Su quali teorie poggia oggi la filosofia del tempo? È possibile attestarne la validità con i metodi a nostra disposizione? Ecco una panoramica introduttiva.
Ne La filosofia come scienza rigorosa, Husserl espone i capisaldi della sua critica nei confronti dello psicologismo, mettendone in luce lo scetticismo.
La morte è sempre uguale ma la coscienza che l'uomo cambia. In che modo? È possibile aspirare all'amortalità? Edgar Morin, filosofo e antropologo risponde.
Kurt Gödel smantella il concetto di assoluto attraverso i suoi teoremi di incompletezza, ma poi si serve della logica per sostenere l'esistenza di Dio.
Un nichilismo esasperato, un percorso introspettivo volto a scandagliare gli abissi dell'io. Questo e molto altro ritroviamo nel pensiero di Emil Cioran.
La musica e l'esperienza dell'ascolto si modificano ma è sempre più difficile rintracciare elementi innovativi e così Theodor Adorno risulta più che mai attuale.
Remo Bodei ravvede nell'immaginazione la possibilità da parte del soggetto di conoscere meglio se stesso, aprirsi al futuro e arricchire la sua personalità.
Punti di contatto tra "Il soggetto scabroso" di Slavoj Žižek e "Ontologia della libertà" del cattolico Luigi Pareyson sul rapporto tra soggetto e libertà.
L'interattività diventa sinonimo di interpassività nella disamina di Žižek sui mass media, l'informazione e il rapporto che il soggetto intrattiene con essi
Vediamo il nesso che dal 900 in poi si crea tra arte, tecnica e politica ne "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica" di Walter Benjamin
Jerry A. Fodor è stato un importante scienzato cognitivo e filosofo della mente. A lui si devono la teoria della mente modulare e quella del mentalese.
Günther Anders, analizzando i rischi reconditi del rapporto tra umanità e tecnologia, ha cercato anche di gettare le basi di una "storia delle emozioni".
Furio Jesi analizza il materiale mitologico e il modo in cui se ne serve la politica del '900, mostrando particolare attenzione alla cultura di destra.