Il fenomeno Cosplay è ormai in rapida ascesa, soprattutto nell’ambito delle fiere fumettistiche. Al Napoli Comicon 2019 hanno, infatti, preso parte centinaia di cosplayers tra cui la talentuosa WonderLili che abbiamo intervistato.
Prima dell’intervista è però necessario introdurre al meglio la storia del Cosplay spiegandone gli sviluppi nel corso del tempo.
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Le origini del Cosplay
Il fenomeno ebbe inizio negli anni ’30 con Forrest J. Ackerman e Myrtle R. Douglas, meglio nota come Morojo. La coppia era estremamente appassionata del mondo sci-fi e curava diverse riviste che lo riguardavano. Ackerman inoltre era stato l’agente al famoso scrittore di fantascienza Isaac Asimov.
Durante la prima fiera fumettistica, svoltasi a New York il 2 Luglio 1939 con il nome di Worldcon, la coppia sfoggiò due vestiti cuciti a mano ispirati a personaggi “Vita Futura” (uno dei primi film sci-fi).
L’esplosione del Cosplay tra anni ’80 e ’90
Il termine Cosplay viene coniato negli anni ’80 da Nobuyuki Takahashi, inviato della rivista My anime al Worldcon, per indicare la pratica di indossare i panni di un personaggio immaginario e interpretarlo.
In Giappone il Cosplay e si diffonde a macchia d’olio con il boom della serie Gundam, attirando, nell’agosto del 1980, l’attenzione della stampa. Vengono, infatti, pubblicati vari articoli sull’argomento corredati da fotografie di cosplayers che danzano nei panni dei personaggi dell’opera di Yoshiyuki Tomino.
Altra storica svolta nel mondo Cosplay si verifica nel 1995 quando alcuni ragazzi iniziano a girare per le strade di Tokyo indossando i costumi dei personaggi principali della famosa serie Neon Genesis Evangelion.
In Italia il fenomeno cosplay arriva nel 1997 al Lucca Comics, forse la più famosa fiera italiana di fumetti. Negli anni seguenti si diffonde poi in altre fiere italiane come il Romics, il Cartoomics e il Comicon.
L’intervista a WonderLili
WonderLili, quest’anno hai partecipato al Napoli Comicon indossando i panni di Levi. Com’è nata la tua passione per il cosplay?
Ricordo di essere andata parecchi anni fa ad una fiera molto piccola a Milano che credo adesso non esista nemmeno più, indossando l’abito di Arwen de Il Signore degli Anelli seguendo il consiglio di una conoscente. Solo dal 2015 però sono effettivamente entrata in contatto con questo mondo e ho compreso veramente il senso del cosplay e cosa significasse interpretare un personaggio e crearne il costume.
Una mia amica mi ha portato a Cartoomics e mi ha detto di “indossare gli abiti di un personaggio che mi piacesse”; scelsi Peggy Carter da Captain America e ovviamente il risultato fu assai deludente. Conservo però un ricordo bellissimo di quella giornata: vedevo i personaggi della mia infanzia (e non) prendere vita e osservavo la cura e la passione che queste persone avevano messo nel creare i loro costumi e nel portarli in fiera; ero davvero felicissima, vedevo sorrisi ovunque e questo mi faceva stare bene.
Da lì ho deciso che anche io mi sarei migliorata sempre di più per poter regalare la stesse emozioni a chi il cosplay non lo fa o non lo conosce, perché non c’è nulla di più bello che regalare un pizzico di felicità alle persone.
Qual è il tuo cosplay preferito?
Oddio, è difficile rispondere a questa domanda. Per un motivo o per l’altro amo tutti i miei cosplay e tutti mi regalano grandi soddisfazioni. Però credo di avere una piccola preferenza per Undertaker da Black Butler e Levi Ackerman da Attack on Titan. Mi diverto tantissimo a portarli in fiera, nonostante siano assai scomodi da indossare. Di certo anche Lady Oscar ha uno posto speciale nel mio cuore poiché è l’unico per cui vedi i genitori “emozionarsi” più dei figli. E vedere persone dai 40 anni in su contente di osservare un personaggio della loro gioventù è davvero una bella esperienza.
Qual è il cosplay più complesso che hai realizzato finora?
Credo Levi. Non è stata tanto la parte sartoriale il problema, dato che non me ne sono occupata io, eccetto il cravattino, di cui vado molto fiera (Purtroppo non so ancora cucire ad un livello abbastanza buono da fare da me un cosplay interamente, però in futuro conto di riuscire a fare anche quello) quanto la manovra 3D. Si è trattato di un lavoro lungo e per niente facile che mi ha messo più volte in crisi. Alcune cose credo che le modificherò ancora prima dell’uscita ufficiale, però vederla finita è davvero una grande soddisfazione
In futuro quali cosplay hai in cantiere?
Troppi… A parte gli scherzi, ho una lista con tutti i personaggi che mi piacerebbe portare e mano a mano la aggiorno in base a nuove entrate o progressi. Sicuramente per quest’estate sarà finito Hakuryuu Ren da Magi, una serie che ho amato particolarmente, sebbene il mio obiettivo sia di portare un giorno la sua versione djinn di Zagan completamente fatta da me. È davvero spettacolare.
L’anno prossimo sarà forse l’anno buono per portare Envy da Fullmetal Alchemist che è stato rimandato da molto tempo e non mi dispiacerebbe optare per un personaggio dai videogiochi come Kitana da Mortal Kombat X. Il suo outfit è stupendo. L’unico personaggio che di sicuro un giorno porterò, anche se non so in quale anno, è Fay D. Fluorite da Tsubasa Reservoir Chronicle. È il mio personaggio preferito ed è molto complicato a livello sartoriale, è uno di quelli che vorrei riuscire a fare da me da capo a piedi… magari un giorno, chissà..
Come hai conosciuto il gruppo cosplay di Shingeki no kyojin (L’attacco dei giganti)?
Sul gruppo del Comicon cercavano personaggi di Shingeki no kyojin con cui fare un gruppo/raduno durante la fiera. Io avevo già intenzione di portare Levi, quindi ho risposto al post dicendo che mi avrebbe fatto piacere unirmi e così abbiamo iniziato a parlarci.
Sono sincera, all’inizio ero un po’ scettica perché i gruppi a cui ho preso parte in passato nel giro di poche ore si sono disfatti e, per quanto riguarda i membri, ognuno se n’è andato per la sua strada. In questo caso mi sono ricreduta: è stata una bellissima esperienza che mi ha permesso di conoscere delle persone stupende! Quando ho dovuto portare Levi in solitaria ne ho sentito parecchio la mancanza.
Attack On Titan Cosplay Group
Una piccola parentesi va dedicata al gruppo cosplay di Shigeki no kyojin, alla cui fondatrice Rita/Mikasa Ackerman abbiamo chiesto qualche informazione:
L’idea alla base del gruppo era quella di conoscere gente con cui condividere l’amore per questo manga/anime. Quella di creare un gruppo sembrava un’utopia, giacché credevo che l’onda dei cosplayers di Shingeki fosse passata. Quando chiesi in giro se qualcuno avesse voglia di unirsi a questo gruppo, quindi, non nutrivo chissà quante speranze. All’inizio eravamo in tre, ma al Comicon eravamo circa una trentina. Ci siamo divertiti tantissimo, è stata un’esperienza sensazionale e abbiamo trascorso una giornata meravigliosa: la gente ha interagito con noi, cantando e ballando anche. Qualcuno suonava l’opening di Shingeki col flauto per tutta la fiera, qualcuno gridava “SASAGEYO!” e altri ci seguivano anche se non erano in Cosplay. Da questa stupida iniziativa sono nate amicizie stupende, al punto tale da vederci spesso nei weekend. Ci sentiamo tutti i giorni, e sono felicissima di essere considerata la “founder” di un gruppo così meraviglioso.
Vincenzo Marino