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Il mango: cos’è, quali sono le sue origini e la sua diffusione nel mondo
Il mango (nome scientifico Mangifera indica) è un albero appartenente alla famiglia delle Anacardiacee ed è una pianta sempreverde.
La corteccia è ramosa, ruvida e color rosso. Le foglie sono appuntite e lucide, quando sono giovani hanno cromie tra l’arancione ed il rosa, che diviene rapidamente color vinaccia per cambiare poi in verde. I fiori sono bianco-rosati o giallastri, con un buon profumo, ma non tutti portano i frutti. Questi ultimi hanno una polpa color giallo-rossastro, molto profumata e gustosa. Il frutto può arrivare a pesare due chili ed il colore della buccia può avere diverse tonalità: verde, giallo, rosso, oppure un miscuglio di queste cromie.
Questa pianta ha origini indiane. Intorno al IV secolo a. C. grazie a dei monaci buddisti i semi di questa pianta, provenienti dall’India, vennero introdotti nella parte orientale dell’Asia. Intorno al VII secolo arrivarono nel Sud della Cina. Esistono testimonianze archeologiche sulla presenza del mango risalenti a 5000 anni fa nell’area compresa tra l’India orientale ed il sud della Cina.
In seguito dei commercianti arabi portarono il mango in Persia, da cui nel X secolo si diffuse nell’Africa orientale. Il primo trasporto in Europa avvenne grazie ai portoghesi che giunsero a Calcutta nel 1498. Tra il XVII e l’inizio del XVIII secolo i portoghesi lo importarono in Sud America.
Negli Stati Uniti i primi tentativi di introduzione delle piantagioni di Mangifera indica risalgono alla prima metà dell’Ottocento in Florida. Nonostante ciò i primi successi commerciali dei frutti di questa pianta si ebbero negli anni Settanta del Novecento con l’introduzione delle coltivazioni nelle Bermuda e nelle Bahamas.
Attualmente questa pianta è coltivata principalmente in tutti i Paesi tropicali e subtropicali. Il maggiore produttore resta però l’India. Inoltre negli Stati Uniti il grosso del consumo avviene con prodotti provenienti dal Sud America.
Simbologia del mango in Asia
Questa pianta dal legno solido, dai frutti dolci, dai fiori eleganti è diventata subito importante nella cultura e nella simbologia asiatica. Infatti il mango è presente in numerosi miti legati all’induismo ed al buddismo.
Sono numerosi i miti che lo decantano ma quello più famoso che si trova nei testi narra di una figura assimilabile all’occidentale Cupido dal nome Kama. Quest’ultimo dissemina l’amore nel cuore degli esseri umani e degli dei scoccando frecce imbevute di olio di fiori di mango. Kama infatti è il deva dell’amore, del piacere e del desiderio.
Esistono leggende anche più recenti. Ad esempio si narra che nell’autunno del 1968 Mao Tse-tung per ricompensare la fedeltà di un gruppo di operai durante la rivoluzione culturale cinese, inviò loro quaranta manghi che gli erano stati regalati dal mistero degli affari esteri pakistano. Durante gli anni Sessanta nel nord della Cina il mango era un frutto sconosciuto. La sua scoperta provocò grande curiosità, furono quindi messi sotto fomaldeide e ne vennero fatte delle copie di cera per essere poi distribuite a tutti i lavoratori. Sia i manghi conservati che le copie divennero oggetti di culto ed ad essi vennero dedicate processioni e feste in tutta la Cina.
Attuali tradizioni ed usanze con il mango soprattutto in Asia
Tutt’oggi nell’Induismo la figura della divinità Ganesha viene rappresentata con in mano questo frutto perfettamente maturo e che simboleggia perfezione. Le infiorescenze di mango vengono usate nei riti della dea Saraswati. Le foglie di mango vengono usate per decorare architravi e porte durante i matrimoni e le celebrazioni dei templi indù. Inoltre motivi a forma di mango sono ampiamente utilizzati in diversi stili indiani di tessitura.
Infine il mango è il frutto nazionale dell’India, del Pakistan e delle Filippine.
Il mango viene festeggiato in Oriente con festival ed eventi. In India questo frutto ha una sua festa che si svolge in varie zone del Paese.
Ad esempio nella città indiana di Ahmedabad per questa occasione ci sono bancarelle sparse per le strade della città da marzo a giugno di ogni anno, periodo che coincide con la stagione di maturazione del mango. Pare che attualmente in India ci sia ancora la tradizione, diffusa tra gli agricoltori che vogliono suggellare la propria amicizia, di organizzare cerimonie in cui due alberi di mango vengono uniti tra loro.
Esistono diverse varietà e non tutte adattabili a territori diversi da quelli di origine. Alcune tipologie di queste piante rivestono funzioni ornamentali, in particolare quelle con scarsa vigoria vegetale.
Esempi di preparazione del mango in cucina
I frutti di mango sono molti usati in cucina. Di solito quelli maturi hanno una buccia giallo-arancione e sono succosi al momento del consumo. I frutti esportati di solito sono acerbi: la loro buccia è verde e non hanno lo stessa succosità e profumo di quelli freschi (cioè maturi e non esportati). Di seguito qualche esempio di utilizzo culinario.
Il frutto acerbo insieme ad altri ingredienti viene usato nella ricetta del condimento chutney di mango, molto diffuso in India e che può essere messo sulla carne, oppure mangiato a crudo con sale o salsa di soia. Il frutto maturo può essere aggiunto ad alcuni prodotti come il muesli.
Un’altra specialità indiana a base di questo frutto è quello dell’Aamaras. Esistono anche succhi, nettari, sorbetti e gelati al mango. I frutti immaturi specialmente nelle Filippine vengono mangiati con il bagoong, condimento a base di pesce e sale. Con il mango si produce una bibita rinfrescante dal nome “panna” o “panha”.
In molti Paesi si usa mangiare anche i frutti maturi tagliati a strisce sottili, disidratati, ripiegati e tagliati di nuovo. Il frutto acerbo si conserva a temperatura ambiente fino a quando non diviene morbido e poi lo si può consumare al naturale privandolo della buccia e tagliando due grosse fette in corrispondenza del nocciolo.
Tipico è il cosiddetto taglio a “porcospino” (taglio che ricorda gli aculei di questo animale) e che è un altro modo in cui viene consumato il mango maturo.
È consigliato mangiare questi frutti considerando le loro molteplici proprietà benefiche.
Giulia Cesarini Argiroffo
Fonti immagini:
https://www.focus.it/cultura/curiosita/mango-festival-17072013
https://www.indianholiday.com/
Link d’approfondimento:
http://www.cure-naturali.it/mango/3446