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Coyote: l’origine del nome
L’etimologia del nome coyote sembra derivare dalle lingue indigene con il significato di “lupo della prateria”, termine oggi usato come sinonimo. Il nome scientifico è Canis latrans, “cane latratore”, dovuto al fatto che questo mammifero è capace di emettere una vasta varietà di suoni.
Il rapporto tra coyote e nativi
Il coyote è il canide più diffuso nel Nord e Centro America e nella cultura dei nativi americani è considerato una figura sacra. Questo animale è sempre stato amato ed odiato al tempo stesso da queste popolazioni a causa del suo essere un instancabile predatore. Di conseguenza, pur essendo un antagonista dell’uomo, è stato anche frutto di ammirazione da parte dei nativi. Per questo motivo la sua figura è stata ammantata da toni mitici tanto negativi quanto positivi.
Ogni tribù ha le proprie leggende e storie che rendono la simbologia tra i nativi americani assolutamente disomogenea. Inoltre gran parte della sapienza dei nativi d’America è giunta fino a noi da fonti di seconda mano e solo in misura minore attraverso l’archeologia. Ciò in quanto la loro cultura si basava prevalentemente sull’oralità e le loro conoscenze si fondavano sulla tradizione trasmessa e posta a confronto tra i giovani e gli anziani. Molti elementi di differenziazione sono andati perduti anche in seguito alla pressione culturale europea e ciò ha determinato una conservazione parziale della cultura religiosa autoctona.
Il soggetto principale della religione degli indigeni americani era costituito dalla natura, ritenuta il luogo in cui ogni manifestazione diventava un segno della grandezza della divinità e teatro di rivelazioni meravigliose. Tutto si basava su miti e leggende costituite da figure allegoriche ed animali simbolici, frequentemente associati ad un legame di parentela totemica. In particolare per totem s’intende un’entità soprannaturale o naturale che ha un significato simbolico particolare per una persona o per una comunità.
Il toteismo
Il toteismo, ovvero il culto basato sui totem, si basa sulla relazione esistente fra un insieme di animali, o più raramente piante e fenomeni naturali, e un insieme di gruppi umani come clan e tribù. In diverse tribù nordamericane si tagliavano e decoravano tronchi d’albero in maniera da rappresentare una serie di totem sovrapposti per formare così dei “pali di totem”. Ciononostante per brevità spesso i pali di totem vengono impropriamente definiti anch’essi “totem”.
Ad ogni membro della tribù veniva associato un proprio totem e ciò avveniva tramite una cerimonia d’iniziazione. In particolare allo spirito totem del coyote si attribuiva la proprietà per cui l’uomo è in grado di superare situazioni difficili che sembrano impossibili da affrontare. Inoltre si pensava che aiutasse l’umanità nel progresso e nell’evoluzione.
Nelle tribù il cui capostipite era considerato una divinità esso stesso diventava il totem del clan. Il totem aveva soprattutto la funzione di far ricordare ai membri del villaggio i propri antenati e mantenere così un saldo rapporto con loro, tanto più quando venivano rappresentati sui pali dei totem perché era come se il loro sguardo li scrutasse continuamente.
Il ruolo del coyote
Per la maggior parte delle tribù il coyote svolgeva un ruolo di trickster, ossia d’imbroglione, di briccone, di produttore di caos, di colui che non ha voglia di faticare molto, che ripete i medesimi errori perché non li memorizza, capace di trasformismo e quindi perfino d’assumere sembianze umane. Al tempo stesso però veniva anche visto come un eroe che si ribella contro le convenzioni sociali con stratagemmi ed umorismo. Le sue gesta positive avevano ad esempio portato all’umanità la conoscenza del fuoco e delle tecniche agricole oltre alla pietrificazione di alcuni mostri.
Il coyote nella cosmologia
Nella cosmologia mesoamericana (la Mesoamerica è la parte dell’America centrale delimitata teoricamente a nord dallo stato messicano del Sialoa ed a sud dall’Honduras e dal Nicaragua) il coyote ha rivestito un ruolo importante. In particolare per la cultura pre-azteca questo animale veniva apprezzato quale simbolo di potenza militare, successivamente divenne una figura rilevante anche nella mitologia dell’Impero Atzeco. Dopo la colonizzazione europea del continente americano però in queste zone prese il sopravvento una concezione angloamericana che condusse alla svalutazione della sua simbologia.
Il coyote come simbolo del caos
Nella maggior parte della mitologia dei nativi americani il coyote viene rappresentato come un essere dispettoso che colpisce l’uomo con azioni non malvagie che pur arrecando danni sono prive dell’intenzione d’infierire sul mal capitato. Più precisamente queste azioni stravolgono l’ordine positivo di un progetto definito e conducono la vittima in uno stato di caos. Il coyote poteva quindi essere considerato una sorta di “capro espiatorio” per giustificare il verificarsi di molti piccoli incidenti quotidiani. In molti miti veniva ritenuto anche il creatore degli esseri umani, anche se presso alcune tribù di nativi americani questa caratteristica veniva associata ad altre figure come quella del castoro.
Come si è già accennato le leggende con il coyote protagonista sono molteplici ed ogni tribù possedeva la propria. A titolo esemplificativo un mito narra che la Prima Donna, per aiutare la Luna a far luce, dispose le stelle una per una ordinatamente, collocandole in maniera tale da far apparire forme d’animali luccicanti nella notte.
Sennonché il Vecchio Coyote dispettoso irruppe festoso, spezzando l’ordine costituito e spargendo le stelle come oggi si presentano. Ulteriori esempi di leggende sul coyote sono suggeriti nei link d’approfondimento di questo articolo.
Pur essendo imparentato con il lupo grigio il coyote presenta una dimensione inferiore ed un aspetto un po’ meno nobile e fiero anche perché da un punto di vista filogenetico è più antico del lupo. Se il lupo è il simbolo di coraggio, d’intelligenza e del senso di gruppo invece il coyote rappresenta opportunismo, astuzia ed insolenza.
Simbologia odierna
Oggi il simbolo del coyote fa perlopiù riferimento alla cultura dei nativi americani. Nei tatuaggi, questo animale simboleggia il vivere spensieratamente e con leggerezza, l’intenzione di evitare il più possibile il lavoro e la fatica ed il desiderio di raggiungere i propri obiettivi tramite l’astuzia. Al tempo stesso però rappresenta anche la capacità di sapersi creare nuove possibilità, di trovare una via d’uscita ad una situazione complessa e di risolvere il problema utilizzando, se necessario, anche un po’ di furbizia.
Giulia Cesarini Argiroffo
Fonti immagini:
Dream Stop
Bing
La creazione dell’uomo secondo la più diffusa leggenda degli indiani d’America
Link d’approfondimento:
https://blog.libero.it/cochise/6727460.html
http://www.croponline.org/indianidamerica.htm#MITO%20DELLA%20CREAZIONE