Sociologia e scienza, a prima vista, c’entrano poco l’una con l’altra. La prima, infatti, è percepita come una disciplina molto eterogenea e dal metodo assai controverso. La seconda, al contrario, persegue una conoscenza oggettiva delle cose. Eppure, spesso non è così. Lo scopo della sociologia della scienza, perciò, è proprio spiegare che anche la disciplina che noi riteniamo la più certa in assoluto è, in realtà, una mutevole istituzione sociale.
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I principi della sociologia della scienza
Robert K. Merton, sociologo statunitense considerato l’iniziatore della sociologia della scienza, la definisce in questo modo:
“l’oggetto della sociologia della scienza è l’interdipendenza dinamica tra la scienza, intesa come un’attività sociale in progresso […] e la circostante struttura sociale.”
Nel continuo, egli parla di “reciproche relazioni tra scienza e società”. L’aggettivo “reciproche”, a prima vista, rende assai perplessi. Le influenze della prima sulla seconda sono, infatti, piuttosto ovvie. Pensiamo, ad esempio, all’impatto delle scoperte scientifiche sulla civiltà umana, non solo pratico ma anche e soprattutto culturale. Dall’altra parte, invece, quali potrebbero essere, le influenze della società sulla scienza?
Sembra incredibile, ma la risposta della sociologia della scienza è, in sostanza, “qualunque cosa”. Ciò perché, se leggiamo attentamente la definizione suddetta, la scienza viene definita come “un’attività sociale”. Questo significa che, sebbene a prima vista non ci penseremmo, anche se la scienza può influenzare la società, in realtà è stata la società a creare la scienza.
In che modo?
La società e la scienza
Una prima risposta a questa domanda potrebbe riguardare il fatto che la società chiede alla scienza di rispondere ad una serie di domande. I temi della ricerca scientifica, infatti, sono in buona parte dettati anche dagli interessi culturali del contesto storico e sociale circostante.
Oltre a ciò, l’idea cardine della scienza moderna è che la verità sia qualcosa di oggettivo, indagabile dalla ragione umana con il metodo matematico-sperimentale. Ebbene, ad aver fissato questo concetto non è stata la scienza, ma il contesto filosofico e culturale dell’epoca.
C’è però di più, dal momento che non solo l’oggetto, ma anche il concetto stesso di scienza si origina a partire da una una determinata società. Affinché la scienza si sviluppi, infatti, occorre che sia la cultura a stabilire questo nuovo metodo di ricerca della verità – al posto, ad esempio della rivelazione divina – e che attribuisca uno status a coloro che lo praticano. La categoria di scienziato come lo intenderemmo noi, infatti, si è differenziata da quella del filosofo solo da pochi secoli.
Epistemologia e sociologia della scienza
Nello studio della scienza, dunque, è più semplice che in altri ambiti separare l’approccio del filosofo da quello del sociologo. La filosofia che si occupa della disciplina detta epistemologia si occuperà di indagare le sue condizioni di validità, interrogatosi ad esempio sulle motivazioni che rendono un’affermazione scientifica corretta.
La sociologia della scienza, al contrario, si occuperà:
“di verificare il tipo di richieste che – esplicitamente o implicitamente – i vari gruppi rivolgono agli scienziati, la forma e il peso delle committenze, le influenze politiche, l’organizzazione interna della comunità scientifica, le modalità di reclutamento degli scienziati, la strutturazione delle loro carriere e così via.”
Spesso, infatti, le interazioni tra società e scienza sono deleterie per i principi su cui si basa la seconda. La prima può invadere in maniera anche ingombrante il campo della seconda, condizionando indebitamente il lavoro degli scienziati. Pensiamo a quanto accade, ad esempio, nelle dittature, o nel caso di ricerche svolte segretamente per conto di governi.
In queste circostanze, la scienza spesso finisce per allontanarsi da quelli che sono, almeno in epoca moderna, i suoi principi fondamentali. Nel contesto scientifico è di assoluta importanza la messa in dubbio sistematica dei risultati e la loro predisposizione ad essere verificati da tutti gli altri ricercatori. Nei casi suddetti, invece, spesso essi vengono disattesi. Uno degli compiti più interessanti della sociologia della scienza, allora, può essere proprio questo. Chiedersi, cioè, fino che punto questa disciplina, in un determinato contesto storico-sociale, possa rimanere fedele ai suoi canoni di base.
Francesco Robustelli
Bibliografia
Jedlowski, Il mondo in questione, ed. Carocci, 2009.
Merton, Teoria e struttura sociale, 1968, it.1970.
I Grandi Dizionari Garzanti, ITALIANO, Garzanti Linguistica, 2008
L’immagine di copertina è ripresa da nonciclopedia