado di catturare lo spirito della versione originale”, l’impegno più gravoso per un lavoro di traduzione. Un ulteriore pregio, consiste nella capacità di rendere accessibili i contenuti del romanzo al pubblico di lettori inglesi sconfiggendo differenze culturali, barriere linguistiche e pregiudizi di ogni sorta.
Jonathan Wright ha definito il romanzo di Al-Sanousi “un’opera coraggiosa” poiché esplora lo status di due delle categorie di ‘invisibili’ della società kuwaitiana nella zona del Golfo Persico. La prima di questa è costituita dai lavoratori stranieri non riconosciuti e spesso privati dei loro diritti fondamentali. La seconda è la comunità beduina la cui presenza non viene riconosciuta dalla cittadinanza kuwaitiana, nonostante la loro lunga permanenza all’interno del paese.
Il romanzo prende l’avvio dal trasferimento del protagonista, di madre filippina e padre kuwaitiano, in Kuwait, dove si troverà in balia di crisi d’identità, problemi d’integrazione e marginalizzazione. L’attualità delle tematiche che riguardano l’immigrazione, la ghettizzazione e il razzismo sono attualissime nei paesi Occidentali. Tuttavia, l’autore le trasporta in una zona a noi sconosciuta, come il Kuwait. In tal modo egli pone l’accento su una situazione sociodemografica che non riguarda prettamente i nostri paesi, ma ogni angolo del mondo, donandoci una nuova prospettiva e permettendoci di esplorare contesti a noi sconosciuti.
Il Saif Ghobash Banipal Prize ha, in conclusione, una duplice importanza. Se da un lato, riconosce il lavoro di traduzione come fondamentale per la diffusione della cultura al pari della creazione stessa del romanzo da parte dell’autore, dall’altro permette agli scrittori arabi emergenti di ottenere visibilità in Europa.
Il successo di un’opera, soprattutto di alcune zone del mondo, è spesso sancito proprio dall’impegno occulto dei traduttori, che difficilmente viene riconosciuto dalla massa dei lettori.
Il Saif Ghobash Banipal Prize for Arabic Literary Translation è stato quindi ideato proprio per restituire a questi operatori culturali la visibilità che meritano.
Giuseppe Mele