1715 – Caraibi, l’età dei Pirati
Il periodo tra ‘600 e 1720 può definirsi come l’età dei pirati. L’età d’oro della pirateria corrispode agli anni in cui navi cariche di ogni genere di prodotto solcavano l’Atlantico per arricchire i paesi europei. Nell’immaginario collettivo i pirati sono associati soprattutto al Mar dei Caraibi, da dove partivano molte rotte commerciali e dove si trovavano diverse basi. Si tratta di un centinaio di anni fatto di esplorazioni e di espansione dei confini del mondo conosciuto. In questo stesso periodo scienziati come Copernico, Keplero, Galilei e Newton posero le basi del metodo scientifico e dell’astronomia, dando vita alla cosiddetta rivoluzione scientifica.
L’Avana: la base infestata dai Pirati
L’Avana, insediamento degli Spagnoli a Cuba sin dall’inizio del XVI secolo, fu quasi da subito preda delle incursioni piratesche. Città che si trovava in una posizione favorevole per gli scambi commerciali, fu addirittura messa a fuoco nel 1555 dal corsaro francese Jacques de Sores. Migliaia di navi spagnole facevano scalo a L’Avana, dove venivano scambiati metalli e pietre preziose, oltre a beni di ogni genere. L’abbondante legname che si poteva ricavare dall’isola consentì a L’Avana di espandersi facilmente, diventando la terza città più popolosa delle Americhe, dopo Lima e Città del Messico, a metà XVII secolo.
Pirati immaginari: da Edward Teach a Capitan Barbossa
Le scorribande dei pirati nel colonialismo dell’America suscitarono moltissimi racconti che stuzzicarono soprattutto l’immaginario degli scrittori. Quelli più importanti furono Stevenson ed Emilio Salgari, il primo con l’isola del tesoro con protagonista Long Jones Silver, ed il secondo col corsaro nero e Sandokan. Chi non ricorda poi Capitan Giacomo Uncino della saga di Peter Pan di Sir James Mattheu Barrie, visto come un rude pirata con un uncino al posto della mano destra, probabilmente ispirato a James Fry, figlio illegittimo del re Giorgio IV d’Inghilterra.
Oggi è soprattutto la cinematografia a fare la parte del leone, il primo film fu realizzato nel 1920, ovvero la prima produzione cinematografica del libro di Salgari “il corsaro nero” sino ad arrivare alla saga Disney “Pirati dei Caraibi” con ben cinque film (il sesto in produzione).
[ Clicca qui per continuare a leggere ]
[ Se ti interessa in particolare la saga dei Pirati dei Caraibi, clicca qui per approfondire ]
La leggenda dell’Olandese volante
Se le storie sulle case infestate dai fantasmi popolano tutto il mondo non stupisce che leggende simili abbiano coinvolto anche navi e vascelli. Le navi fantasma sono infatti parte del patrimonio folkloristico dei marinai alla pari di sirene e mostri marini da tempo immemore.
L’Olandese Volante è divenuto col tempo l’icona di tutte queste narrazioni comparendo per la prima volta in testi scritti nel diciannovesimo secolo. La sua storia non era molto diversa da quella di altre navi e la popolarità di questo vascello va rintracciata nella fantasia degli scrittori che hanno saputo arricchirla trasformandola in un mito. Secondo alcune versioni l’Olandese Volante e il suo capitano, chiamato Van der Decken, avrebbero affrontato l’oceano per oltrepassare il Capo di Buona Speranza. Il viaggio, che aveva scopi mercantili, non andò però a buon fine e Van der Decken fu maledetto per aver imprecato contro Dio.
Lo scrittore Brian Jacques realizza una descrizione affascinante dell’Olandese Volante e del suo capitano in uno dei suoi romanzi. Nel momento cruciale della trama Jacques così scrive:
«Non un’anima a bordo credeva che l’olandese avrebbe potuto mettere il vascello in condizione di navigare tutto da solo. Ma Vanderdecken ci riuscì. Per tutta una notte e per metà del giorno seguente lo si sentì battere colpi, spostare oggetti, arrampicarsi sugli alberi della nave, trascinare vele […]. Infine fu tanto folle da tranciare di netto le ancore di sicurezza a prua e poppa, per poi precipitarsi alla ruota del timone e legarvisi saldamente. […] Dopo una settimana il cibo e l’acqua finirono. […] Vanderdecken, ormai completamente fuori di sé, sbraitava e imprecava strappandosi i capelli e agitando il pugno esangue contro il mare e contro il cielo. Altre volte scoppiava invece in una risata, oppure, in preda al delirio, in un pianto incontenibile […] quando si fu liberato […] puntò con violenza la spada al cielo, quasi volesse trafiggerlo, e iniziò a maledire il maltempo, la sconfitta, Dio stesso!»
[ Clicca qui per continuare a leggere ]
Il commercio triangolare e la tratta degli schiavi
Il cosiddetto “commercio triangolare” era il sistema commerciale che coinvolgeva tre continenti, Europa, Africa e America, tra il XVI e il XVIII secolo.
L’Europa vendeva armi, tessuti e manufatti negli stati africani in cambio di schiavi, gli schiavi venivano trasportati in America per lavorare nelle piantagioni, dalle quali ricavavano metalli preziosi, caffè, zucchero, cotone, tabacco e cacao. Questo sistema permise agli Europei di ricavare enormi profitti dalla tratta degli schiavi africani e dallo sfruttamento delle risorse americane.
Gli Europei non catturavano materialmente le persone schiavizzate, queste potevano essere vittime di razziatori africani o Arabi o potevano essere finiti in schiavitù per condanne o debiti. Dalle zone interne i prigionieri erano condotti alle aree costiere, dove poi venivano scambiate per i tessuti e manufatti. La zona del Golfo di Guinea venne ribattezzato “Golfo degli Schiavi” proprio per la grande quantità di schiavi che vi ci si poteva trovare.
[ Clicca qui per continuare a leggere ]
Le due rivoluzioni inglesi
L’Inghilterra stabilì in questo periodo il dominio incontrastato sui mari. La flotta inglese divenne leggendaria soprattutto dopo aver sconfitto la cosiddetta Invincibile Armata spagnola. Il controllo dell’Atlantico, unito alle colonie stabilite in Nord America, contribuirono a mettere le basi del sistema capitalista in Inghilterra e a preparare il terreno per la Rivoluzione Industriale.
Eppure si tratta di un periodo politicamente turbolento per l’Inghiterra, che visse addirittura due rivoluzioni:
1) la prima, una vera e propria guerra civile,tra Parlamento e Re, portò addirittura ad un periodo repubblicano, dopo la decapitazione del re, con la dittatura di Cromwell;
2) la seconda, la cosiddetta “Gloriosa Rivoluzione”, stabilì una volta e per tutte la presenza di un sistema costituzionale in Inghilterra, confermando e rafforzando i principi della Magna Charta.
[Clicca qui per approfondire la Guerra civile inglese]
[Clicca qui per approfondire la Gloriosa Rivoluzione]
Galileo Galilei e la nascita del metodo scientifico
Si usa l’espressione “Rivoluzione Scientifica” per indicare il grande cambiamento nel pensiero scientifico che si ebbe nel corso del Seicento.
Grazie a scienziati come Galileo Galilei, Copernico, Keplero e Newton cambiò totalmente il modo di pensare e fare e scienza, fino ad allora ancora strettamente legato ad Aristotele. In questo periodo fu elaborato il metodo scientifico, ancora oggi alla base della scienza occidentale, incentrato sull’osservazione dei fenomeni.
Articoli correlati: [Clicca qui per approfondire la Rivoluzione Scientifica]
Il teatro di Shakespeare
William Shakespeare è considerato tra i più grandi scrittori dell’umanità. Opere teatrali come Amleto e Romeo e Giulietta hanno una fama pari a nessun’altra. La letteratura e il teatro inglesi del periodo hanno risentito fortemente della sua influenza.
[Clicca qui per approfondire il Teatro di Shakespeare]
[Clicca qui, invece, per leggere articoli sulla letteratura europea barocca]
L’Arte ai tempi di Caravaggio
L’Arte tra fine Cinquecento e inizio Settecento è stata definita “barocca”, un termine che doveva indicare una sorta di irregolarità, esuberanza, sregolatezza dell’arte del periodo in contrapposizione all’armonia dell’arte rinascimentale (di Leonardo, Raffaello, Michelangelo…). Si tratta di semplificazioni, ma il termine di arte barocca continua ad essere utilizzato per identificare gli artisti di questo periodo, tra cui spicca Caravaggio.
Articoli correlati: [ I nostri articoli sull’Arte barocca]