27 a.C. – Antica Roma
La città di Roma, secondo la datazione varroniana, fu fondata il 21 aprile 753 a.C. Al re eponimo Romolo seguirono altri sei re, di cui gli ultimi tre avevano origine etrusca. Lucio Giunio Bruto, nel 509 a.C., cacciò da Roma l’ultimo re Tarquinio il Superbo e fondò la Repubblica. Questa, dopo aver conquistato il Mediterraneo intero, cadde nel dramma delle guerre civili, a cui Augusto pose fine nel 27 a.C. con l’instaurazione del Principato. L’Impero Romano dominerà sul mondo conosciuto fino al 476 d.C., quando l’ultimo imperatore Romolo Augustolo sarà deposto da Odoacre.
Roma caput mundi
Roma: l’unica città della storia ad essere stata per così tanto tempo il centro del mondo. Roma è stata più di una città, è stata il simbolo di un’intera età, dove tutte le culture antiche mediterranee trovavano la loro sintesi. Per lungo tempo una città dalle dimensioni enormi e dalla popolazione vastissima, rispetto alle altre grandi città antiche, Roma continua ad essere la meta di viaggio di milioni di turisti per il fascino che emana.
Il Senato e la Repubblica Romana
Il Senato è l’istituzione simbolo del periodo repubblicano dell’Antica Roma: è il centro di potere dove si riuniscono gli anziani, ossia i saggi, quindi i potenti, di Roma. Il noto motto SPQR riassume questo concetto: “Il Senato e la Repubblica Romana”. Il Senato romano ha poi ispirato le istituzioni omonime di diversi stati moderni, tra cui Italia e Stati Uniti.
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L’Eneide: le origini mitiche di Roma
L’Eneide è il grande poema epico progettato da Virgilio durante il principato di Ottaviano Augusto, per narrare le origini mitiche di Roma: Romolo e Remo sarebbero infatti i discendenti di un eroe troiano, Enea, giunto nel Lazio dopo esser scappato da Troia. L’Eneide si consacrò subito come la più grande opera epica latina.
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L’Impero romano
L’Impero Romano è stato l’unica formazione politica che ha unificato tutto il bacino del Mediterraneo nella storia dell’umanità. Durato circa cinque secoli, ha segnato profondamente l’evoluzione del mondo occidentale, rimanendo al centro della politica europea per molti secoli dopo la sua caduta. Ancora oggi è oggetto di film, documentari e opere letterarie.
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A scuola di retorica: come si faceva la politica a Roma
Fare politica nella Repubblica romana significava essenzialmente discutere al Senato: così come accadeva nell’Atene di Pericle, al centro della formazione di un politico c’era la retorica, ossia la capacità di parlare in pubblico in maniera persuasiva. Cicerone ne era considerato il massimo maestro.
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Canne: quando Annibale sconfisse Roma
2 agosto 216 a.C. L’esercito cartaginese, guidato da Annibale, aveva già sconfitto i Romani due volte, e rinunciò ad attaccare Roma per dirigersi verso la Puglia. I Romani, però, erano in netta superiorità numerica, circa 85000 uomini, capeggiati dai due consoli Emilio Paolo e Varrone. Annibale, invece, si fidava poco della sua fanteria mercenaria, per cui puntò su strategie di attacco e di difesa, giocando su alcuni errori commessi dalle legioni romane.
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Come si scriveva un libro a Roma?
L’aspetto che doveva assumere un libro a Roma è per noi abbastanza chiaro grazie ai numerosi ritrovamenti di papiri in Egitto e alla scoperta straordinaria di circa mille rotoli appartenuti alla biblioteca della Villa dei Papiri di Ercolano. Tuttavia, se il “risultato” è conosciuto, come si arrivava a quel risultato? Come si scriveva un libro a Roma?
La nascita della commedia degli equivoci
Sapevate che le scene tipiche dei nostri cinepanettoni hanno le loro radici a Roma? Infatti fu Plauto, commediografo romano, a conquistare grande fama grazie alla commedia degli equivoci, basata sugli scambi di persona e su scenette divertenti che non sono poi così lontane dall’attuale commedia italiana!
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Le favole romane: Fedro
Non si scrivevano solo poemi epici o opere di retorica a Roma: con le sue favole, Fedro si propone di rappresentare vizi e virtù umane sotto la maschera degli animali. Il lupo è sempre violento e prepotente, la volpe furba, l’aquila leale e potente. Il cane è tra gli animali che più si avvicinano alla natura umana, con i suoi pregi e i suoi difetti. L’asino è misero e goffo, ma talvolta riesce a ribellarsi. Le rane rappresentano la folla, la gente comune, e sono spesso vittime di soprusi. Le formiche e le api simboleggiano l’operosità. La scimmia, che più si eleva rispetto agli altri animali, svolge spesso il ruolo di giudice. Fedro è stato definito “poeta degli umili”, in quanto nelle sue favole si schiera sempre dalla parte dei più deboli, denunciando i soprusi che essi subiscono.
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La nascita dell’evoluzionismo a Roma?
Nell’antica Roma possiamo trovare tracce di pre-evoluzionismo: esiste, infatti, una sorta di teoria dell’evoluzione delle specie in un’opera latina. Nel De Rerum Natura di Lucrezio è presente l’idea di progresso e di evoluzione: il moto degli atomi continua a modificare il cosmo, in equilibrio dinamico; dopo la disgregazione si avrà una nuova aggregazione. Lucrezio descrive l’origine del mondo, affermando che la madre terra generò le specie animali a noi note (mortalia saecla), ma anche i portenta, forme di vita strane e destinate ad una veloce estinzione (ciò ricorda l’idea dei mostri promettenti elaborata dalla paleontologia moderna) .
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Le donne degli Eroi: le Eroidi
Gli epistolari, quelli fittizi e quelli reali, sono stati appannaggio del sentimento comune sin dalle corone di Grecia e di Roma. L’età dell’oro, posta da Ovidio agli antipodi del mondo, si vivifica e rovina nelle tragiche lettere delle Eroidi. Il corpus dell’opera è formato da ventuno lettere, vergate da eroine dal mito ai rispettivi amanti. Si passa da Briseide a Didone, da Fedra a Elena, per giungere al gusto della morale romana.
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