The Lancet, la prestigiosa rivista che aveva già posto il tabacco al nono posto tra le droghe più pericolose, rincara la dose e rilancia la proposta dell’OMS: un mondo senza fumatori di tabacco nel 2040.
Tabacco: impossibile da estirpare?
Una sfida sicuramente ardua da realizzare, visto il numero dei fumatori (circa 1 miliardo di persone) nel mondo.
Il bilancio al momento è infatti favorevole alle lobby del tabacco, le quali, pur vigendo da 10 anni il trattato internazionale per la tutela della salute pubblica sottoscritto da 175 paesi nel mondo per contrastare il fenomeno del fumo, continuano ad avere numerosi clienti, in quanto l’industria del tabacco non perde di vista nemmeno per un secondo il suo obiettivo: indurre quante più persone possibili a fare uso del suo prodotto
Tabacco: un problema sociale
Secondo le statistiche la percentuale di fumatori è presente in paesi con reddito medio-basso, in quanto lì le norme vigenti sono meno rigide e più permissive, come ad esempio in Cina, la quale possiede un fumatore su tre e non ha fatto molto per contrastare la diffusione del tabagismo, ma potrebbe presto trovarsi costretta ad affrontare di petto il problema così come ha dovuto cominciare a fare per l’inquinamento dell’aria.
Secondo l’OMS nel mondo muore una persona ogni 6 secondi per cause legate al tabacco e i paesi che hanno aderito all’obiettivo di ridurre il consumo di questa sostanza del 30% entro il 2025 rispetto al 2010 pare stiano fallendo miseramente, come del resto successe con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento.
I paesi dell’Africa e del Mediterraneo sono infatti il principale ostacolo alla realizzazione di questo obiettivo. Secondo le statistiche di Lancet tra 10 anni i fumatori, lungi dall’essere il 30% in meno saranno probabilmente il 10% in più, raggiungendo la cifra di 1 miliardo e 100 milioni.
La campagna portata avanti dalla rivista scientifica per contrastare questo fenomeno nocivo parte in contemporanea con la 16° Conferenza mondiale su tabacco o salute, che si svolgerà dal 17 al 21 marzo ad Abu Dhabi. Un’ottima occasione per cominciare a discutere di come fare in modo che nel giro di una generazione il fumo possa diventare una cosa del passato.
Christian Nardelli