Grazie ai loro divertentissimi film, Bud Spencer e Terence Hill hanno fatto ridere milioni di telespettatori di ogni parte del mondo facendo crescere con il sorriso generazioni di fan. In pochi, come questo indissolubile duo, possono vantare di aver realmente segnato un’epoca nel cinema italiano e non solo, grazie alla loro semplicità e schiettezza.
Bud Spencer (al secolo Carlo Pedersoli nato a Napoli il 31 ottobre 1929 e deceduto a Roma il 27 giugno 2016) prima di approdare, quasi casualmente, nel mondo del cinema, è stato un grande nuotatore, primatista italiano nella specialità dei 100 stile libero, primo atleta nostrano a scendere sotto il muro del minuto prendendo anche parte ai Giochi Olimpici di Helsinki (1952) e di Melbourne (1956). Successivamente Pedersoli si dedicò anche alla pallanuoto, ottenendo ottimi risultati e varie medaglie nelle fila della Nazionale Italiana.
Terence Hill (al secolo Mario Girotti nato a Venezia il 29 marzo 1939) è figlio di padre italiano e madre tedesca e lavora nel cinema sin da bambino, interpretando piccole parti che gli permettono di mostrare, sin dalla tenera età, spiccate propensioni artistiche e doti innate da attore, nonostante una certa timidezza di fondo. Così prosegue fino l’adolescenza, continuando a coltivare la sua passione cinematografica soprattutto per pagarsi gli studi universitari fino a quando, a tre anni dall’iscrizione alla Facoltà di Lettere Classiche, decide di abbandonare gli studi per iscriversi al prestigioso Actor’s Studio e dedicarsi completamente alla carriera da attore.
Carlo e Mario s’ incrociano sul set : si forma la coppia Bud Spencer e Terence Hill
In “Dio perdona…io no!” (1967) avvenne l’incontro tra i due attori ancora semi-sconosciuti. Mentre infatti in “Annibale” (1959) recitarono entrambi comparendo però in scene separate, senza mai incrociarsi, sul set del film del 1967 Carlo Pedersoli e Mario Girotti recitarono per la primissima volta insieme, pur non facendo coppia fissa e non assumendo un ruolo da protagonisti assoluti. In principio sembrava trattarsi di un incrocio come tanti dovuto a casualità professionale e destinato a finire nel dimenticatoio.
Contrariamente alle aspettative, tre anni dopo, i due vennero invece scritturati per recitare come protagonisti nel film “Lo chiamavano Trinità“, dando il via al cosiddetto filone fagioli-western tanto caro ai fan. In realtà, il personaggio di Trinità avrebbe dovuto essere interpreta dal celebre Franco Nero, artista già affermato a livello internazionale, che però, a causa della sua ricca agenda di impegni, dovette rifiutare il ruolo costringendo il regista a virare su un attore che gli somigliasse il più possibile. La scelta cadde allora su Girotti, ben 10 anni più giovane del co-protagonista Pedersoli.
Ai due fu subito chiesto di “internazionalizzare” i loro nomi, ritenuti troppo italiani e comuni per l’epoca e, in particolare, per il genere western. Così Carlo scelse Bud, ispirandosi alla nota birra, e Spencer in omaggio al celebre attore statunitense Spencer Tracy, all’epoca suo grande idolo; Mario scelse invece Terence Hill dopo aver spulciato all’interno di una lista contenente 24 nomi papabili, ritenendolo tra tutti il più orecchiabile.
“Lo chiamavano Trinità” fu clamorosamente campione d’incassi, lo stesso dicasi per il sequel “Continuavano a chiamarlo Trinità“. Epica e memorabile la scena iniziale del primo film in cui Trinità entra nell’umile locanda ordinando prima e divorando poi avidamente un tegamino intero di fagioli borlotti; dando così lo spunto ideale per coniare il termine fagioli-western. Per rendere più credibile lo sketch lo stesso Terence Hill ha più volte affermato di aver digiunato oltre 24 ore, girando la scena tutta d’un fiato, o meglio “in un sol boccone”, poiché sarebbe stato preferibile ed alquanto consigliabile, per mere esigenze cinematografiche e “digestive”, concludere il pranzo del protagonista al primo ciak.
Da allora essi divennero un duo stabile girando tante altre pellicole senza mai rinunciare agli ormai tradizionali charachters dei propri personaggi, destinati a divenire classici. Bud sarebbe stato l’energumeno burbero e scontroso mentre Terence il belloccio furbo e scaltro. Tra gag esilaranti e battute varie, il duo passò dal western degli anni ’70, ai polizieschi in stile americano degli ’80 senza rinunciare al proprio humor semplice e pulito, mai volgare o sopra le righe.
Bud Spencer e Terence Hill: da personaggi del cinema a eroi dei fumetti
Dal cinema ai fumetti il passo è breve. Dopo circa un anno dalla morte di Carlo Pedersoli, ecco infatti uscire nelle edicole l’albo fumettistico dedicato alle avventure dei personaggi interpretati dal duo intitolato “Trinità e Bambino – Il bordello di New Orleans“.
Trattasi di una graphic-novel ambientata nella lontana Lousiana, anno 1857. La storia narra appunto le avventure dei personaggi che tanto hanno reso celebre l’accoppiata Bud Spencer e Terence Hill, con disegni di Alberto Baldisserotto e sceneggiatura a cura di Leonardo Bardelli. Questo prequel di “Lo chiamavano Trinità“(1970) vede i due improbabili fratelli tentare di risolvere un caso nella fetida Lousiana, tra sparatorie, scazzottate e bordelli vari, in pieno stile fagioli-western. Al termine del racconto Trinità, “mano destra del diavolo“, e Bambino, “mano sinistra del diavolo“, riescono come sempre a spuntarla, risolvendo ovviamente la faccenda a modo loro.
Storia e disegni risultano piacevoli e ben realizzati, fedeli ai colori ed allo stile che hanno caratterizzato le divertenti avventure degli scanzonati protagonisti, tra battute, gag, ceffoni e sparatorie. Il coraggioso progetto-esperimento legato all’uscita del fumetto è stato accolto con favore dagli innumerevoli sostenitori di Bud Spencer e Terence Hill, riscuotendo anche un discreto successo di vendita nelle edicole.
Davide Gallo