Lancillotto è ricordato come il più valoroso cavaliere della Tavola Rotonda, la cui fedeltà lo fece diventare Primo Cavaliere. Quella di Lancillotto e Ginevra è la storia di un amore illecito.
Nella letteratura di impianto arturiano, Lancillotto, figlio del re Ban di Benwick e della moglie Elaine, è ricordato come il più valoroso e coraggioso cavaliere della Tavola Rotonda, la cui fedeltà gli valse il prestigioso titolo di Primo Cavaliere alla corte del grande Re Artù. Numerose sono le leggende e le storie che nascono intorno alla sua figura, tanto da incrementare le superstizioni popolari e da non saper più distinguere il limite tra realtà e invenzione folkloristica.
La sua storia di perfetto cavaliere si intreccia con quella di Re Artù e il suo arrivo a Camelot porta turbamenti e imprevedibili situazione che sconvolgono la vita di corte e coinvolgono la bella regina. Ginevra, sposa di Artù, vinta da una tormentata passione, si innamora di Lancillotto, il Primo Cavaliere del Re; nefasti sono gli avvenimenti che ne seguono.
La leggenda di Lancillotto, cavaliere della Tavola Rotonda
“Un uomo che non teme nulla è un uomo che non ama nulla. E se non amate nulla, quale gioia può esserci nella vostra vita?”
( Re Artù a Sir Lancillotto – Il Primo Cavaliere)
La tradizione letteraria tramanda nei secoli diverse versioni della storia del cavaliere di natali francesi. Molti rifacimenti concordano in merito all’origine del paladino di Re Artù. Si racconta che il padre, re di Benoic, morì mentre combatteva una rivolta mossa dal popolo contro la sua crudeltà. Re Ben, che aveva deciso di fuggire con la moglie Elaine, per difendere la sua famiglia, venne aggredito e ammazzato da Claudas, il suo nemico giurato, lasciando il piccolo bambino al castello.
Lancillotto, secondo altre versioni, dopo la morte del padre, fu rapito da una donna enigmatica e misteriosa, chiamata da tutti la dama del regno del Lago, un luogo remoto e incantato in cui il piccolo divenne un giovane forte e bellissimo, amante della natura e dell’ ars pugnandi.
Il luogo del regno del Lago, nella letteratura francese, è stato anche definito come uno spazio immaginario dietro cui si cela il regno dei cavalieri e degli eroi. Lunghi furono gli anni di sacrifici e allenamenti, di rinunce e la dama del Lago allevò il suo protetto secondo il codice cortese, facendo di lui un perfetto cavaliere.
Diventato grande, Lancillotto abbandonò il regno del Lago in cerca di avventure e prove da superare prima di presentarsi alla magnifica corte di Re Artù. Il valore del giovane, la destrezza con la spada e la gentilezza d’animo convinsero il nobile monarca a nominarlo suo cavaliere. Fu così che Lancillotto divenne membro fondamentale del consiglio del re e della Tavola Rotonda.
Numerose, tuttavia, sono le fonti che rivelano quanto scoprì il giovane cavaliere. Venuto a conoscenza delle sue origini e conosciuta la storia della sua vita e della sua famiglia, Lancillotto chiese al suo re di vendicare la morte del padre e sfidare Claudas, il vecchio nemico di famiglia. Il valoroso eroe ottenne il proprio posto nella società dopo la morte del padre, aiutando re Artù a conquistare il regno di Claudas e ereditando in dote dalla moglie Iblis una terra verde e florida.
Lancillotto e Ginevra, storia di un amore illecito
La leggenda di Lancillotto si muove oltre il lieto fine tipico della tradizione popolare e fiabesca. Nota ai più è la storia dell’amore illecito e tormentato di Lancillotto e Ginevra, la moglie bellissima del suo amato re. Si narra, come proposto dalla versione di Chrétien de Troyes, di una delle più belle avventure vissute dal giovane cavaliere.
Dopo essere stato eletto cavaliere alla corte di re Artù, il giovane sfidò numerosi combattenti, fu protagonista di imprese grandiose e fu eroe di gesta eroiche. Durante una delle sue affascinanti peregrinazioni salvò la regina, che era stata imprigionata in un castello abbandonato da Meleagant, nemico del regno di Camelot.
La bella regina affascinata dal coraggio del nobile uomo, si innamorò perdutamente di lui e Lancillotto e Ginevra condivisero una sì forte passione che né le leggi morali, né la fedeltà al re e nemmeno la paura di essere scoperti potè separarli.
L’irresistibile passione tra Lancillotto e Ginevra divenne amore, illecito e sempre più pericoloso, in quanto Lancillotto venne eletto Primio Cavaliere della Tavola Rotonda.
Amareggiato per non poter amare Ginevra e distrutto dal dolore, il prode cavaliere, che cercava conforto a dispetto della sua solitudine, si lasciò sedurre da una giovane del popolo. La notte d’amore tra Lancillotto e Ginevra cambiò le sorti della sua vita e il giovane concepì con l’amante un figlio, Galahad, destinato a diventare un grande eroe e a vincere la conquista del Graal.
Lancillotto e Ginevra: un finale tragico
Alla solitudine e al tormento di Lancillotto si accompagnavano l’angoscia e la gelosia di Ginevra, sentimenti che lo indussero a scappare da Camelot per ricercare con altri eroi il Graal. La maggior parte delle versioni della storia di Lancillotto e Ginevra racconta di come i due amanti non riuscirono a separarsi mai del tutto e di come inseguivano notte dopo notte il loro peccaminoso desiderio d’amore. Travolti dal sentimento, i due adulteri non si resero conto che re Artù venne a conoscenza della verità, scoprendoli insieme.
Lancillotto riuscì a fuggire dal castello di Camelot, mente la regina venne condannata a morte dal re, accusata di tradimento e infedeltà. Il giovane innamorato decise di attaccare la corte con il suo seguito di cavalieri per liberare la regina e scappare insieme. Ci fu una battaglia mitica e leggendaria, che distrusse la magnifica corte e uccise migliaia di cavalieri.
A questo punto della storia, le diverse versioni riportano quasi tutte la distruzione di Camelot e la morte del grande re Artù. Spezzati gli equilibri e stroncata la Tavola Rotonda, Lancillotto non riuscì a superare la morte dell’amata Ginevra e decise di dedicarsi alla vita spirituale, diventando un eremita e espiando le sue colpe giovanili.
Sebbene non si abbiano ancora oggi notizie certe e veritiere circa il cavaliere Lancillotto – per alcuni le sue gesta hanno alimentato per secoli l’immaginario popolare, ergendo a mito la sua figura – piace pensare che sia realmente esistito un giovane prode eroe e il suo tragico amore per la bella regina di Camelot.
Valentina Labattaglia
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