Ennio Morricone ospite a Caserta per i suoi sessanta anni carriera
Un uomo che ha fatto la storia del cinema mondiale con la sua capacità di tradurre in musica le verità di registi, personaggi e storie: Ennio Morricone, classe 1928, quest’anno festeggia i suoi sessanta anni di carriera con un tour (the 60 years of music tour) che ha fatto tappa anche in Campania, nelle date di martedì 11, e poi a grande richiesta, per immediato esaurimento biglietti, anche di giovedì 13 luglio 2017.
Il grande successo arriva con le colonne sonore dei film di Sergio Leone, che, simpatico aneddoto, era un suo compagno di classe alle elementari; avrebbero però iniziato a collaborare solo nel 1964, e questa collaborazione avrebbe portato Morricone al primo valico del riconoscimento del suo immenso talento, nonché fortemente rafforzato l’impatto emotivo dei film di Leone.
Per tale motivazione, a lungo Morricone è stato associato ai film western; i quali, in realtà, rappresentano una minima parte della sua carriera di compositore, che, pertanto, ha toccato tutti i generi: dalla fantascienza ai thriller, dal cinema impegnato a quello erotico al melodramma, dalla commedia ai film storici.
Un uomo, oltre che un artista, che ha saputo per tutta la vita intuire messaggi, emozioni e contenuti e renderli sotto forma di musica riuscendo sempre a sfiorare le corde emozionali del pubblico. Un uomo che ha tramutato la sua anima in note e le ha offerte a chi le voleva ascoltare.
Ovvero, un pubblico vasto ed eterogeneo. Fortemente eterogeneo, ad esempio, quello che ha riempito i quattromila posti del cortile interno della reggia di Caserta.
La permanenza del maestro a Caserta ha visto conferirgli la cittadinanza onoraria nella mattina del 13 luglio, da parte della municipalità casertana.
Evento più unico che raro, quello di questa data (anzi, di queste due date) della rassegna canora “Un’Estate da Re”, promossa e finanziata dalla regione Campania, e realizzata dalla SCABEC in collaborazione con la direzione della reggia di Caserta e del Mibact.
Un’educazione di altri tempi, quella del maestro, che non ha mancato, alla fine di alcuni importanti pezzi che hanno visto l’automatica standing ovation, di girarsi verso il pubblico al quale dava le spalle per condurre l’orchestra, ed inchinarsi con l’umiltà di chi ringrazia ancora di tanto calore.
Emozioni forti quelle che per due giorni hanno invaso Caserta, nell’accogliente ma intimo cortile del palazzo reale, sotto un cielo sereno che complice di miti temperature si è rivelato ottimale ad accogliere questa importante musica carica di troppa intensità per venire richiusa in uno spazio chiuso.
Il coro del teatro San Carlo ha partecipato all’evento, insieme alla filarmonica e cori del teatro Giuseppe Verdi di Salerno.
Un service di luci colorate lo ha arricchito, e due cantanti di grande merito hanno presenziato per alcuni pezzi di accompagnamento canoro.
L’incantevole soprano Susanna Rigacci, e la voce solista Dulce Pontes, eccentrica ed imponente personalità.
Irriverente, impetuosa, ribelle ad ogni convenzione: dall’abito, alle calzature, all’acconciatura. La Pontes sembrava posseduta dalla musica, in un estasi mistica cui non poteva sottrarsi; e la sua stessa voce sembrava senza corpo, libera, strappata alle profondità ancestrali di luoghi belli e selvaggi.
Nastri d’argento, Leone d’oro, Bafta, svariate nomination agli Oscar, Golde Globe, Grammy Award, Polar Music Prize, e considerevoli altri riconoscimenti; poi, finalmente, nel 2007, l’Oscar alla carriera, dedicato con estrema umiltà ai registi, ai colleghi,ai sostenitori e alla moglie.
Novant’anni di età anagrafica, sessanta di successi ufficiali e molti di più di musica, tenendo conto anche di quelli di studi e di formazione.
E la lucidità di emozionare ancora.
Per maggiori informazioni: Un’estate da re – sito ufficiale
Letizia Laezza