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Ghost Rider: tutto nuovo o tutto da rifare?
[Il seguente articolo può contenere spoilers]
Marvel Now, il maxiprogetto di “rewind” delle testate Marvel, non risparmia nessuno: da molti acclamata come la testata migliore, Devil & I Cavalieri Marvel continua a raccogliere elogi grazie al duo Waid Samnee, alle avventure del Cornetto e ad una nuova serie del Punitore dal sapore molto cinematografico scritta da Nathan Edmonson, autore parecchio noto per il taglio spionistico delle sue storie.
Nel secondo numero della testata, il contenuto viene raddoppiato: all’interno fanno la propria comparsa anche un rinnovato team dei Thunderbolts ed un nuovo, nuovissimo Ghost Rider. E, dopo il primo “issue” di quest’ultimo, si scatena letteralmente l’inferno.
Partiamo col dire che Ghost Rider ha sempre assunto una posizione abbastanza controversa nell’immaginario Marvel. Per molti un personaggio concepito in salsa horror/sovrannaturale cozzava parecchio col roster Marvel, un po’ per ragioni editoriali – è difficile ritrovare il Rider perfettamente inserito all’interno della continuity – , un po’ per i contenuti decisamente più maturi che costringevano ad ospitarlo su storie completamente a sè stanti.
Insomma tenere in piedi delle saghe che narrassero di Inferno, demoni e dannazione, non era esattamente semplice: ciononostante, negli anni ’90, il pubblico mostrava di apprezzarle davvero molto. Oltre a Ghost Rider, esistavano infatti numerose serie con simili tematiche, tra cui Hellboy e Spawn, che lasciavano agli appassionati l’imbarazzo della scelta. Da dimenticare invece i due lungometraggi, di cui Nicolas Cage rappresenta solo uno dei problemi.
Su carta intanto, con il passare degli anni, lo Spirito della Vendetta vive numerosi cambi di testimone: dal ben più noto Johnny Blaze si approda infine, nel Novembre del 2014 – pubblicazione italiana – a Robbie Reyes.
In realtà la questione non è così semplice: parecchie differenze concettuali e stilistiche della nuova serie Marvel Now hanno reso infatti questo “Tutto Nuovo Ghost Rider” uno dei personaggi più chiacchierati, detestati e bistrattati delle ultime uscite.
Di seguito abbiamo elencato 5 motivi per i quali All New Ghost Rider è una serie apprezzabile e cinque motivi per i quali poteva essere una proposta del tutto migliore.
Cinque motivi per i quali All New Ghost Rider è una buona serie:
- Alle matite il giovane Trad Moore se la cava davvero discretamente. Alcune sequenze sono strutturate in modo da fornire parecchio dinamismo alla narrazione, e le atmosfere urbane dell’East Side di Los Angeles sono rese molto convincenti grazie ad uno stile che rimanda alla street – art e alla grafica dei tattoos.
- All New Ghost Rider può essere l’occasione giusta per far avvicinare i più giovani al franchise del rider infernale. Nonostante il frequente turpiloquio di alcuni personaggi nelle storie, risulta infatti un prodotto comunque accattivante, soprattutto se – come alcuni credono – il concept di Robbie Reyes è stato ispirato da uno dei membri del celebre gruppo One Direction. Insomma, il genere gang/muffia tira parecchio anche sullo schermo, il protagonista assomiglia a Zayn Malik, meglio di così si muore…
- L’idea di scegliere un’automobile come nuovo mezzo del ghost rider sembra azzeccata. Si tratta di una Dodge Charger del 96, illustrata peraltro – come tutte le macchine – anche parecchio bene. Le cosiddette “muscle car” fanno parte della cultura dei “latinos” d’America, quindi una scelta quantomeno contestuale.
- I Colori. Un discreto appassionato di fumetti sa che il colore gioca un ruolo importantissimo nella grafica, e il nuovo Ghost Rider mette in scena una tavolozza da cromatismi vivi e pulsanti. Il fuoco e le fiamme, come anche gli abbigliamenti dei personaggi sono davvero una piacevole sorpresa. Un plauso quindi, anche al colorista Nelson Daniel.
- Citazioni: il fumetto ne è pieno. Non vogliamo togliervi il piacere di scovarle tutti, ma vi consigliamo di fare particolare attenzione ai graffiti illustrati e alle automobili, soprattutto se avete trascorso molto tempo giocando a Need For Speed e guardando “Pimp My Ride“.
Cinque motivi per i quali All New Ghost Rider non è indimenticabile:
- Eli Morrow chi? Le atmosfere infernali, i demoni, i contratti con le entità dell’oltretomba sembra siano – per il momento – stati accantonati per lasciare spazio ad un misterioso, e per giunta autodefinitosi, spirito vendicativo che si impossessa del giovane Robbie attraverso la fiammeggiante Dodge nera. Insomma, i molti fan che erano abituati a violenti scontri a rombi di moto e catene contro grotteschi esseri delle bolgie infernali, si sono ritrovati un ragazzino che, solo per purissimo caso, diventa il nuovo “avatar” del Ghost Rider. O forse è meglio definirlo Ghost Driver. Inoltre, bisogna tener anche conto del fatto che il personaggio di Ghost Rider appartiene ad una precisa cultura “sleazy” o meglio nota dei centauri in cui l’uomo e la motocicletta – molto spesso un chopper – si fondono per diventare un vero e proprio stile di vita. Insomma, spogliare il Ghost Rider di tali caratteristiche rappresenta una scelta molto audace se non molto rischiosa.
- Robbie Reyes non è un personaggio particolarmente esaltante. Una storia decisamente drammatica ma che sta poco in piedi, Reyes è uno studente (peraltro modello) e meccanico part time, con un fratello disabile e mille problemi causati dai bulli/criminali di quartiere. Pochi soldi in tasca insomma, ma anche poco spessore psicologico: il protagonista non vede punti di crescita e rimane in bilico tra la figura del ragazzino casa e chiesa e tra quella del duro di quartiere che alla fine però, le prende lo stesso.
- Antagonisti al limite del ridicolo e della pochezza di idee. Forse il vero nemico del Ghost Rider è lo stesso spirito che possiede il corpo del malcapitato, ma in questo caso Felipe Smith decide di rivangare il clichè dello scienziato pazzo – e tonto – , con una scoperta soprendente ma molto pericolosa. Inutile dire che il frutto della sua ricerca finisce in mani sbagliate ed il resto viene da sè, tra narcotrafficanti, paramilitari e latinos incazzati tutto muscoli e niente cervello.
- Per quanto si riconosca la bravura di Trad Moore, c’è da dire che alcuni suoi personaggi soffrono della “sindrome di Modigliani” o di Mister Fantastic. Insomma, colli un po’ troppo lunghi ed arti che si stagliano verso l’orizzonte e si estendono in maniera innaturale.
- Ghost (D)ri(d±v)er bruttino: il concept della tuta poteva essere decisamente fatto meglio come anche il teschio fiammeggiante che, di sicuro, non assomiglia per nulla a quello di un cranio umano. Sembra più una fusione tra un casco e la mascella di un canide qualsiasi, cosa che non è risultata molto gradita… Forse meglio il ciuffo biondo di Robbie?
Per concludere
Il Nuovo Ghost Rider non sarà di certo uno dei “rilanci” più esaltanti, ma sicuramente non è completamente da cestinare.
Non resta quindi che aspettare e stare a vedere l’evolversi della storia, chissà che non ci riservi qualche piacevole sorpresa.
E voi da che parte state?
Gioacchino D’Antò