Macerie Prime è la nona storia lunga di Zerocalcare, pubblicata per BAO Publishing in due volumi: uno uscito a novembre 2017, l’altro sei mesi dopo, a maggio. La pausa che separa le uscite del fumetto ricalca l’intervallo che segna le vite dei personaggi nella storia. Macerie Prime affronta temi difficili, d’attualità, ma senza perdere la capacità di trasportare su carta l’onesta personalità, l’immaginazione e il senso dell’umorismo fantasiosi ed esilaranti di Michele Rech.
Macerie Prime: storia e personaggi
Macerie Prime riprende le vicende dei personaggi più affezionati dei racconti di Zerocalcare, quelli che compaiono più spesso e che hanno un ruolo chiave nell’economia delle storie e della vita di Zerocalcare-personaggio. Essi sono ispirati a presenze reali nella vita di Michele Rech; rappresentano infatti una manipolazione dei suoi amici che gli consente di attribuire alle loro storie determinati eventi e problematiche.
Sarah, Secco, Cinghiale, Deprecabile, Katja e GiuliaCometti (quest’ultima ricomparsa nelle loro vite all’improvviso) colgono l’occasione del matrimonio di Cinghiale per proporre a Zerocalcare la partecipazione a un bando di concorso. Partecipare al bando significa cercare l’opportunità di sottrarsi a lavori sottopagati, che non offrono alcuna prospettiva di crescita né alcuna sicurezza.
Zerocalcare accetta, ma le cose finiscono male molto presto. La loro amicizia è incrinata, perché il tempo per incontrarsi è poco; Zerocalcare è oberato dal lavoro e poco disponibile, vuole salvaguardare i suoi spazi e si sottrae al progetto.
Parallelamente prosegue la storia di un vecchio e di un bambino, che non conosciamo, ma che sembrano vivere in un mondo post-apocalittico. Il vecchio insegna al bambino a riconoscere i mostri e i loro poteri, a riconoscere i segnali della fine.
Scopriamo che i mostri sono una metafora: sono le nostre paure, le nostre insicurezze e debolezze, i nostri egoismi che ci sottraggono pezzi, portano via qualcosa da noi ogni volta che lasciamo loro il controllo.
Zerocalcare si arrende al tempo del Panda, nuovo personaggio animale antropomorfo, che rappresenta l’aspetto più “zen” della sua personalità e che riesce a scacciare l’Armadillo. Il Panda è simbolo di un egoismo in cui ci si ritrae quando sembra di non avere altre alternative per mettere in sicurezza sé stessi. Come ha precisato Zerocalcare alla presentazione a Più Libri Più Liberi, il Panda è la reazione che si ha anche quando si va in terapia per la prima volta e si interpreta in un certo modo la nozione che bisogna prendersi cura prima di tutto di sé stessi. È un chiudersi al mondo e abiurare tutto ciò che non ci riguardi direttamente. Se l’Armadillo è il simbolo delle paranoie talvolta eccessive e dell’iper-criticità, il Panda è l’immagine del menefreghismo spicciolo che usiamo per preservarci dalle delusioni.
Macerie Prime: il segno dei tempi
Un tema fondamentale in Macerie Prime è la crisi, quella individuale, ma soprattutto quella economica e sociale che colpisce l’Italia da oltre 9 anni. La crisi economica ha infranto i sogni della generazione di trentenni cui appartengono Zerocalcare e i suoi amici, le infinite possibilità che ancora fino agli anni ’90 sembravano sbocciare per i ragazzi di buona volontà. Tutto è finito, ci si accontenta e si cerca come si può di mantenersi da soli, tra impieghi logoranti e incommensurabilmente sottopagati, si sopportano anche le ingiurie e le mancanze di rispetto per du’ spicci. Non sembrano esserci alternative e vie di fuga, a parte per chi decide di andare via. Il Bando sembra presentare un’assicurazione per il futuro; Zerocalcare non specifica in cosa consista, quale sia il progetto e quali possano essere i risultati. La sua firma aiuterà ad assicurarsi la vincita. Sembra una lotteria, perché le probabilità sono poche e i posti limitati. È facile immaginarci il futuro di una generazione così, attaccato a un filo. Le possibilità di vittoria sono molto poche e hanno più a che fare con la fortuna che con le reali capacità di ciascuno. La situazione è ancora peggiore per chi invece nella crisi ci è nato, nativi delle macerie, ragazzini che hanno perso le aspirazioni e sono proiettati direttamente in un mondo che non offre prospettive positive per il futuro, se non quella di andarsene.
C’è un modo per salvarsi
La crisi miete vittime. Ma c’è un modo per salvarsi, per salvare il proprio cuore. Starà al lettore trovare la risposta, ma possiamo comunque dire qualcosa in proposito. In un’epoca in cui chi ha influenza si sottrae dal discorso politico, in un periodo in cui è idolatrato chi rinuncia all’interesse nelle questioni pubbliche (salvo poi offrirne una visione parziale, semplicistica e ignorante), ci vuole coraggio a scrivere dal punto di vista di chi è schierato. Ci vuole coraggio a riappropriarsi del discorso che vira verso il qualunquismo e restituire l’importanza dello schieramento, del senso di appartenenza. Perché se qualcosa ci ha insegnato la crisi è che non si può essere neutrali senza poi virare lontano dai valori che dovrebbero essere nostri, di tutta la società italiana (l’antifascismo sopra ogni altro). Zerocalcare offre un’alternativa reale in tutti i suoi lavori da Kobane Calling, perché questa non è una partita a bocce.
Oriana Mortale