Si avvicina la notte degli Oscar 2018, grande evento annuale che raduna la crème del cinema mondiale. Tra gli svariati film candidati alla tanto agognata statuetta, spicca Chiamami col tuo nome, diretto dal regista-produttore-sceneggiatore palermitano Luca Guadagnino.
Il film è ispirato all’omonimo romanzo di successo Call Me by Your Name (2007) dello scrittore statunitense André Aciman. Trattasi di un racconto drammatico sentimentale che narra la tumultuosa relazione omosessuale tra un diciassettenne ed un giovane universitario.
Il racconto è ambientato nella calda estate 1983, nella provincia lombarda tra Bergamo e Brescia, protagonisti il giovanissimo italo-americano di origine ebraica Elio Perlman, e lo studente universitario ventiquattrenne Oliver, quest’ultimo giunto in Italia per completare il suo percorso di dottorato. Tra i due ragazzi nasce subito una fortissima attrazione, che scaturisce poco dopo in una appassionata storia d’amore.
Luca Guadagnino: “Chiamami col tuo nome è un film per famiglie, volto alla conoscenza”
Chiamami con il tuo nome è il terzo film della cosiddetta trilogia del desiderio, dopo Io sono l’amore (2009) ed A bigger Splash (2015). Il regista Luca Guadagnino conclude così la sua trilogia nel modo migliore, ottenendo prima due nomination ai Golden Globe e in seguito ben quattro agli Oscar, rispettivamente nelle categorie: miglior film, miglior attore per Timothée Chalamet, miglior sceneggiatura non originale, miglior canzone con Mistery of Love.
Ecco le dichiarazioni rilasciate davanti ai microfoni dei giornalisti da Guadagnino riguardo il messaggio trasmesso dalla sua opera cinematografica: “Questo è un film per famiglie, amo pensare sia rivolto alla conoscenza. Il genere che ho realizzato non è rivolto a trasmettere organi nudi e nudità varie, bensì intende mostrare l’intimità e la chimica che può nascere solo tra due persone innamorate.
Il metodo che il regista di Palermo utilizza per dirigere Chiamami col tuo nome risulta molto personale e realista, ispirato sì all’opera letteraria di André Aciman, ma distaccandosene nel modo in cui si svolge e viene narrata la storia, la quale non viene appunto mai raccontata in prima persona come nel romanzo, ma vissuta nel presente della torrida estate 1983 dai due giovani innamorati protagonisti.
Chiamami col tuo… successo
Indipendentemente dall’esito scaturente dalla premiazione alla notte degli Oscar 2018, Chiamami col tuo nome è già un successo mondiale, avendo ottenuto riconoscimenti ed acclamazioni da gran parte della critica internazionale. Il film, da poco uscito anche nelle sale italiane è già ai primissimi posti nelle classifiche dei botteghini, riscuotendo incassi notevoli, destinati inevitabilmente a salire nei prossimi giorni, grazie anche alla fama acquisita oltreoceano dalla creatura di Luca Guadagnino.
Dopo La grande Bellezza di Paolo Sorrentino, e prima ancora la statuetta come miglior attore protagonista ottenuta da uno strepitoso Roberto Benigni nella sua interpretazione in La vita è Bella, è adesso il turno di Chiamami col tuo nome andare a rappresentare il cinema nostrano al Red Carpet.
Nasce forse con questo capolavoro firmato Guadagnino un nuovo filone cinematografico del cinema indipendente neo-realista, diretto a trasmettere un messaggio d’amore senza barriere o censure, che mira a mostrare una relazione omosessuale tra due giovani in tutti i suoi aspetti, ben oltre le mere apparenze di facciata di un’epoca (inizi anni ’80), ancora restia a comprendere ed accettare l’amore universale mostrato in ogni sua forma.
Davide Gallo