Nei primi decenni del Novecento furono molti i professionisti che contribuirono a ingrandire le città europee e americane portando avanti due filosofie: architettura organica e razionale.
Grande fautore dell’architettura organica fu Frank Lloyd Wright. In questo periodo la sua ambizione è quella di mettere in dialogo uomo e natura, non solo, ma anche rifondare i valori originari dei coloni americani in rapporto allo spazio.
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Frank Lloyd Wright e la sua formazione
Frank Lloyd Wright nasce a Richland Center, nel Midwest degli Stati Uniti.
La sua educazione fu modesta, venne però influenzato da grandi letterati come Thoreau e Emerson.
I valori che daranno il via al suo lavoro e lo accompagneranno durante la sua carriera sono: fiducia in sé stesso, apertura al nuovo e individualismo.
All’età di venti anni lascia il Wisconsin per andare a Chicago, diviene assistente di Sullivan e Adler.
La sua passione, da bambino, per le costruzioni in blocchi di legno, la sua curiosità verso i modi costruttivi tradizionali delle grandi case americane in legno, l’interesse per architettura e cultura figurativa giapponese e un gran maestro come Sullivan lo portarono verso la concezione delle sue opere architettoniche.
Introduzione all’architettura organica
Wright, attraverso i suoi studi e le sue ricerche, voleva approdare ad un’architettura in cui le parti dell’edificio si integrano come in un organismo e i concetti di forma e funzione si fondono.
Tutte queste idee ricondussero ad un unico concetto che prende il nome di architettura organica.
Esempi di questo tipo di architetture si trovano nelle Prairie Houses (Case della prateria).
Esse sono basse e sviluppate in orizzontale, adagiate sul terreno tendono a confondersi con lo skyline della prateria; gli spazi interni sono collegati e lo spazio dominante, centrale è il camino. Lo spazio esterno era costituito da terrazze, verande e tetto aggettanti.
Il nuovo modello di casa è protesa verso l’esterno, verso l’ambiente che la circonda ovvero la natura.
I primi edifici
Il suo primo edificio, la Robie House, costruita a Chicago nel 1909 e progettata nel 1906, è caratterizzata da lunghi muri quasi ciechi di mattoni rossi e dai tetti aggettanti.
Negli stessi anni finirono la costruzione di altri edifici con alcune innovazioni come gli Uffici Larkin e lo Unity Temple.
Lo Unity Temple,primo edificio in calcestruzzo armato, venne costruito a nord-ovest di Chicago dove Wright stabilisce, tra il 1889 e il 1909, la propria casa.
Entrambi gli edifici mostrano una massa esterna plasticamente imponente e pressoché priva di finestre, essi erano impreziositi solo da ricche decorazioni.
Al loro interno racchiudono uno spazio monumentale illuminato dall’alto, sul quale si aprono ballatoi e gallerie.
Fino agli anni ’10 realizzò una moltitudine di progetti e realizzazioni: tra queste alcune sue monografie che raggiunsero l’Europa.
Dall’America viaggia verso l’Europa per poi ritornare in America ma questa volta nel Wisconsin in cui edifica una casa-studio che chiama Taliesin (fronte splendente) ed è da lì che continua le sue sperimentazioni.
Nuove sperimentazioni nell’architettura organica di Wright
A Taliesin, Wright porta avanti nuove sperimentazioni in architettura, come i Midway Gardens di Chicagoe l’Imperial Hotel, un albergo commissionato dalla famiglia imperiale per gli ospiti occidentali.
Quest’ultimo ha un aspetto monumentale, arricchito dalla vistosa decorazione. La struttura esterna richiama l’architettura militare giapponese, dall’altra parte gli interni accennano a dei colori precolombiani. La complessità spaziale e lo stretto rapporto con il paesaggio sono elementi fondamentali nello sviluppo dell’edificio.
Negli anni ’30 continua con le sue sperimentazioni dedicandosi soprattutto ad una profonda riflessione intorno alle forme di vita comunitaria e ai temi urbani e dalla progettazione di un edificio. Queste riflessioni lo porteranno ad immergersi nel lavoro di un modello di una città che si trova all’interno di un territorio agricolo. L’unità fondamentale di questo progetto, dal punto di vista dell’architettura, si basa su un nuovo tipo di casa unifamiliare.
La Casa sulla cascata e gli uffici della fabbrica Wax e Racine
Nel ’36 furono due i progetti che lo portarono alla fama: la Casa sulla cascata e gli uffici della fabbrica Wax e Racine.
La Casa sulla cascata fu costruita per Edgar Kauffman.
L’architetto per la realizzazione dei solai utilizza calcestruzzo, questi protendono verso la cascata e sono sostenuti da rustiche murature in pietra. L’alto camino è il fulcro centrale, gli altri ambienti intessono un rapporto diretto con la natura dei materiali. Gli uffici sono isolati da pareti chiuse, ricurve, in mattoni rossi. Al posto delle finestre vi sono dei tubi vetrati che corrono lungo le murature che lasciano entrare una luce morbida all’interno. Lo spazio centrale è reso suggestivo dalle esili colonnine a fungo che sorreggono la copertura fatta di membrana di tubi incrociati in vetro pyrex.
Più tardi Wright volle aggiungere all’edificio anche una torre vetrata, difatti i laboratori furono spostati proprio in questo edificio.
Museo Guggheneim
A partire dal 1943, fino alla sua morte, una nuova commissione porterà l’architetto ad allontanarsi dai suoi ideali anti-urbani.
Fu incaricato di costruire a Manhattan il Museo Guggheneim che accoglie al suo interno una raccolta d’arte moderna della famiglia Guggheneim. Dall’ingresso dell’edificio il visitatore sarà trasportato all’interno di un percorso che con l’ascensore lo porterà all’ultimo piano per condurlo infine al piano terra attraverso una rampa elocoidale da dove può osservare i quadri della collezione.
Frank Lloyd Wright, attraverso le sue opere architettoniche, mostra come è possibile collegare spazio e natura attraverso materiali di utilizzo, sebbene la sua opera migliore possiamo coglierla soprattutto ne la Casa della cascata.
Ilaria Martorelli
Fonti: Carlo Bertelli, La storia dell’arte vol. 3a, Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori, 2012
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