Dagli anni ’50 la Pop Art è rimasta la forma artistica di maggiore rintracciabilità nella vita di tutti i giorni. Parla alla collettività e la sua trasversalità è il segreto del suo successo, nonché il suo antidoto di immortalità.
La Magnum Photos fu la prima agenzia a liberare la creatività dei membri associati, rivoluzionando il linguaggio fotografico e tutelando il diritto d'autore
Le sculture di Park Ki Pyung esprimono i disequilibri dell'essere umano. Anime consumate e silenti che raccontano la condizione dell'estrema malinconia.
Amato e odiato, celebrato e discusso, interpretato e reinterpretato fino a renderlo quasi un personaggio fantastico dicono che il re della Pop Art sia morto il 22 febbraio del 1987, ma è mai morto il signor Warhol?
Burnett vive dove è la storia, ha alle spalle più di 50 anni di fotogiornalismo ed è stato nominato una delle 100 persone più importanti della fotografia
Martin Bogren (1967) fotografo svedese che fa del chiaroscuro il suo mezzo espressivo per descrivere oceani, abissi e narrazioni oniriche dei suoi ricordi.
Paola Grizi ferma lo smarrimento di chi rincorre risposte fra le righe del tempo, i suoi volti sono i pensieri, che lottano e combattono per trovare una via
Per Adam Martinakis l'arte deve essere come un ponte, un collegamento tra lo spirito e la materia, attraversato da esplosioni emotive ferme ma visibili.
Urla lacerate che partono dal profondo della conoscenza di sé riprodotte in bianco e nero con le proprie dita, unico tramite tra il corpo e l'arte di Troilo
Conrad Roset, illustratore barcellonese, cerca nelle sue opere di catturare la bellezza che trasuda dal corpo della figura femminile che tramuta in Muse.
Lee Il-Ho per 40 anni ha interpretato attraverso la scultura surrealista il silenzio: un racconto emotivo dell'individualità tra eternità ed estraneità.
Vadim Stein, fotografo ucraino, crea attraverso le sue foto un teatro di narrazione lucida generando un sottile erotismo misto ad una sensualità fragile.