Chi almeno una volta non si è chiesto il significato del termine Mugiwara? E perché la Star Comics lo traduce in un modo mentre tutto il resto del mondo in un altro? Queste sono due domande molto interessanti a cui si proverà a dare una risposta.
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Breve introduzione alla lingua giapponese
La lingua giapponese fa uso di bene tre tipi di caratteri: il katakana, l’hiragana e i kanji. I primi due sono sillabatici, mentre i kanji sono logo-grammatici.
I katakana di solito sono usati per indicare parole di origine non giapponese, nomi scientifici di piante e animali, trascrizione di suoni o per dare particolare enfasi ad alcuni termini. Nel caso del manga One Piece, sono adoperati per identificare i nomi propri dei personaggi.
I kanji invece rappresentano la parte più complessa e numerosa del sistema linguistico giapponese in quanto ne sono circa 1.500 solo di uso comune.
In realtà esiste anche un quarto tipo di scrittura giapponese ossia il Romaji, ossia la trascrizione in caratteri latini dei tre caratteri sopra citati.
Mugiwara (麦わら)
Mugiwara (麦わら = kanji + hiragana) in realtà non significa “cappello di paglia” ma bensì “paglia di orzo o grano”. Il termine “cappello di paglia” si scrive “mugiwara boshi”, termine usato anche da Luffy in diverse occasioni. Quindi, “mugiwara no Rufi” (traslitterazione) significa “Luffy della paglia”, mentre “mugiwara no ichimi” (sempre traslitterazione) vuol dire “ciurma della paglia”. Tuttavia, l’adattamento “cappello di paglia”, tra l’altro accettato pure da Oda (tant’è che scrivono “Strawhat Crew” all’interno del volume nipponico), è comunque corretto, perché è implicito che se si associa “mugiwara” a qualcuno che indossa un cappello di paglia ci si riferisca proprio al cappello.
Monkey D Luffy (モンキー・D・ルフィ)
“Monkey” sembra essere un chiaro riferimento al personaggio di Sun Wokong (Son Goku in giapponese), ossia un leggendario re scimmiesco, un po’ guerriero un po’ poeta, dal carattere irruento ed esuberante. Si tratta di un non-eroe, a tratti infantile, spesso accompagnato da altri personaggi nelle sue imprese. Vi ricorda qualcuno? Oda non ha mai nascosto la sua grande ammirazione per Dragon Ball e Toriyama ma in realtà non ha mai confermato ne smentito questo rifacimento nel nome del suo protagonista.
La “D” è ancora un mistero. Attualmente le famiglie “D”sono queste: Monkey, Gol, Portgas, Hugwor, Trafalgar e Marshall. Cosa hanno in comune queste sei famiglie?Ad ogni modo la “volontà della D” si traduce in “D no ishi” e i-shi così sillabata riporta i significati di “idea, cuore, simpatia, cura” e “intenzione, piano, risoluzione, aspirazione, movente, speranza” quindi tutto ciò riporta verso una chiave di lettura che ci pone di fronte ad un concetto di obiettivo, missione, fine ultimo.
Cosa significa infine Luffy?
“Luffy”: Oda sugli avvisi di taglia ha scelto di scrivere Luffy e non Rufy ma per le regole grammaticali giapponesi Luffy si pronuncia proprio Rufy. Quindi anche scrivere Rufy non è scorretto in quanto si rifà alla pronuncia asiatica, un facile esempio è il nome inglese “Bartholomew” che in italiano può essere scritto per comodità “Bartolomiù”, esteticamente di dubbio gusto ma foneticamente corretto.
Luffy in senso letterale non significa nulla ma il verbo “To luff” significa orzare ossia identifica una manovra che consiste nel ruotare volontariamente l’asse longitudinale dell’imbarcazione da poppa a prua, avvicinando la prua alla direzione da cui spira il vento. Oda ha affermato che non sapesse di questo termine quando scelse il nome per il suo protagonista ma alla scoperta di ciò fu maggiormente motivato verso tale nome.
Vincenzo Marino