Dal 6 al 28 Ottobre, in mostra a Salerno, Palazzo Fruscione, una sessantina di opere dell’artista salernitano Marco Gallotta.
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Vita di Marco Gallotta
Classe ’73, Marco Gallotta nasce a Battipaglia per poi spostarsi in America, precisamente a New York nell’estate del 1998. Qui avviene la sua formazione artistica frequentando il Fashion Institute Technology con laurea in “General Illustration”, successivamente si specializza in “Fashion Illustration”. All’inizio le sue attività principali sono quelle di pittura e illustrazione. Ha messo poi a disposizione la sua arte per i maggiori brand come Chanel, Apple, Nike.
Tempi moderni
L’evento è organizzato dall’associazione Tempi Moderni presieduta da Marco Russo, tema principale “ibridazione”, una scelta accurata che collega la mostra ai vari eventi e incontri tenutisi all’interno dello stesso Palazzo Fruscione e voluta dal direttore scientifico Alfonso Amendola.
Curatore della mostra Gianpaolo Cacciotolo, critico d’arte e curatore indipendente. Laureato in Scienze dei Beni Culturali e Storia e Critica d’Arte all’Università degli Studi di Salerno.
Porta all’attenzione attraverso questa mostra le “sovrapposizioni e stratificazioni di linguaggi e segni” che ci riporta al tema primario, l’ibridazione.
Hybrid Theory
L’esposizione segue dei micronuclei tematici e si sviluppa sugli ultimi piani del palazzo. Al primo piano, invece, vi è una piccola mostra di autori salernitani e a fianco una piccola sala adibita per gli eventi in concomitanza con la personale di Gallotta.
Ai primi lavori dell’artista si affiancano le ultime opere. Tecnica prediletta: il paper cutting o come viene detta in Italia, psaligrafia. Si tratta di una tecnica che deriva dall’antica arte cinese e prevede la realizzazione di figure tridimensionali partendo dai tagli su un singolo foglio. In questo caso l’artista usa la tecnica del paper cutting con le sovrapposizioni.
L’artista si concentra sull’ibridazione dei linguaggi artistici attraverso l’uso anche dell’intaglio, disegno, pittura, fotografia, collage e prova a collegarsi al discorso contemporaneo sulle contaminazioni culturali.
Tra le varie opere possono essere ammirati i ritratti di personaggi famosi come Bowie, Di Caprio, Frida Khalo, Lady Gaga; la nuovissima serie dedicata a Chanel; fotografie di paesaggi; alcune opere derivanti da una collezione privata.
Eventi legati alla mostra
Alla mostra si collega la successione di incontri legati a varie tematiche. Quello sociologico collegato al festival della sociologia internazionale tenutosi dal 13 al 20 Ottobre, nato nel 2016 a Narni e presente sul territorio italiano per una seconda edizione, si affrontano temi particolari della società odierna; a Salerno professori e sociologi hanno volto lo sguardo alla parola “futuro” e ai mediaterrorismi.
Presentazioni letterarie tra cui Piera Carlomagno con “Intrigo a Ischia” edito da Centauria, si inserisce a pieno titolo tra i gialli; Guido Caserza con”I 20 di Auschwitz” e Agata Piromallo Gambardella con “Donne. Quotidianità senza luce.” Una serata dedicata alla musica: “Incontri musicali” con Massimo de Divitiis e Francesco di Bella.
Alcune proiezioni cinematografiche, da ricordare “L’uomo che cadde sulla terra” del 1976 con protagonista David Bowie e presentazione del libro a cura di Alfonso Amendola e Linda Barone, (professori dell’Università degli Studi di Salerno, precisamente cattedra di sociologia degli audiovisivi sperimentali e cattedra di lingua inglese), “Far Abowe the World”; incontro-lezione con Enrico Terrinoni, professore ordinario di letteratura inglese all’Università degli stranieri di Perugia e traduttore, lavorando soprattutto su James Joyce; un incontro anche sull’arte e la moda.
Un workshop molto interessante volto ad approfondire una delle tecniche usate da Marco Gallotta “Dalle forme all’intaglio” organizzato dall’Informagiovani di Salerno e realizzato dagli artisti Danilo Cirillo e Maria Gabriella Pignataro.
Grande successo per una mostra che ha coinvolto anche i ragazzi delle scuole superiori e che tocca un tema molto vicino all’immaginario collettivo e alle trasformazioni del tempo.
Ilaria Martorelli