Hot Blade: la trama
Hot blade, nuova web serie rilasciata su YouTube, sta spopolando sulle piattaforme on-line e sui social network. Facendo il verso a The Punisher, noto anti-eroe di casa Marvel, che si muove in una torbida New York City, Hot Blade ha per protagonista una ragazza armata di katana che sgomina le bande criminali che infestano una Avellino dai tratti fumettistici. Si tratta di “un Charles Bronson femminile armato di katana, ma senza baffi e con più curve della costiera amalfitana” come affermato durante la serie.
La storia inizia tra i boschi del monte Partenio, dove padre Anthemis rinviene una cesta all’interno della quale dorme una neonata. La piccola, chiamata
Anna, cresce tra le mura del santuario di Montevergine, accudita dai monaci e addestrata alle arti del combattimento dal suo padre putativo. 24 anni dopo è ormai pronta per indossare i panni della “Hot Blade”, il braccio armato dell’Ordine del Lupo dando inizio a una doppia vita.
Hot Blade: il cast
Protagonisti della serie Anna Montella (Hot Blade), Alfonso Perugini (don Vito Coppola), Massimo Borriello (Zuppa), Maurizio Picariello (Anthemis), Luigi Borriello (commissario Crayola), nonché regista della serie, e la piccola Daria Ciccarone (nel ruolo di Anna da bambina).
Intervista ad Anna Montella
Incuriositi e affascinati dall’originalità della serie abbiamo quindi posto alcune domande alla sua protagonista, Anna Montella. Ecco cosa ci ha raccontato:
- Cos’è Hot Blade? Come nasce questa web serie?
Questa web serie nasce dall’esperienza mia e di Luigi. Ci siamo conosciuti quattro anni fa e l’anno scorso abbiamo iniziato a fare foto per far crescere il mio profilo Instagram. Abbiamo fatto degli shooting con vari temi e lui, da sempre appassionato di fumetti, di comics e roba varia, decise di realizzarne alcuni dal taglio giapponese con la katana da guerriera. Il risultato di queste foto non gli piacque molto perché le scattammo in studio col limbo bianco, così li adattò ad una locandina da cinecomic. Tale foto, una volta pubblicata sul mio profilo, fece scalpore poiché la gente iniziò a porsi domande: “Che cosa state facendo? State girando qualcosa? È un film? E’ una serie TV?”.
Da lì è nata l’idea di fare dei mini trailer che sarebbero stati poi condivisi sia sulla mia pagina che sulla sua. Il progetto iniziale consisteva in questo. Girammo poi il primo trailer dove io indosso il costume di Hot Blade, sempre per gioco. In seguito subentrò il cugino di Luigi, Alfonso Perugini, e da lì si presentarono nel bar dove lavoravo con un copione in mano. “Anna, la settimana prossima giriamo” mi dissero rendendomi molto contenta.
- Perché ambientare la serie ad Avellino?
Per promuovere la conoscenza del territorio. Luigi è nato e cresciuto ad Avellino anche se ha fatto esperienze a Milano e all’estero. Il nostro territorio è molto bello e valorizzarlo è stato importante per noi.
- Come è stato affrontare questa nuova avventura? Le tue considerazioni su questo progetto.
È stato un bel progetto, non me l’aspettavo. Abbiamo tirato in ballo anche vari temi sociali, dalla droga, alla prostituzione, alla violenza sulle donne, temi molto delicati e difficili. Siamo anche contenti di essere riusciti a fare dell’umorismo dark senza uscire fuori traccia.
- Hot Blade è in rete da più di quattro settimane. Siete soddisfatti del lavoro svolto sino adesso? Ci saranno altri episodi in futuro?
Sono abbastanza soddisfatta. Sul mio profilo personale, la gente mi contatta e dice che il prodotto è piaciuto anche se si lamentano della breve durata degli episodi. Per le puntate finiamo con la prima stagione e si sta gettando l’idea di una seconda, però non c’è ancora nulla di concreto.
- Oggi è il periodo dei cinecomics. Possiamo dire che Avellino ha trovato la sua eroina o vigilante?
Io penso che potete dire che l’Italia ha trovato la sua eroina/vigilante dato che in Italia non è mai stata raffigurata nessuna super-eroina.
- Dopo questa esperienza, la gente di Avellino ti guarda con occhi differenti rispetto a prima? Ti guarda più come Anna Montella o come Hot Blade?
Guarda, mi capita che per strada mi chiamano: “Uè Hot Blade!”. Sono rimasta molto contenta e stupita perché anche alle ragazze è piaciuto molto questo prodotto e non me l’aspettavo. Hot Blade è un giustiziere ma non perde il suo fascino femminile e questo è piaciuto molto alle donne.
Marco Parisi