Una Pasqua in compagnia di Carlo Croccolo
Una scorrevole chiaccherata con un simpatico signore di novant’anni. Uno che di cose da raccontare ne ha tante, e tante altre ne ha raccontate durante la sua carriera artistica, uno che ha lavorato con i grandi, uno che ha doppiato i grandi, uno che ha fatto il cinema quando non c’erano gli effetti speciali e neanche i colori. Parliamo di Carlo Croccolo, che dopo una carriera lunga tanti anni che se ne è perso il conto, ancora oggi dimostra di tenere splendidamente il palco, con il piglio disinibito e la battuta sempre pronta, con il carisma irresistibile di chi per fare spettacolo, ci è nato.
L’occasione di tale incontro cade il giorno della Pasqua, 16 aprile 2017, presso il teatro San Carluccio, che nella sua discreta ed accogliente saletta ha accolto questa piacevole conversazione in forma di spettacolo, che ha permesso alcuni momenti di colloquio diretto con il pubblico, complice di una gioviale partecipazione all’occorrenza. La serata è stata arricchita dagli interventi musicali e canori di Anna De Gregorio, Silvestro Russo e Piero Del Prete, da alcune riproduzioni video di frammenti di storia del cinema italiano, come delle numerose interviste ai fautori dello spettacolo odierno, che hanno raccontato o rilasciato opinioni su Croccolo.
E ricordi, fiumi di ricordi. Tutti quelli che un pezzo da novanta quale il protagonista indiscusso della serata poteva offrire ai suoi spettatori, ripercorrendo momenti della propria carriera, pezzi di vita, episodi condivisi con il principe, Totò. E proprio sulla loro collaborazione, sul loro rapporto, Croccolo sta scrivendo un libro del quale attendiamo una possibile pubblicazione a dicembre, mese in cui si spera in una replica dello spettacolo oggetto della nostra attenzione, dal titolo, omonimo, Totò ed io. In scena , con Carlo, sua moglie, nonché attrice, Daniela Cenciotti, che lo ha accompagnato lungo il viaggio fra reminescenze ed esperienze, e due giovani attrici (Martina Liberti e Fortuna Liguori) che hanno letto alcune bozze del libro, offrendo a Carlo lo spunto di raccontare la sua storia, le sue storie.
Momenti oltremodo suggestivi sono stati quelli di altra lettura: quella delle poesie lette dallo stesso Croccolo, poesie firmate da Totò. Chiudendo per qualche istante gli occhi, si aveva l’impressione che il principe fosse ancora lì ad omaggiare il suo pubblico.
Infatti, come narra la storia, Totò negli ultimi anni di vita ebbe notevoli problemi alla vista che limitarono il suo stesso lavoro di attore; così che per le scene di interni preferiva la presa diretta, mentre per quelle di esterni si faceva doppiare. E per tale compito, Totò scelse proprio Carlo Croccolo, che ebbe modo di apprezzare per quella specifica qualità dopo il doppiaggio della “lois c’est la lois”. L’adeguatezza di Croccolo allo specifico compito stava proprio nel fatto che lui mai si sforzava di imitare l’originale, ma semplicemente ne aveva la stessa impostazione e gli stessi tempi di natura. Non fu quello l’unico lavoro di doppiaggio dell’attore, tanto bravo in quella mansione che doppiò addirittura dal vivo alcune scene precedentemente censurate e poi riaggiunte al film “Totò e Carolina”, in occasione della sua restaurazione voluta dalla cineteca di Bologna, per non parlare dei film dove lo stesso Carlo ha doppiato differenti personaggi in contemporanea (personaggi interpretati da De Sica e da Totò, di impostazioni tonali e vocaliche altresì differenti, o personaggi quali i famossimi Stanlio e Ollio), o dove lo stesso lavoro lo ha fatto addirittura su diciannove attori (è il caso di “Operazione S.Gennaro”). Molti aneddoti simpatici ed interessanti meritano di essere ascoltati o quantomeno letti, ragion per cui ci auguriamo una presta pubblicazione del libro, della quale non mancheremo di dare notizia.
Letizia Laezza
“Totò ed io” – Teatro San Carluccio – (sito ufficiale)