Un misto tra pittura iperrealistica e fotografia dal forte carattere illusorio , questo è Iréel l’ultimo progetto della ungherese Flora Borsi (qui un approfondimento). Molti potrebbero storcere il naso davanti a un’idea come questa, alla fine risulterebbe banale e semplicistica, ma in realtà non è così.
Flora Borsi rende protagonista dei suoi scatti il corpo umano, il corpo di donna, che si ha difficoltà a riconoscere quale opera iperrealistica o puro scatto fotografico. Il motivo è che l’artista impianta un pannello vitreo dinanzi al soggetto ritratto, distribuisce varie e scomposte pennellate sulla superficie di questo, e vi nasconde o almeno dà l’impressione di nascondere un corpo nudo.
La sensazione di voler mostrare ma al contempo di occultare una nudità, che potrebbe risultare eccessiva o fuori dai canoni e stereotipi del comune giudizio collettivo, ma la quale invece resiste al bigottismo vecchio stampo. Il corpo, l’essere, l’aspetto fisico nella sua forma più profonda e carnale, divengono gli elementi sui quali si cerca di concentrare l’attenzione.
Flora Borsi lancia un messaggio forte e diretto, chiunque accetta il proprio corpo, accetta di conseguenza tutto se stesso e comincerà ad apprezzare ogni lato della propria persona, qualsiasi età si sia raggiunta. Un discorso che l’artista affronta dai suoi ventitré anni, un discorso che qualcuno avrebbe immaginato figlio di una maturità più adulta, e che invece dimostra come questa maturità appartenga ad una giovane donna che ha raggiunto una evidente consapevolezza di se stessa.
Le macchie che ottundono la vista dello spettatore non sono realizzate in maniera casuale, ma con una specifica ponderazione che renda possibile l’interazione tra colui che si pone dinanzi allo scatto, o anche dinanzi al pannello vitreo divenuto ora scatto, ed il soggetto che è posizionato dietro questo, che sembra quasi interagire e con la superficie che la protegge e con l’astante. Questo è solo uno dei progetti con i quali la Borsi ha aperto il 2017.
Vincenzo Morrone
Fonte: www.collater.al