L’affermazione dell’individualismo e la perdita dei legami sociali è una delle principali fonti di preoccupazione della nostra epoca. Ebbene, può sembrare incredibile, ma non si tratta affatto di qualcosa di nuovo. Già più di un secolo fa, importanti sociologi come Ferdinand Tönnies e Max Weber riflettevano sul passaggio da una comunità di esseri umani, legati tra loro da certi valori, a una società personalista. I due concetti sono traducibili attraverso altrettante parole diventate centrali per la storia della sociologia – e non solo – tedesca: Gemeinschaft per il primo, Gesellschaft per il secondo. Scopriamo meglio il loro significato.
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Gemeinschaft e Gesellschaft nel tedesco moderno
La differenza tra i due concetti, a prescindere dal loro utilizzo da parte di Tönnies, può rilevarsi già semplicemente consultando il dizionario. Gemeinschaft, infatti, viene tradotto con “unione” o “comunità”, usato anche in espressioni come “eheliche Gemeinschaft”, “unione matrimoniale”. Presuppone, quindi, l’esistenza di un qualche legame tra le parti, molto più forte della semplice associazione. D’altronde, la sua radice “gemein” è un aggettivo traducibile come “volgare”, “comune”, “meschino”. Nonostante la connotazione negativa che ha assunto, insomma, è chiaramente riconoscibile l’origine legata al volgo, al popolo.
Gesellschaft, al contrario, è reso con “società”: ad esempio “die Schichtung der Gesellschaft”, “la stratificazione della società”. Il suo etimo è legato a Gesell, sostantivo che indica un generico compagno, donde anche la traduzione “compagnia”. La differenza di utilizzo con Gemeinschaft è, quindi, facilmente comprensibile: ad esempio, è impiegato Gesellschaft nella traduzione germanica di espressioni giuridiche quali “società a responsabilità limitata”. Le due parole, tuttavia, nella lingua corrente non sono sempre così nettamente contrapposte. Tra i sinonimi di Gesellschaft, ad esempio, troviamo anche Volk, il popolo. La differenza di significato sarà, invece, abissale nell’impiego che ne fa Tönnies, che stiamo per vedere.
Gemeinschaft e Gesellschaft in Tönnies
Ferdinand Tönnies nel 1887 pubblicò un’opera intitolata proprio “Gemeinschaft und Gesellschaft“. La differenza da lui tracciata tra i due termini è molto netta. La “comunità”, infatti, è per lui un’unione organica, che si ritrova ad esempio nei rapporti famigliari o in quelli di amicizia. Questa è antica, durevole e confidenziale, perché basata su valori come l’intimità, la riconoscenza, l’affetto, la condivisione di ricordi. Essa per sua natura può esistere solo entro certi limiti. Quando si allarga troppo, infatti, i rapporti che la compongono finiscono per sfilacciarsi fino a diventare insignificanti. La Gesellschaft, al contrario, può essere così circoscritta:
“riguarda una costruzione artificiale, un aggregato di esseri umani che solo superficialmente assomiglia alla comunità, nella misura in cui anche in essa gli individui vivono pacificamente gli uni accanto agli altri”.
L’esempio più tipico di “società” è quella del rapporto di scambio. Le persone entrano in relazione soltanto per interesse, cercano di trarne il massimo del profitto, e non condividono più di quanto serva alla transazione che devono compiere. La convivenza è, quindi, in molti casi, solo apparente. La posizione ideologica di Tönnies appare dunque fortissima: la modernità sta trasformando progressivamente la Gemeinschaft in Gesellschaft, con una diffusa perdita di valori e uno scivolamento verso l’individualismo. Si tratta di una riflessione molto simile a quella che proponevamo all’inizio per la nostra epoca. Tönnies, però, la scriveva ben centotrentun anni fa. Questo ci dà un’idea di quanto sia antico, in sociologia, il tema della modernità.
Gemeinschaft e Gesellschaft in Weber
Weber riprende da Tönnies i concetti di Gemeinschaft e Gesellschaft, ma dà loro un significato diverso e meno ideologico. Per lui, entrambe denotano raggruppamenti di individui in relazione costante tra di loro. Se nella prima, però, essi sono legati da un comune sentire, nella seconda a prevalere è, invece, la convergenza di interessi. Così espressa, la distinzione sembrerebbe praticamente uguale a quella di Tönnies.
In realtà, una differenza fondamentale c’è: per Weber, Gemeinschaft e Gesellschaft sono semplicemente delle categorie analitiche. Non c’è, quindi, alcuna valutazione nostalgica nei confronti della prima. Soprattutto, essendo i due dei meri tipi ideali – concetti astratti ideati dalla sociologia di Weber per riunire un gran numero di esperienze empiriche – nulla vieta, come suggerisce lo stesso autore, che esse possano confondersi. Anzi, nei casi concreti quasi mai una relazione sociale non ha i caratteri di entrambe.
La Volksgemeinschaft nazista
La Gemeinschaft, dopo Tönnies e Weber, ricompare nell’ideologia nazista sotto forma di Volksgemeinschaft. Comprendere appieno questa parola richiederebbe un’intera trattazione solo sul significato del suo primo elemento. “Volk”, infatti, che noi abbiamo tradotto più sopra genericamente come “popolo”, è un termine che attraversa la filosofia e la storia tedesche, pregno di accezioni nazionaliste.
Nella propaganda hitleriana, come ci si potrebbe immaginare, l’accento è posto sulla purezza di sangue. La Volksgemeinschaft è, allora, una “comunità di popolo” dove le divisioni di partito e di classe vengono trascese dall’unità della razza. Si tratta di una visione organicista che, per quanto presenti le ovvie deviazioni deliranti della filosofia nazionalsocialista, in un certo senso ricorda molto il suo impiego originale ad opera di Tönnies. C’è, però, una differenza fondamentale: come abbiamo visto, per il sociologo la Gemeinschaft vera e propria può riguardare solo un gruppo di persone ristretto.I teorici hitleriani, al contrario, la allargano all’intero Volk. Del resto questa concezione è in sintonia con l’idea nazista secondo la quale la nazione è l’unica vera famiglia di ogni tedesco.
Francesco Robustelli
Bibliografia
Paolo Jedlowski, Il mondo in questione, 2009, ed.Carocci
Weber, Economia e Società, 1920-22, it.1986, in Jedwloski, op.cit.
Tönnies, Gemeinschaft und Gesellschaft, 1887, in www.filosofico.net
Sitografia
Fonti media
L’immagine di copertina è ripresa da sociologicamente.it/