Babadook, abbastanza differente dagli ultimi film horror, ha conquistato la critica. Stephen King, il re per eccellenza del genere horror, lo ha definito agghiacciante. Il film è un horror psicologico di Jennifer Kent, del 2014. È anche sceneggiato dalla stessa Kent. Il film presenta come attrice protagonista Essie Davis, mentre l’attore protagonista è il piccolo e promettente Noah Wieseman. La pellicola ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui miglior regia, miglior sceneggiatura a Jennifer Kent e miglior film, agli AACTA Award 2015.
Babadook: un horror atipico (contiene spoiler)
Amelia e Samuel sono una mamma e un figlio australiani che vivono con l’assenza del padre di Samuel, marito di Amelia morto in un incidente. La loro vita scorre frustrata e triste. I colori del film aiutano particolarmente a calarsi nel grigiore delle loro esistenze, sempre più spente.
Samuel è un bambino capriccioso, costruisce armi con le quali distrugge talvolta la sua casa. È problematico, e la scuola non esita a chiamare spesso Amelia per chiedere provvedimenti a riguardo. Il bambino dovrà essere seguito da un’insegnante di sostegno. Samuel inquieta la madre, la zia Claire, gli altri bambini con strane parole. È, però, incredibilmente intelligente e sensibile. Ma i suoi pregi non bastano ad evitare l’alone di alienazione inevitabile che si creerà tra Samuel e Amelia, spesso lasciati perdere dagli stessi parenti.
Amelia si getta così nel lavoro. Fa l’infermiera in una casa di cura. Non pensa più a se stessa, è ormai risucchiata dalle energie del figlio. Il suo nome è il signor Babadook, e questo è il suo libro. Non puoi liberarti di Babadook. Un suono tuonante e tre colpi secchi: baba dook dook dook, che lui è lì così saprai, e lo vedrai, se guarderai. Se lo vedi nella tua stanza di notte… Queste sono alcune delle frasi tratte dal libro che, sventuratamente, il piccolo Samuel decide di far leggere alla madre.
Dopo quella sera, è tutto più chiaro. La presenza di Babadook si fa sempre più incisiva. Samuel era terrorizzato da mesi da un mostro. Faceva controllare alla madre sotto il letto, nell’armadio. Non c’era nulla. Ma dopo quella sera… Amalia e Samuel sono sempre più tesi tra di loro.
La donna decide di strappare le pagine del libro, e di buttarlo. Ma questo non basta. Samuel peggiora, spingendo anche la cugina dalla casa nell’albero, facendola cadere giù. La bambina l’aveva provocato dicendogli che nessuno lo amava, che non aveva un padre, a differenza di tutti gli altri bambini normali.
Inizia la discesa verso l’abisso. Amelia comincia a vedere Babadook sottoforma di Oscar, suo marito deceduto. Babadook si impossesserà di lei, e la donna giunge alla quasi uccisione di Samuel. Rendendosi conto che, però, il mostro non può prendere sopravvento su di lei, Amelia scaccia Babadook dalla propria persona, e dalla sua casa.
Babadook: metafora del dolore
Il signor Babadook ritorna sempre. C’è poco e niente da fare. Amelia straccia il libro, ma poi questo ricompare. E in una forma decisamente inquietante: con le immagini di Amelia che uccide il bambino, e poi se stessa.
Babadook è un horror un po’ diverso dal solito perché, e questo lo si può dire apertamente, è intelligente, a differenza della stragrande maggioranza degli horror degli ultimi anni. Ci sono pochissimi jumpscare, la ridicola mossa horror del mostrare in primissimo piano il mostro protagonista.
Certo, alcuni elementi tipici non mancano. Il signor Babadook “chiamerà” Amelia al telefono, pronunciando versi piuttosto strani. Come in moltissimi horror angolofoni, il povero cane è il primo a morire.
Ma allora cos’ha di diverso ‘sto Babadook? Il signor Babadook non è reale. Non è un fenomeno paranormale, che ha però una sua valenza, che ha davvero ucciso persone, come mostrato in diversi film horror. La figura inquietante di questo film, è il dolore e la depressione che Amelia porta in serbo nel suo cuore da sette anni ormai. È inevitabile che prenda sopravvento su di essa, e su tutto ciò che le circonda.
Amelia darà evidenti segni di problemi mentali, arrivando alla tentata uccisione di Samuel (oltre ad aver strangolato il loro povero cucciolo). Così, rendendosi conto che la pazzia ha ingurgitato la sua anima, Amelia urla a Babadook di andare via. Il signor Babadook mugola un pochino, e non se ne va del tutto.
La pellicola mostra, nel finale, colori completamente diversi rispetto a quelli presenti nel resto del film. Sono molto più tenui, teneri e vivi. È il compleanno di Samuel, che non l’aveva mai festeggiato dalla morte del padre. Questo perché il padre è morto il giorno del compleanno di Samuel.
Il dolore era troppo vivido, nonostante gli anni passati. Ma adesso Amelia e Samuel hanno imparato ad affrontare il signor Babadook, ma sanno che non se ne andrà mai. Il film si conclude con Amelia che porta i lombrichi presi dal loro giardino, per darli in pasto a Babadook, che, remissivo e tranquillo, alloggia nel sottoscala.
Aurora Scarnera