È il 2000 quando la pellicola Ti presento i miei esce al cinema. Scritto nel 1992 da Greg Glienna, il film è diretto da Jay Roach. Ti presento i miei sarebbe dovuto uscire nel 1995, e già all’epoca aveva calamitato l’interesse di molti attori importanti.
Il cast sarà composto da Robert De Niro, un acerbo Ben Stiller, Blythe Danner, Teri Polo e Owen Wilson. Il film avrà due sequel: Mi presenti i tuoi? (2004) e Vi presento i nostri (2010) che vedranno aggiungersi Barbra Streisand e Dustin Hoffman.
Ti presento i miei: disagi spassosi in famiglia
Poco prima di Ti presento i miei, nel 1991, uscì Il padre della sposa, con Steve Martin, film esilarante sulle dinamiche padre – figlia e sul matrimonio. Le dinamiche familiari sono sempre risultati interessanti poiché realistiche e spesso divertenti. Sulla stessa scia, Ti presento i miei tratta della gelosia paterna che fuoriesce quando una non più piccola figlia decide di indossare l’abito bianco.
Quando uscì Ti presento i miei, era chiaro che di lì a poco il successo del film avrebbe trasformato l’unica pellicola in una trilogia. La trama è semplice e lineare: Gaylord Fotter (Ben Stiller) -il cui bizzarro nome è frutto del genio di Jim Carrey -, detto Greg, vorrebbe chiedere alla sua amata Pam Byrnes (Teri Polo) di sposarlo. Per farlo però deve giungere a Long Island e chiedere il permesso al rigido papà Jack (Robert De Niro). Il loro incontro è spassoso, e turbato dalla presenza di Kevin (Owen Wilson), storico ex di Pam molto benvoluto dalla famiglia di lei. Alla fine della pellicola Greg, nonostante le difficoltà, riuscirà ad ottenre l’approvazione di Jack.
In Mi presenti i tuoi? Jack e Dina (Blythe Danner), la mamma di Pam, si recheranno con i ragazzi ed il nipotino Jack Jack a Miami per conoscere i genitori di Greg: Bernard “Bernie” (Dustin Hoffman) e Rosalind “Roz” (Barbra Streisand). Le famiglie non potrebbero essere più diverse, dando ad un’infita sequela di liti e problematiche.
In Vi presento i nostri, ultimo capitolo della trilogia, Pam e Greg avranno due gemelli. I nonni adorano i piccoli e sono onnipresenti nella loro vita, ma tale presenza darà luogo a nuovi comici dissapori tra Jack e Greg, risolti ancora una volta con la reciproca accettazione e il consolidarsi di un ormai reciproco affetto.
I rapporti tra i personaggi della trilogia
Riguardo i personaggi, la famiglia Fotter sembra non aver mai dimenticato Woodstock: Bernie pratica la capoeira e Roz è una sessuologa molto disinvolta sui problemi sessuali del figlio. La famiglia Byrnes è, invece, la diretta discendente del perbenismo americano: Jack è un ex agente della CIA, Dina una casalinga, e le coccole tra familiari sono sempre rare. La famiglia Fotter ha un piccolo cagnolino di nome Mosè, la famiglia Byrnes un bellissimo gatto di nome Sfigatto. E ancora, mentre Bernie e Roz hanno una collezione dei premi di consolazione di Greg, Jack punta sempre al meglio per i suoi figli, senza accettare alcun secondo posto.
Ma è proprio grazie a queste incredibili differenze che i Fotter e i Byrnes si ameranno sempre di più. Grazie ai Fotter infatti Jack imparerà ad essere meno freddo, meno serioso e a lasciarsi andare con la moglie e Dina a prendere di più l’iniziativa. Il rapporto che subisce la maggiore evoluzione è però quello tra Jack e Greg.
Nel primo film, Greg è l’esatto opposto non solo di Kevin ma anche del ragazzo ideale voluto da Jack per la sua adorata Pandorina. Greg non è ricco di famiglia, non è repubblicano, non è un amante dei gatti. Jack non ritiene all’altezza il “semplice” infermiere Greg, sottovaluta il suo lavoro, il suo essere e lo ritiene un bugiardo patologico. La paranoia di papà Byrnes sfocerà in un test della verità al malcapitato Greg. Il poveraccio farà di tutto per farsi apprezzare dall’ex agente, fallendo sempre comicamente. Addirittura nel secondo film, Jack è convinto che Greg abbia avuto un figlio da un’altra donna.
Insomma, Jack ci metterà un bel po’ per eliminare i suoi dubbi. Quando Pam minaccerà di chiudere i rapporti con la sua famiglia, profondamente delusa dal comportamento inquisitorio del papà, Jack cambierà atteggiamento. Si sforzerà, per amore della figlia, e infine accetterà Greg nel “cerchio della fiducia”.
Il successo della trilogia non è soltanto merito della sceneggiatura, ma anche dell’ottimo cast e della sua capacità di lasciare il segno. Perché far commuovere è facile, far ridere molto di meno.
Aurora Scarnera