Speranza. La speranza per l’umanità di migliorare e di riuscire a risollevarsi e magari ad uscire ed emergere finalmente dall’abisso in cui sembra stare precipitando, soprattutto negli ultimi anni. Una speranza flebile, percettibile appena appena, che l’essere umano prenda finalmente piena coscienza di sé e riesca a capire quali siano le sue enormi potenzialità. E che riesca a sfruttare tali potenzialità per il bene, per il progresso tecnologico, per una vera giustizia sociale e per il proprio sviluppo culturale, spirituale ed economico anziché per il fomentare guerre, odio, distruzione ed assurde lotte fratricide millantando fedeltà ad entità divine che poco sembrano avere a che fare con amore, pace e fratellanza tra uomini, ma che piuttosto sembrano invero create ad hoc per dare forza e ragione maggiore al motto latino “Divide et Impera” (dividi e conquista) tanto simpatico in tempi passati a Filippo il Macedone ed a Luigi XI di Francia, secondo cui dei popoli divisi e magari manipolati ed aizzati uno contro l’altro per ragioni (apparentemente) vitali e giuste come differenze di religione, di razza e di culture, siano in realtà più facili da controllare e da conquistare per pochi piccoli potenti. Una speranza quasi invisibile ed inconsistente che però, secondo James DeMonaco ed il suo La Notte del Giudizio: Election Year, c’è eccome, ed è molto più vicina a noi di quanto di potrebbe pensare.
Il regista James DeMonaco, il quale ha diretto anche tutti i precedenti capitoli della saga a partire dal primo La Notte del Giudizio del 2013, è riuscito a dare una degna fine con questo
terzo capitolo a quello che ormai può essere considerato un nuovo franchise a tutti gli effetti, costato poco o nulla e che è riuscito a recuperare ed a soverchiare abbondantemente il suo budget di realizzazione, con anche un prequel in uscita proprio in questi giorni e che racconta le origini dello “sfogo” e come tutto ha avuto inizio.
A grandi linee, la trama dell’intera saga è riassumibile in tal modo: il governo americano instaura lo “sfogo”, un unico giorno all’anno in cui i cittadini possono compiere qualsiasi crimine conosciuto e penalmente perseguibile senza alcuna conseguenza, quando per il resto dell’anno vige una legge estremamente rigida ed intransigente. Ovviamente, tale occasione viene sfruttata proprio dagli stessi governanti per attuare una sorta di “pulizia” ed eliminazione del “marcio” per poter così diminuire di conseguenza le spese di sanità e prevenzione sociale. Si tratta di una gigantesca critica appunto al potere derivato dalla religione in generale ma soprattutto di un monito per spingere l’umanità a comportarsi in modo meno ingenuo.
Tra i protagonisti di La Notte del Giudizio: Election Year vediamo l’attore Frank Grillo (già visto in film come Captain America: The Winter Soldier e Captain America: Civil War, appartenenti al Marvel Cinematic Universe, nel ruolo del cattivo Crossbones) interpretare Leo Barnes, ex sergente di polizia di Los Angeles ed ora capo della sicurezza della senatrice candidata alla Presidenza degli Stati Uniti Charlie Roan, interpretata da Elizabeth Mitchell. La fotografia di La Notte del Giudizio: Election Year ha nella parte iniziale ed in quella centrale dei toni prevalentemente scuri e cupi, anche se i colori sono molto vividi ed ogni fotogramma è studiato a dovere, con inquadrature che riescono ad essere estremamente esplicative ed esaustive per la narrazione ed a rendere qualsiasi altro stratagemma applicabile superfluo. Per non parlare delle scene action realizzate divinamente, comprensibilissime e senza la benché minima sbavatura, che potrebbero ricordare film come la recente duologia di The Raid di Gareth Evans o John Wick.
Inutile poi soffermarsi più di tanto sulla regia che, come detto, attraverso primi piani, piani americani, campi lunghi che valorizzano alla perfezione le varie scenografie degli interni senza far notare i limiti di budget e movimenti di macchina al servizio della storia, fa un grande lavoro anche per quanto riguarda la resa dei vari personaggi protagonisti e la loro introspezione psicologica.
La Notte del Giudizio: Election Year è un film che ha quindi come obiettivo quello di svegliare violentemente la coscienza dello spettatore sbattendogli in faccia una realtà fittizia in un contesto da thriller post-apocalittico, ma molto più possibile di quanto crediamo e che dovremmo fare tutto il necessario per evitare.
Antonio Destino